Summary.
The Meat Puppets
laid a bridge between hardcore and acid-rock with
Meat Puppets II (1983),
and then established themselves as the greatest heirs to the Grateful Dead
with Up On The Sun (1985), the manifesto of their "cosmic cow-punk"
style. Songs abandoned the punk frenzy and adopted a transcendental
(or, simply put, lazy) tone, became more hypnotic than aggressive,
incorporated jazz and raga elements and guitarist Curt Kirkwood
developed a style that was a synthesis of country, blues, Jerry Garcia's
galactic trance and Neil Young's neurotic fury, baked at the scorching sunshine
of the South. The distance from the Allman Brothers was shorter than it
appeared, as proven by the sophisticated Mirage (1987), and even
closer were Z.Z.Top, as proven by Huevos (1987) and
Monsters (1989), the latter their most effective stab at
power-pop and southern boogie.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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I Meat Puppets arrivarono dall'Arizona all'inizio degli anni '80
come reboanti radicali del beach-punk.
Le scorribande del chitarrista Curt Kirkwood
sull'EP In A Car (World Imitation, 1981 - SST, 1985) e
sull'album Meat Puppets (SST, 1982) indussero a classificarli fra le
orde barbare del periodo.
Con il secondo, miliare album, Meat Puppets II (SST, 1983),
il trio cambio` pero` radicamente direzione. Non solo il ritmo rallento`
fino al livello del country-rock
(la classica Lake Of Fire e Climbing),
ma la costruzione del brano prese sembianze bislacche,
al limite dell'acid-folk degli Holy Modal Rounders (We're Here) e degli
strumentali dei Grateful Dead (I'm A Mindless Idiot).
Le poche epilessi punk sopravvissute
(Split Myself In Two e New Gods) sono bilanciate da una
jam free-form come Aurora Borealis.
(Plateau, con cadenza alla Harvest).
Il secondo album li fece cosi` classificare fra le schiere del nascente
"cow-punk", ma i Meat Puppets non avevano finito di sorprendere.
Con Up On The Sun (SST, 1985) la psichedelia prese del tutto il
sopravvento e le melodie accentuarono ulteriormente le infrastrutture country
(vedi lo strumentale
Maiden's Milk, il madrigale Sea Whales e la vivace
Swimming Ground). Lungi dal retrocedere, il gruppo continuava a
sperimentare, come dimostrato dalle inflessioni jazz
(Enchanted Pork Fist), funk ( Buckethead a mo' di inno apocrifo)
e persino raga (Up On The Sun, Hot Pink, Creator).
Eteree e ipnotiche le canzoni si dipanano con pigrizia come animali che si
rosolino al sole rovente del deserto.
I Meat Puppets inventarono involontariamente un nuovo genere: la
soundtrack per gli spazi aperti del deserto, per le
lunghe e monotone autostrade, per la natura pigramente assopita,
per le distese sterminate senza vita.
L'umore e` epitomizzato dal registro nasale alto, poco melodico e "solitario"
del leader, specialmente quando si arrampica di ottava in ottava
Up On The Sun rimarra' il loro capolavoro.
Sull'Ep Out Of My Way (SST, 1986) i reel straniati e amfetaminici
(Not Swimming Ground), quando non funky (She's Hot),
prendono il sopravvento sui riff stellari alla Garcia e (Out My Way)
che hanno guadagnato loro il titolo di "cosmic cow-punk".
Il melange di impressionismo Navajo e naturalismo orientale e' ormai un
classico degno della miglior letteratura della Frontiera.
I Meat Puppets sono i Grateful Dead del deserto e Kirkwood ne e' il Neil
Young. La sua alchemia di finger-picking e' una sintesi di country e blues
bruciata dal sole del sud.
Per piu` versi durante gli anni '80 i Meat Puppets hanno rilevato
dai Grateful Dead la fiaccola dell'acid-rock rurale; ma piu` importante
ancora e` stato il dialetto che hanno coniato da quelle premesse, un sound
"bruciato dal sole" che e` la quintessenza delle allucinazioni e dei paesaggi
del deserto. Curt Kirkwood, cantante e chitarrista, e` stato il primo "auteur"
di questo sotto-genere, il Neil Young della situazione. La sua sintesi di segni
chitarristici country, blues e psichedelici non sara` spettacolare, ma rimarra`
influente su generazioni di musicisti rock.
Il 1987 e` l'anno che funge da spartiacque nella carriera del gruppo.
I Meat Puppets pubblicano infatti Mirage (SST), un album che ha la funzione
di trasformare le loro armonie in pure astrazioni, in bozzetti surreali.
