Joe Jackson


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Look Sharp (1979), 7/10
I'm The Man (1979), 6/10
Joe Jackson (1980), 6/10
Jumpin' Jive (1981), 5/10
Mike's Murder (1983), 5/10
Night And Day (1982). 6.5/10
Body And Soul (1984),6/10
Big World (1986), 6/10
Will Power (1987), 6.5/10
Tucker (1988), 5/10
Blaze Of Glory (1989), 6/10
Laughter And Lust , 4/10
I'm Your Man , 6/10
Night Music, 6/10
Heaven And Hell , 7/10
Symphony No 1 , 6/10
Volume IV (2003), 4/10
Rain (2008), 4/10
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Despite being announced as a "gangster" at the time of his fibrillating debut, Look Sharp (1979), Joe Jackson was the most eclectic and erudite of them all, and he proved it by taking on calypso, gospel, soul, jazz and, last but not least, classical, in a series of works that include symphonic works and that peaked with the lieder of Heaven And Hell (1998).
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Joe Jackson e` uno dei musicisti emersi con il punk-rock che con il punk-rock non aveva nulla a che fare ma che rappresentava una nuova generazione di intellettuali del rock, tanto ribelli quanto ambiziosi.

Joe Jackson si presento`, con lo spiritual melodico e jazzato Is She Really Going Out With Him (1978) e l'incalzante hardrock di I'm The Man (1979), come l'inventore dello "spiv-rock", rock melodico degli scansafatiche che vivono di espedienti (gli spiv).

L'immagine del gangster cedette pero` presto il posto a quella di un musicista completo e professionale, capace di spaziare dal calypso (Look Sharp, sull'album omonimo del 1979 per la A&M) al gospel (On Your Radio, sull'album I'm The Man del 1979), dal soul (It's Different For Girls) al reggae (Beat Crazy, sull'album omonimo del 1980), dallo swing (Jumpin' Jive, l'album omaggio a Louis Jordan del 1981) al funk (Memphis, su Mike's Murder del 1983), merito anche di collaboratori versatili come il bassista Graham Maby. Il suo eclettismo eccelleva soprattutto quando si lasciava andare con spontaneita` e naturalezza a sfoghi emotivi di presa immediata. La sua passione per i piu` pazzi ibridi esotici e il suo crooning romantico da anni '40 fruttarono pero` soprattutto nella ballad struggente.

Da questo punto di vista il suo massimo risultato fu Night And Day (A&M, 1982). Da Breaking Us In Two a Real Men, passando per la vivace Steppin' Out, Jackson trova la forma matura del suo cantautorato.

Molto piu` jazz, Body And Soul (A&M, 1984) doppio` comunque quel risultato con You Can't Get What You Want e Be My Number Two. Jackson torno` poi a fare il impegnato nelle tre facciate dal vivo di Big World (A&M, 1986), fra un valzer (Forty Years) e un tango (Atlantic Tango), funk (Right And Wrong) e country (The Jet Set), ma entusiasmando sempre di meno.

A meta` degli anni '80 Joe Jackson si era insomma guadagnato un posticino (molto piccolo) nella storia della musica per la sua abilita` nell'assimilare, metabolizzare e ricreare generi del passato, fosse reggae, rhythm and blues o jazz (quest'ultimo il suo preferito).

Della sua opera distaccata ed ironica cominciarono pero` a far parte anche composizioni ambiziosissime, decisamente superiori ai suoi mezzi, come la musica classica di Will Power (A&M, 1987), compresa un'ouverture per due pianoforti (Will Power) e una Symphony In One Movement (per orchestra di cinquanta musicisti), le colonne sonore per Tucker (A&M, 1988) e I'm Your Man del 1992 (un lavoro fortemente elettronico), e il concept autobiografico Blaze Of Glory (A&M, 1989), troppo carico di ambizioni per essere anche ascoltabile.

Il nuovo decennio si apre con Laughter And Lust (Virgin, 1991), con Jackson di nuovo nei panni del cantautore e canzoni appena passabili come Hit Single e Obvious Song. Ma gran parte dell'album e` "mainstream rock" come se n'e` sempre fatto.

Night Music (Virgin, 1994) torna invece all'idea della musica classica pop, proponendo quattro notturni per pianoforte che sono praticamente altrettanti movimenti di un unico lavoro e sei canzoni non meno pretenziose. Il tentativo fallisce, ma meno sonoramente di quanto fallisca il collega Costello con le Juliet Letters.

Troppo intellettuale e snob per essere anche artista, il nuovo Jackson e` un professionista della musica che puo` adeguarsi a qualsiasi moda e a qualsiasi capriccio, ma ha la prerogativa di non riuscire mai a comunicare un'emozione, a suonare autenticamente padrone della propria musica.

Jackson was ready for a new career and it happened. The song cycle Heaven And Hell (Sony, 1998), inspired by Kurt Weill and equally referring to pop, jazz, Debussy, Stravinsky and minimalism, pens realistic vignettes for Dawn Upshaw, Jane Siberry, Joy Askew and Suzanne Vega.

Symphony No 1 (Sony, 1999) in four movements is even more ambitious, and completes the transformation of the rebel rocker into a classical composer.

Night And Day II (Sony, 2000)

Volume IV (2003) and the live Afterlife (2004) document a "reunion" of sort, as Jackson returns to his original rock'n'roll sound accompanied by the old partners of his early years.

Jackson reunited the original guitar-less Joe Jackson Band that eventually recorded Rain (2008), one of his most conventional albums. The songs were unremarkable but covered the usual territory of jazz (the instrumental The Uptown Train, Invisible Man), pop (Rush Across the Road, Waste of Time), soul (King Pleasure Time) and rock (Citizen Sane, Good Bad Boy).

(Tradotto da Luca Criscuoli)

Jackson era pronto per una nuova carriera e così è stato. Il ciclo di canzoni di Heaven And Hell (Sony, 1998), ispirato a Kurt Weill e che si rifà in modo equanime a pop, jazz, Debussy, Stravinsky ed al minimalismo, disegna vignette realistiche per Dawn Upshaw, Jane Siberry, Joy Askew e Suzanne Vega.

Symphony No 1 (Sony, 1999) in Quattro movimenti è anche più ambizioso, e completa la trasformazione del "rocker" ribelle nel compositore classico.

Volume IV (2003) e l’album dal vivo Afterlife (2004) documentano una mediocre rimpatriata, ritornando Jackson al proprio suono rock’n’roll di origine, accompagnato dai suoi vecchi compagni dei primi anni.

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