, /10 | Links: |
Irlandese di nascita, David Cunningham si formo` artisticamente a Londra,
dove dapprima s'avvio` alla pittura e al teatro.
Introdotto invece alla musica dell'avanguardia,
compose Error System, raccolto su Grey Scale (1977),
un brano manifesto dell'alea inglese (gli esecutori
devono ripetere un pattern fisso all'infinito, ma appena uno di essi sbaglia
gli altri devono cominciare a ripetere il suo sbaglio, e cosi` via).
In breve il compositore divenne anche produttore, aiutando gruppi punk
e post-punk in erba a registrare i loro dischi.
La familiarita` con la musica elettronica e con lo studio di registrazione
tornarono utili quando Cunningham decise di dar vita a un gruppo rock,
un'idea immortalata sull'album Flying Lizards (Virgin, 1980).
Annidate fra cover tecnologiche irriconoscibili di Eddie Cochran e Brecht/Weill,
le ballate elettroniche di Cunningham hanno il sapore del
divertimento colto, realizzato giocando in studio a chi le combina piu` grosse.
Un certosino lavoro di overdub supplisce ampiamente alla (voluta) scarsezza
della strumentazione: Cunningham si comporta come un artigiano i cui arnesi sono
le macchine dello studio (corredate da oggetti casuali, quali scatole metalliche
e fogli di carta) e la cui materia prima e` la pop song.
Alla fine e` capace di erigere un'imponente sinfonia per ritmi meccanici
e voci bianche, trafficando sicuro e disinvolto
le alchimie opposte della sperimentazione e del consumo, all'insegna delle
teorie "storiche" delle avanguardie underground e psichedelica.
La continuazione di quel disco, Fourth Wall (Virgin, 1981), vanta
un cast di tutto rilievo (Robert Fripp, Peter Gordon, Michael
Nyman, Steve Beresford).
La parodia intellettuale e` suffragata da una ragnatela di loop,
echi, voci sdoppiate, delay, filtri, che conferisce al suono una qualita`
eterea da fiaba tecnologica, con la soave Patty Palladin nella parte di Alice
(Lovers And Other Strangers, con tanto di marcetta per bambini e inno
della cavalleria) e Cunningham in quella di un dispettoso Mago Merlino che
fattura tutta una serie di scherzi barbini:
il minimalismo "rileyano" di An Age, la danza robotico-industriale di
Steam Away, l'eterea "ambientale" di New Voice (vertice galattico
del disco) e di Cirrus (con minuscoli vocalizzi alla Wyatt),
il boogie minimalista di Hands 2 Take (per ensemble da camera
di nove esecutori condotto dal piano di Nyman),
gli impulsi funky-psichedelici di In My Lifetime e A Train.
Cunningham si prese pero` troppo sul serio e pubblico` poi una raccolta di sole cover, Top Ten. L'album, banale a dir poco, decreto` la fine dei Flying Lizards. Cunningham divenne il produttore di fiducia di Michael Nyman. Soltanto negli anni '90 si lascio` tentare dal ritorno e pubblico` prima un disco di musica giamaicana rielaborata a modo suo, The Secret Dub Life, e poi Ghost Dance, una colonna sonora del 1983 in stile Byrne/Eno. Secret Dub Life of the Flying Lizards (Mister E, 2003) collects remixes that David Cunningham worked on between 1978 and 1995. | If English is your first language and you could translate this text, please contact me. |
![]() | ![]() | ![]() | ![]() |