Extreme
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Gli Extreme nascono a Boston agli inizi degli anni '80 per iniziativa del chitarrista Nuno Bettencourt e del cantante Gary Cherone, influenzati dagli Aerosmith, eroi locali. Il mini-album del 1983 The Dream passa del tutto inosservato e per diversi anni della formazione non si sentira` piu` parlare. L'album omonimo del 1989 (per la A&M) non ha maggiore fortuna, benche' dimostri una crescita tecnica impressionante. Se canzoni come Little Girls sembrano fuori fase rispetto all'era dei Guns And Roses, la miscela di funk, heavymetal e musical impiegata qua e la` fa presagire sviluppi originali.

Nel 1990 arriva il successo con Pornograffiti, sorta di concept che racconta le disavventure di una ragazza cresciuta in un ambiente borghese e finita nei bassifondi. Gli hit di quest'opera, Decadence Dance, Get The Funk Out e la ballata More Than Words, si avvalgono di un insieme di elementi insoliti per l'heavymetal: una forte e sincera coscienza socio-politica, armonie vocali degne di Simon & Garfunkel o degli Everly Brothers, stacchi funky di tutto riguardo, arrangiamenti con sezioni d'archi.

La progressione verso un heavymetal adulto culmina nel 1992. Il successivo III Sides To Every Story accentua infatti le propensioni per l'opera e le preoccupazioni sociali del gruppo. Pomposa e moralista da far invidia a Roger Waters, questa sorta di moderna "passion play" scava nella crisi spirituale e nell'oltraggio morale dei nostri tempi. Piu` vicina a "Jesus Christ Superstar" che a "Tommy", e piu` vicina a Andrew Lloyd Webber che alla musica rock, canta il razzismo, la guerra, la religione. Rest In Peace e` il brano-cardine, mentre il culmine dell'agonia morale di Cherone e` God Isn't Dead e il finale sinfonico ha la sua apoteosi in Who Cares.

Inventori della "metal-opera", gli Extreme stanno continuando di disco in disco a rifinirne il formato, contesi fra ambizioni di gloria e egomania bella e buona. Gli Extreme sono dei Queen che si prendono sul serio. Estrapolando, il prossimo disco degli Extreme sara` un'opera di Broadway che dissertera` sul programma economico del presidente...

A svettare e` soprattutto il chitarrismo barocco di Bettencourt, dotato di un arpeggio da mitragliatore, una precisione da flamenco, un picking da bluegrass, un calore da jazzrock. Disseminando citazioni da Hendrix e stoccate eclettiche, Bettencourt e` diventato uno dei "casi" chitarristici degli anni '90 degno erede e superatore di Eddie Van Halen.

Mentre il cantante Gary Cherone prende il posto di Sammy Hagar e David Lee Roth nei Van Halen, Nuno e` praticamente un progetto solista del chittarista Nuno Bettencourt. Su Schizophonic (A&M, 1996) non soltanto suona tutti gli strumenti, si cimenta anche con tutti i generi dell'hard-rock, dal power-pop del dopo-grunge, alla Foo Fighters, di Swollen Princess all'industriale commerciale, alla Nine Inch Nails, di Gravity, dal thrash (2 Weeks in Dizkneelande) alla power-ballad. Per lo piu` si tratta di canzoni mediocri, che altri gruppi non si sarebbero potuti permettere di pubblicare.

Waiting For The Punchline (A&M) is a terrible album. Extreme retreated to power ballads and pop steretypes.

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