GBH
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L'ultimo astro del firmamento punkrock britannico fu quello dei Charged GBH, esplosi nel 1981 con l'EP Leather, Bristles, Studs And Acne (Clay) e l'anno dopo con uno dei capolavori del punk tutto, l'album City Baby Attacked By Rats.

Dagli anthem piu` convenzionali di City Bomb, Sick Boy, Maniac che scuotono l'opera con iniezioni supersoniche di adrenalina, alle invettive piu` melodiche e goliardiche di Wardogs e Boston Baby, che riprendono il passo da cabaret dei Dead Kennedys, e` un susseguirsi mozzafiato di sventagliate chitarristiche (Jock Blyth), drumming martellante e urla demenziali (Colin Abrahall) "d'autore" che culmina nell'oltraggiosa e maschilista Slut e nel finale demoniaco di Bellend Pop.

La prosecuzione di quel disco, City Baby's Revenge (Relativity, 1984), non fu altrettanto parossistica e tento` di qualificare meglio in senso politico la rabbia blasfema del gruppo (Vietnamese Blues, Diplomatic Immunity).

Dopo l'interlocutorio Midnight Madness (Combat Core, 1986), con cui tentarono un'opera piu` mondana, il violentissimo EP Oh No (Combat Core) dello stesso anno, con il capolavoro Malice In Wonderland, e due rock and roll fulminanti come Lost In The Fog e Get Out Of The City, li catapulto` nuovamente alla testa dei superstiti del movimento.

Con un simile carnet di album esplosivi saranno giustamente considerati la risposta inglese allo speedmetal con il successivo No Need To Panic (Combat, 1987), l'EP Wot A Bargin' (Combat, 1988) e From Here To Reality (Restless, 1990).

Cruel & Unusual (Idol, 2004) collects live performances and two late-period EPs.

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