Minor Threat
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I Minor Threat (sorti dalle ceneri dei Teen Idles di Ian MacKaye e Jeff Nelson) durarono una stagione brevissima ma lasciarono un segno indelebile sulla scena hardcore. Il quartetto, formato nel novembre del 1980 a Washington, si fregiava del canto sgolato e febbricitante di McKaye (ex compagno d'infanzia di Henry Rollins), della chitarra perennemente scordata di Lyle Preslar, della batteria percossa selvaggiamente come una grancassa da Nelson e del basso vibrante e assordante di Brian Baker (ex Government Issue). Su vinile esordirono nel 1981 con due EP: Minor Threat (Dischord), con otto canzoni, e In My Eyes, con quattro pezzi.

Sul primo esplodono Filler e I Don't Wannna Hear It, due dei brani concisissimi e velocissimi che definirono lo stile "hardcore". Ma anche Straight Edge, una delle prime composizioni punk a criticare gli eccessi di droga e alcool, ovvero lo stile di vita lanciato dai Sex Pistols. La loro disperazione, che tocca vertici spasmodici in Screaming At A Wall, con un vago accenno di Stooges, si concretizza in poesia universale quando, in un baccanale da New York Dolls, si leva il ritornello epico di Minor Threat con i versi: "We're not the first, I hope we're not the last/ Cause I know that we're all heading for the adult crash/ .../ We're just a minor threat". E' l'antitesi della filosofia "I hope I die before I get old" di My Generation.

In My Eyes dimostra una maturazione colossale del quartetto. Se Out Of Step e' l'hardcore piu` sfrenato della loro carriera, nella title-track la chitarra e` stata portata in primo piano e incalza con riff da hardrock, la batteria tuona sequenze tribali senza le timidezze del primo disco.

Quando usci` il secondo EP, nell'inverno, il gruppo si era gia` sciolto: erano stati insieme soltanto dieci mesi.

Riformatisi, riuscirono ancora a registrare l'album Out Of Step (1983), estremo testamento del loro pessimismo adolescenziale. Quasi tutti i brani, infatti, sono dedicati ai dilemmi della loro eta`, troppo giovane e troppo breve per contare veramente qualcosa, al tempo stessa marchiata da conturbanti dubbi ed esperienze laceranti. Dopo essere stati i portavoce della ricostruzione morale dell'universo punk, i Minor Threat scoprono che l'amoralita` dei Sex Pistols aveva una sua ragione d'essere. L'anthem del disco e` Look Back And Laugh, quasi recitato/urlato da Ian MacKaye nel clima altamente drammatico creato dalle staffilate intermittenti della chitarra e dal rombo continuo della sezione ritmica. La rabbia incontrollata di Sob Story e l'intensita` elettrica di Little Friend sono due facce dello stesso disorientamento. Il progresso tecnico annunciato dal secondo EP viene confermato da Betray, una delle loro canzoni piu` complesse, giocata su cambi di ritmo, sincopi e pause, benche' sempre sostenuta da un rullo massacrante per slamdance.

Ian MacKaye formera` poi i Fugazi e Jeff Nelson si unira` ai High Back Chair.

Minor Threat were propelled by Ian MacKaye's vehement vocals. The songs on their two EPs, Minor Threat (1981) and In My Eyes (1981), sounded like exploding granite, and, incidentally, defined "straight-edge" hardcore (hardcore that rebelled against the stereotypes of alcohol/drugs/vandalism). Their only album, Out Of Step (1983), was a poignant document of teenage pessimism.
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