Fields Of The Nephilim
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I Fields Of The Nephilim vennero alla luce nell'affollatissima ondata del dark-punk. Non erano particolarmente dotati, ma il loro era davvero un rock gotico, quasi il corrispettivo britannico dei Christian Death: tastiere funeree, cadenze tempestose, riff catastrofici e urla angosciate.

All'inizio i Fields Of The Nephilim furono influenzati dai dischi contemporanei dei Sisters Of Mercy: Back In Gehenna (battito e singhiozzo da Cramps, sassofono rhythm and blues) e Laura sull'EP del 1985, Burning The Fields (Tower); Power, sull'EP del 1986, Returning To Gehenna (Jungle); Preacher Man e Blue Water, i due singoli del 1987; tutti eseguiti a rotta di collo con strabiliante coesione e dinamica.

Lo stile dei Fields Of The Nephilim maturo` attraverso la lunga title-track di Dawnrazor (Beggars Banquet, 1987) e il singolo Moonchild (1988), brani raffinati che sfociarono su The Nephilim in un sound levigato come quello dei tardi Pink Floyd ( Last Exit For The Lost e Chord Of Souls).

Il singolo Psychonaut fece ancor meglio dei Pink Floyd nell'arco dei suoi nove minuti di musica cosmico-psichedelica. Elizium (Beggars Banquet, 1990), terzo e ultimo album, accentuo` la delirante ricerca di eleganza della formazione. At The Gates Of Silent Memory e Sumerland sono i brani piu` evanescenti e ultraterreni della loro carriera.

Lo scioglimento del gruppo portera` Paul Wright, Peter Yates, Nod Wright e Tony Pettitt ad assoldare un nuovo cantante, Andy Delany, e cambiar nome in Rubicon. Dopo un miserabile What Starts Ends (Beggars Banquet, 1991) il progetto si e` pero` spento.

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