Despite being announced as a "gangster" at the time of his fibrillating
debut, Look Sharp (1979), Joe Jackson was the most eclectic
and erudite of them all, and he proved it by taking on
calypso, gospel, soul, jazz and, last but not least, classical, in a series
of works that include symphonic works and that peaked with the
lieder of Heaven And Hell (1998).
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Joe Jackson e` uno dei musicisti emersi con il punk-rock che con il punk-rock
non aveva nulla a che fare ma che rappresentava una nuova generazione di
intellettuali del rock, tanto ribelli quanto ambiziosi.
Joe Jackson si presento`, con lo spiritual melodico e jazzato
Is She Really Going Out With Him (1978) e l'incalzante hardrock di
I'm The Man (1979), come l'inventore dello "spiv-rock", rock
melodico degli scansafatiche che vivono di espedienti (gli spiv).
L'immagine del gangster cedette pero` presto il posto a quella di un musicista
completo e professionale, capace di spaziare dal calypso
(Look Sharp, sull'album omonimo del 1979 per la A&M) al gospel
(On Your Radio, sull'album I'm The Man del 1979), dal soul
(It's Different For Girls) al reggae (Beat Crazy, sull'album
omonimo del 1980),
dallo swing (Jumpin' Jive, l'album omaggio a Louis Jordan del 1981)
al funk (Memphis, su Mike's Murder del 1983), merito anche
di collaboratori versatili come il bassista Graham Maby.
Il suo eclettismo eccelleva soprattutto quando si lasciava andare con
spontaneita` e naturalezza a sfoghi emotivi di presa immediata.
La sua passione per i piu` pazzi ibridi esotici e il suo crooning romantico
da anni '40 fruttarono pero` soprattutto nella ballad struggente.
Da questo punto di vista il suo massimo risultato fu Night And Day
(A&M, 1982).
Da Breaking Us In Two a Real Men, passando per la vivace
Steppin' Out, Jackson trova la forma matura del suo cantautorato.
Molto piu` jazz, Body And Soul (A&M, 1984) doppio` comunque quel risultato con
You Can't Get What You Want e Be My Number Two.
Jackson torno` poi a fare il impegnato nelle tre facciate dal vivo
di Big World (A&M, 1986), fra un valzer (Forty Years) e un tango (Atlantic Tango),
funk (Right And Wrong) e country (The Jet Set), ma
entusiasmando sempre di meno.
A meta` degli anni '80 Joe Jackson si era insomma guadagnato un posticino (molto
piccolo) nella storia della musica per la sua abilita` nell'assimilare,
metabolizzare e ricreare generi del passato, fosse reggae, rhythm and blues
o jazz (quest'ultimo il suo preferito).
Della sua opera distaccata ed ironica cominciarono pero` a far parte
anche composizioni ambiziosissime, decisamente superiori ai suoi mezzi,
come la musica classica di Will Power (A&M, 1987), compresa un'ouverture per due
pianoforti (Will Power) e una Symphony In One Movement (per orchestra di
cinquanta musicisti), le colonne sonore per Tucker (A&M, 1988)
e I'm Your Man del 1992 (un lavoro fortemente elettronico), e il concept
autobiografico Blaze Of Glory (A&M, 1989),
troppo carico di ambizioni per essere anche ascoltabile.
Il nuovo decennio si apre con Laughter And Lust (Virgin, 1991), con
Jackson di nuovo nei panni del cantautore e canzoni appena passabili come
Hit Single e Obvious Song. Ma gran parte dell'album e`
"mainstream rock" come se n'e` sempre fatto.
Night Music (Virgin, 1994)
torna invece all'idea della musica classica pop, proponendo quattro
notturni per pianoforte che sono praticamente altrettanti movimenti di un
unico lavoro e sei canzoni non meno pretenziose. Il tentativo fallisce, ma
meno sonoramente di quanto fallisca il collega Costello con le Juliet Letters.
Troppo intellettuale e snob per essere anche artista, il nuovo Jackson e` un
professionista della musica che puo` adeguarsi a qualsiasi moda e a qualsiasi
capriccio, ma ha la prerogativa di non riuscire mai a comunicare un'emozione,
a suonare autenticamente padrone della propria musica.
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