Frightwig


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Cat Farm Faboo (1984), 7/10
Kill Kill (1986), 6.5/10
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If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. Le Frightwig, un quartetto di sole ragazze formate nel 1983, furono per anni una delle istituzioni della musica alternativa di San Francisco. Non solo rappresentarono la voce punk della comunita` lesbica, ma anticiparono anche il fenomeno delle riot-grrrls che dalle loro urla scalmanate prendera` piu` di uno spunto.

Come Joan Jett e le prime punkette britanniche, il loro post-femminismo punk reagiva all'estremo maschilismo del rock. Le loro esibizioni dal vivo erano sceneggiate teatrali sul tema della ragazza indipendente che schernisce il suo macho vanesio. Protagonista assoluta ne era la cantante e batterista Cecilia Lynch, ragazza splendida dai lunghi capelli biondi che emetteva furibonde scariche di emotivita`, passando dal registro rabbioso a quello stridulo con la foga di una strega lasciva.

Su Cat Farm Faboo (Subterranean, 1984) i suoi monologhi sguaiati e sgolati, che non tengono in minimo conto le sue limitatissime possibilita' canore, si srotolano all'insegna di un horror epico, nel quale coesistono masochismo, droga e angoscia (My Crotch Does Not Say Go). Molti dei brani piu' thrash sono ritornelli demenziali cantati in coro a velocita' supersonica (Only You). In generale il loro sound, molto approssimativo, e' un heavy metal (Tomorrow Never Comes) con distorsioni maniacali da acid-trip (Hot Papa, I'll Talk To You And Smile), ma nel quale non mancano inflessioni boogie (Vagabondage), gospel (Freedom) e funk (la danza tribale di A Man's Got To Do).

Il successivo Kill Kill (Caroline, 1986), dominato dalla nuova Susan Miller, accentua i toni ritualistici da voodoobilly di serie B, tribale e sinistro (Crazy World), talvolta al limite delle formule magiche bisbigliate nei rituali stregoneschi (Punk Rock Jail Bait), talaltra invasato come nei piu' indemoniati sabba (Beverly Prize anche se culmina sorprendentemente in un commosso inno femminista, Freedom.

Le Frightwig hanno espropriato l'arsenale semiotico del power-rock maschile. Meno sordida e cupa che nel caso dei Teenage Jesus, la loro celebrazione della solitudine femminile si fa largo con irruenza fra le macerie del romanticismo dei girl-group e impone nuovi valori morali. La totale imperizia tecnica non toglie nulla alla drammaticita' delle loro sconvolgenti confessioni.

Wild Women Never Die (Southern) contiene entrambi gli album.

La loro saga termino` con l'EP Phone Sexy (Boner, 1990). A causa di matrimoni e gravidanze, della formazione originale era rimasta soltanto Deanna Ashley (coadiuvata dalla chitarrista Rebecca Tucker e dalla batterista dei Sister Double Happiness Lynn Perko), e la musica era una pallida copia degli sconquassi di un tempo (American Xpress, il brano migliore, era gia` comparso sull'album precedente). La chitarrista Mia Levin diede invece vita alle Mudwimin.

Nel 1994 Ashley (adesso Chirazi) ha riformato il complesso con Levin e Cecilia Lynch (adesso Kuhn).

Nel 1999 Rebecca Tucker ha formato i Cockfight con suo marito Andy 7 dei Trash Can School.

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In 1999 former Frightwig guitarist Rebecca Tucker formed Cockfight with husband Andy Seven, former saxophonist of Trash Can School. The EP Cockfight (Jinx, 1998) introduces a singer in love with Jello Biafra's truculent phrasing and with B-horror cinema (Catcalls). Seven's legendary saxophone floods the chilling It Won't Be Me.

Cecilia Lynch, Mia Levin and Deanna Ashley reformed Frightwig in 2002.

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