If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
Scroll down for recent reviews in english.
|
Ben Watt e Tracey Thorn cominciarono le loro carriere in umilta` durante gli
anni '80. Cantautori emarginati che tenevano alta la fiaccola di
del folkpop esistenziale di Nick Drake, finirono in realta` per trovare negli
Everything But The Girl il veicolo ideale per arrivare alle grandi
masse bisognose di musica intima e rilassante.
Watt era stato un cantautore crepuscolare, che, dopo il singolo
Can't (Cherry Red, 1981), aveva fatto notizia per
l'EP Summer Into Winter (Cherry Red, 1982), contenente
un'Aquamarine eseguita in coppia con Robert Wyatt.
North Marine Dive (CherryRed, 1983),
accompagnato soltanto da un sassofono, aveva scodellato una serie
di ballate
malinconiche e rarefatte (On Box Hill, la title-track) che resuscitavano proprio il surrealismo
claustrofobico di Drake (da cui venne tratto il singolo Some Things Don't Matter).
Anche Thorn aveva esordito come cantautrice, con lo spartano mini-album
A Distant Shore (Cherry Red, 1982),
per sola chitarra acustica e canto, in cui dava il suo autoritratto di
Small Town Girl e cantava i tipici dilemmi adolescenziali,
quando era membra delle
Marine Girls, un gruppo di ragazze che, sulla scia
delle Raincoats, ma in maniera molto piu` naif e quasi complessata, e con
strumenti soltanto acustici, proponeva un folkrock aggiornato alla
sensibilita` della new wave.
Le loro Holiday Song e soprattutto He Got The Girl di Beach Party (Whaam, 1981) sono canzoni arrangiate malissimo, ma cio`
nonostante liricamente perse nella purezza contemplatitiva del microcosmo
adolescenziale. Il singolo On My Mind e Don't Come Back
(da Lazy Ways del 1983), facevano intravedere anche le capacita` di
cui riluce il singolo pallidissimo Plain Sailing.
I due si unirono (in tutti i sensi) e formarono gli
Everything But The Girl, sigla con la quale presero a suonare un
un folk sempre piu` sofisticato, che assorbiva con disinvoltura soul, jazz
e folk latino e che si concentrava sulle emozioni piu` tenere e semplici,
un po'
l'esatto opposto del punkrock e del synthpop in voga all'epoca. Non a caso il loro primo singolo, nel 1982,
fu una cover di Cole Porter (Night And Day).
Ma, dopo un altro singolo, Each And Everyone,
da Eden (Blanco Y Negro, 1984),
lungo gli stessi binari,
canzoncine come When All's Well, Heaven Help Me e Ugly Little Dreams,
su Love Not Money (1985), puntarono decisamente verso il popsoul da
classifica.
Baby The Stars Shine Bright (1986) li impose con un sound
professionale.
Come On Home, Don't Leave Me Behind e le altre ballad del
disco sono addirittura arrangiate con l'orchestra sinfonica.
Idlewind (Sire, 1988)
conio` di fatto quello che sarebbe rimasto il loro stile classico,
quello di Love Is Here Where I Live, Apron Strings
e These Early Days, che e` poi
un compromesso fra l'armonia scheletrica degli esordi e il sound
lambiccato dell'album precedente.
La progressione del duo verso un sound sempre piu` commerciale e sempre piu`
soffice culmino` con
Language Of Life (Atlantic, 1990).
Il duo erige armonie sensuali sulle eleganti ma
semplici fondamenta del disco precedente (Driving, Take Me).
Ma e` significativo il fatto che il successo arrida soltanto alle cover.
Old Friends e Twin Cities tengono a galla
Worldwide (Atlantic, 1991), ma il duo ha ormai esaurito le proprie
risorse.
Il romanticismo di Thorn
(Understanding, British Summertime) e` piu` stucchevole
di quello di Petula Clark.
Un grande successo di pubblico viene invece tributato a
Amplified Heart (Atlantic, 1994), le cui ballad introspettive
(soprattutto Missing, nel vecchio stile del Philly-soul che diventera`
il loro massimo successo, e
We Walk The Same Line) ricordano i Fleetwood Mac.
Denunando un sound che era forse troppo sontuosamente arrangiato,
il duo approda a un formato al tempo stesso piu` personale e piu` atmosferico.
|