Da quest'arte pittorico-musicale hanno origine le rilassate
Mirage (connubio di minimalismo chitarristico, vocalismo psichedelico e
persino contrappunti classicheggianti), Leaves (una ballata in
punta di piedi), Get On Down (uno dei loro migliori rock and roll),
A Hundred Miles (emblematica della loro capacita` di rielaborare gli
stereotipi del folkrock), spesso in uno stile eccentrico ed intricato di
mantra melodico. I Puppets peraltro non disdegnano il bluegrass piu`
scapigliato (Confusion Fog) e il boogie d'assalto (Liquified).
Ma quell'opera segna in realta` la fine di un'era, il punto terminale di
un'evoluzione che era partita dal punkrock e che era venuta allontanandosi
sempre piu` dal rock, dalla musica corporale. A forza di rifugiarsi nella
mente, e in particolare negli stati alterati della mente, aveva smesso di
funzionare come musica, pur rimanendo qualcosa di sublime.
Non sorprende pertanto che lo stesso anno uscisse Huevos (SST, 1987),
il loro album piu`
commerciale, ispirato ai ZZ Top. Accanto alle partiture "cosmiche" di
Crazy e I Can't Be Counted On e alla loro variante sotto forma di
ballata "dylaniana" Look At The Rain,
figurano infatti alcuni boogie da manuale, come Paradise e Automatic Mojo,
e persino un tentativo di seducente dance-rock in Sexy Music e Fruit.
Il disco e` il meglio suonato della loro carriera, piu` melodico e cadenzato
del solito.
Sposato quel power-pop con inflessioni "hard blues" fra l'orrore dei fan,
i Meat Puppets suoneranno finalmente come una band sudista degli anni '70
sul successivo Monsters (SST, 1989), ma si permetteranno anche il lusso di
sperimentare sul genere in Attacked By Monsters (sposando il boogie allo
spirito gioviale/spiritato dei freak) e in Meltdown (deturpando il boogie
con turbolenze dissonanti e un ritornello da androide), nonche' nella
supersonica jam strumentale di Flight Of The Fire Weasel;
e di inserire, quasi come un "cut-up" di Burroughs, citazioni incoerenti
dal loro passato, di indulgere nella stasi lisergica di Light e nella
febbrile effervescenza di Touchdown King.
Le conquiste armoniche nascoste negli ingranaggi apparentemente semplici
di queste canzoni scorrevoli e melodiose non si contano.
Barocco e coltissimo, Monsters segna l'apice formale della formazione.
No Strings Attached (SST, 1990) e` un'antologia che copre in maniera
egregia il primo decennio di attivita`.
La traiettoria in direzione del suono "mainstream" continuera` con
Forbidden Places (London, 1991), forte di un sound molto piu` calcolato e di tutta
una serie di melodie ben arrangiate (il forbito folkrock di This Day, la
ballata-valzer di That's How It Goes, la marziale e
classicheggiante No Longer Gone). Cio` non toglie che si faccia ancora
largo con prepotenza un trascinante punkrock, Open Wide, e che i Meat Puppets
si congedino con quell'andatura da goliardi renitenti pennellando
una delle solite quadriglie surreali (Another Moon) e una bislacca novelty
(Sam).
Ma i Meat Puppets sono Too High To Die (troppo drogati per morire), come
recita il titolo del nuovo album del 1994. Se la mossa grunge di Violet Eyes
lascia a desiderare, e il garage-rock di Flaming Heart e` a loro poco
congeniale, il blues di Roof With A Hole e le inconfondibili (perche'
indefinibili) armonie di Never to Be Found salvano il disco.
Due brani fanno capolino nelle stazioni commerciali:
Backwater, che sembra un inno sudista alla Lynyrd Skynyrd, e
Severed Goddess Hand, che sembra un inno alla REM.
Nuovo motto dell'anno: We Don't Exist.
Tutto sommato si tratta di un ritorno al formato (se non alla forma) del loro
leggendario secondo album.
No Joke (London, 1995) e` succube del grunge, che loro hanno contribuito
a inventare (come riconosciuto da Cobain in persona) ma che in realta` non
c'entra nulla con la loro personalita`. Tant'e` che le liriche fanno pensare
a un disco di assoluto nichilismo e di malcelata autoparodia, mentre
Scum,
Inflatable,
Posion Arrow,
Nothing
sono canzoni riff-oriented alla Soundgarden.
I Meat Puppets provano anche il
chamber-pop
di Head
e un'altra ballata alla REM, Taste of The Sun , ma e` troppo poco e
troppo tardi.
In tutte le sue metamorsosi il loro rimane tuttora il sound del deserto piu`
totale, fatto di sole accecante, di sete atroce e soprattutto di allucinazioni
su allucinazioni.
La loro serena demenza e` stata un punto di riferimento per
un'intera generazione di freak cresciuti dopo i Grateful Dead.
Le loro canzoni sono in effetti metafore degli incubi esistenziali di quella
generazione.
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