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I Madness furono i piu` gioviali fra i complessi dello ska-revival britannico,
un settetto in linea con la tradizione surreale del music-hall
in dialetto cockney.
One Step Beyond (Sire, 1979) rigurgita di
novelty scipite come Night-boat To Cairo e annovera
l'esuberante strumentale One Step Beyond.
Baggy Trousers, su Absolutely (Sire, 1980), fu l'ultimo sussulto
di spontaneo divertimento.
I perni del sound erano
le voci di Carl Smyth e Graham McPherson, le tastiere di Mike Barson,
la chitarra di Chris Foreman e il sassofono di Lee Thompson.
A partire da 7 (Stiff, 1981) il gruppo dovette
puntare al successo, con la romantica It Must Be Love e la satirica
House Of Fun. L'hit arrivo` con l'ancor piu` melodica
Our House, tratta da Rise And Fall (Stiff, 1982).
Il singolo
Driving in my Car (1982) ricorda
il musichall
della Bonzo Dog Doo Dah Band.
Quando usci` Keep Moving (Geffen, 1984), con
il gospel Wings Of A Dove, il nuovo hit Michael Caine e
la marcetta
The Sun and the Rain alla Hollies,
il gruppo di era gia` frantumato.
I successi dell'epoca d'oro sono stati raccolti su
Utter Madness (Zarjazz, 1986).
Mad Not Mad (Geffen, 1985) venne registrato con l'aiuto di un esercito
di amici, e ha ben poco di ska (semmai quasi synth-pop). Il fallimento del
nuovo corso, acuito da The Madness (Virgin, 1988), spinse Foreman e
Thompson a formare i Nutty Boys, dei quali usci`
Crunch (Street Link, 1990).
Madness returned with the mediocre Set Yourself on Fire (V2, 2005) and
The Liberty Of Norton Folgate (2009).
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