Gang Green
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Formati nel 1981 nella soffitta del batterista Mike Dean (poi con i Jerry's Kids) da un gruppo di liceali di Boston, i Gang Green mutarono diverse volte la formazione prima di ottenere un contratto discografico. La prima testimonianza discografica e` la presenza sulla compilation This Is Boston Not L.A. (Modern Method) del marzo 1983 con la terribile Rabies. Il 45 giri che li impose, Alcohol (febbraio 1984), era un conciso capolavoro di Chris Doherty che si riallacciava direttamente al primo punkrock dei Sex Pistols, con la stessa petulante foga canora, lo stesso ritmo martellante e lo stesso chitarrismo acrobatico.

Another Wasted Night, uscita sull'EP eponimo del settembre 1985, si impose con una tiritera scalmanata interrotta da una melodia accorata alla Clash. Per un po' la loro sigla fu Skate Hate, manifesto di un'intera comunita` sotterranea. Al canto c'era ancora Doherty, con il suo caratteristico latrato, mentre alla batteria era subentrato Brian Betzger, al basso ruggiva Glen Stilphen e alla seconda chitarra strepitava suo fratello Chuck Stilphen. Erano gia` diventati una leggenda vivente per gli "skatepunk" locali quando usci` l'EP Drunk And Disorderly, Boston MA (Deluxe), nel 1986.

Dopo un violento diverbio, i fratelli Stilphen (futuri Mallet-Head) lasciarono il complesso nelle mani di Doherty, che lo ricostrui` assoldando Joe Gittleman al basso e Fritz Erickson alla chitarra, quest'ultimo capace di erigere muri di riff frastoranti con una sorta di bombardamento a tappeto. L'instabilita` cronica della formazione costo` a Doherty due anni di silenzio discografico: soltanto nell'aprile 1987 vide la luce il primo album, You Got It (Roadracer), con un sound chitarristico ancor piu` accentuato, forte di anthem di sfondamento come We'll Give It To You e Born To Rock e di slamdance supersoniche come Bomb.

Ancor piu` potente e veloce e` il sound dell'EP 181B4U (Roadracer) dell'anno dopo, che vanta il thrash demenziale di Bartender e le accelerazioni mozzafiato di Put Her On Top, brani in cui si celebra trionfalmente il loro rituale di auto-distruzione attraverso l'alcool, il sesso e la violenza.

Lungi dallo scendere a compromessi, i Gang Green impiegarono due anni a registrare il secondo album, Older Budweiser (Emergo), in gran parte composto nel 1987. Con il nuovo bassista Josh Pappe (ex D.R.I.) la sezione ritmica e` diventata un mitragliatore automatico, mentre Erickson come chitarrista e Doherty come cantante continuano a migliorare. Il risultato e` pura dinamite, una sorta di cieco speedmetal (Church Of Fun e` ancora un sermone urlato tutto d'un fiato sui riff martellanti della chitarra) con il passo trascinante dell'hardrock (Just One Bullet sposa il sound dei Black Sabbath allo spirito dei loro inni generazionali). La Ballad, acustica e melodica, e` la splendida eccezione della loro carriera.

Purtroppo dopo quest'altra opera spettacolare il gruppo, fedele alla sua leggenda di vita anarchica, attraverso` un'altra fase di caos, durante la quale perse chitarrista e bassista. Postuma usci` Thunder, ultimo "tuono" dei cani da caccia di Doherty.

Per quanto le sue credenziali facciano un po' sorridere a cospetto di tanti eroinomani e psicopatici dell'hardcore (la sua arma piu` letale era la birra), Doherty rimane uno di quei grandi personaggi nei quali arte e vita si confondono. Nella sua musica non c'erano messaggi particolari, se non la celebrazione piu` edonistica del proprio stile di vita, e l'innalzare quello stile di vita a codice segreto, parola d'ordine, segno di riconoscimento per schiere di punk asociali e nichilisti.

I Gang Green furono gli Who degli "skatepunk" e i loro inni furono le My Generation di quel popolo di emarginati.

Chris Doherty e Brian Betzger proveranno a vendere alle masse quel sound formando Klover e pubblicando Feel Lucky Punk (Mercury, 1995), un album nello stile punk-pop che i Green Day stavano vendendo ai supermercati (Our Way l'anthem di turno).

Glen Stilphen ha formato gli Scratch.

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