Faster Pussycat


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Faster Pussycat (1987), 7/10
Wake Me When It's Over (1989), 6.5/10
Whipped (1992), 6/10
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If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. I Faster Pussycat di Taime Downe (canto) e Greg Steele e Brent Muscat (chitarre) finirono nel calderone del nuovo heavymetal soltanto per ragioni cronologiche. In realta` al rinnovamento del "glam-metal" in voga alla fine degli anni Ottanta nell'Hollywood Strip di Los Angeles il loro primo album del 1987, omonimo (per la Elektra), contribuiva da una prospettiva assai diversa da quella di Guns And Roses e Jane's Addiction: i modelli del rock and roll straccione dei Faster Pussycat erano i piu` oltraggiosi Rolling Stones, Aerosmith e New York Dolls.
L'anthem del disco, Don't Change That Song, doppiato alla fine dall'allegorica Ship Rolls In, viveva di sussulti blues e di cori da saloon, e faceva da apripista per il vertiginoso rock and roll di Bathroom Wall e il travolgente boogie di Cathouse. La musica non era fine a se stessa, ma fungeva da colonna sonora per gli squarci iper-realisti di Smash Alley, immersi in atmosfere cupe da "film noir".
Culmine del loro progetto di modernizzazione delle "radici" del rock e` Babylon, che fonde rap e blues in una miscela esplosiva, resa in un registro di canto assatanato e in una tonalita` epica di accordi distorti, e infine infiorettata di sampling. Esemplare nella sua essenzialita` (soprattutto in un'epoca in cui si faceva spreco di sensazionalismi), il disco rimane uno dei migliori lavori di bluesrock degli anni Ottanta, un piccolo Exile On Main Street dei bassifondi.

Soltanto nel 1989 quel lavoro ebbe un seguito. Wake Me When It's Over non cambiava le coordinate del sound, sempre ancorato alle poderose figure ritmiche del boogie e all'immagine di sadici pervertiti (l'inno Where There's A Whip There's A Way). Semmai Downe accentuava la raucedine del suo registro in maniera da assomiliare a Bon Scott e l'insieme finiva per fare il verso agli AC/DC (Pulling Weeds e Little Dove). Ma i Faster Pussycat avevano soprattutto debiti con il passato e si sdebitavano rendendo omaggio al blues strascicato degli Stones con Crying Shame, al rhythm and blues sincopato degli Aerosmith con Poison Ivy, al boogie sudista degli ZZ Top con Gonna Walk, e trionfando nella ballata virulenta di House Of Pain, che contribuisce a ridefinire il genere lirico per eccellenza della musica popolare. Il continuo sforzo per rinnovare le strutture del rock and roll di strada si avvertiva ancora in Slip Of The Tongue, il cui ritornello e` cantato da un coraccio di ubriachi, ma nei cui fraseggi scorre il sangue di Led Zeppelin, Knack, Deep Purple, Doobie Brothers, il rap e tanti altri citati di sfuggita, non ultimi i Guns And Roses.

Ci sarebbero poi voluti altri tre anni perche' uscisse il terzo disco dei Faster Pussycat, bersagliati dalla sfortuna e dalle tragedie: Whipped (1992) continua a sbandierare l'immagine di ribelli di strada (benche' ormai un po' attempati) e a tirare di scherma con il rap (Loose Booty), gli Aerosmith (Body Thief) e il rhythm and blues (Non-Stop To Nowhere). La qualita` delle composizioni e` sempre elevata, ma comincia a mancare la grinta.

Di quell'ondata di complessi di strada (Guns & Roses, Jane's Addiction) i Faster Pussycat erano probabilmente i piu` sinceri. Le loro doti musicali erano eccellenti e tutti i loro dischi sono superiori alla media. Ebbero soltanto la sventura di non essere "vendibili" facilmente quanto i loro compagni "di strada".

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Downe formed the Newlydeads that released The Newlydeads (Mutiny, 1997), Re-Bound (Mutiny, 1998) and Dead End (Cleopatra, 2001), while Dreams From a Dirt Nap (Full Effect, 2006) is a compilation.

Downe reformed the Faster Pussycat for The Power and the Glory Hole (Full Effect, 2006).

Faster Pussycat's drummer Brett Bradshaw died in March 2021.

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