S&M Airlines , 6/10
Ribbed , 6/10 White Trash, 6/10 Punk In Drublic , 6.5/10 Heavy Petting Zoo , 5/10 So Long , 5/10 Pump Up The Valuum , 5/10 The War On Errorism (2003), 5/10 Wolves In Wolves' Clothing (2006), 4/10 Coaster (2009), 4/10 | Links: |
I NOFX di Fat Mike (bassista e cantante) si presentarono nella scena hardcore
di Hollywood con il
singolo The PMRC Can Suck On This (Fat Wreck, 1986) e l'album
Liberal Animation (Fat Wreck, 1988) come dei tipici, e non
particolarmente originali, punk politici dell'era Reagan.
Here Comes The Neighborhood e` praticamente l'unica canzone dell'album
che non si limiti a strillare e strillare e strillare.
Il chitarrista Eric Melvin e il cantante e bassista Fat Mike sono punk che non esitano ad infiorettare i loro anthem con armonie vocali doo-wop o andature esageratamente reggae. Quando il trucco funziona, ovvero quando il complesso e` in vena di architettare combinazioni magistrali di riff e ritornelli, ne sortiscono composizioni esilaranti; quando non funziona, i loro album si afflosciano. Il sarcasmo mordace di quegli esordi venne poco a poco rimpiazzato da ritornelli fischiettabili sui successivi S&M Airlines (Epitaph, 1989), che sfoggia assoli di chitarra, tracce di ska (Life O'Riley) e di reggae (Professional Crastination), e Ribbed (Epitaph, 1991), che comprende persino una parodia degli anni '50 (New Boobs) e una ballad (Together In The Sand, scritta pero` dal chitarrista Izzy Drew Lynn). Nonostante cio`, e nonostante i continui miglioramenti del chitarrista Eric Melvin, il gruppo fatico` per anni a farsi un nome. Resuscitati dall'EP The Longest Line (Fat Wreck), e in particolare dalla parodia reggae Kill All The White Man, gli NFOX hanno trovato finalmente la loro vera voce sul quarto album, White Trash, Two Heebs & A Bean (Epitaph, 1992). In particolare la comica Please Play This Song On The Radio rivitalizzato finalmente la loro carriera. Gli accenti ska e "oi" di Bob continuano la riforma del loro hardcore. Con El Hefe alla tromba e alla seconda chitarra (in evidenza anche su Johnny Appleseed) il gruppo ha trovato quel quid che rende unico il sound e il loro "lounge core" (come l'ha definito Mike Fat stesso) e` diventato una delle "novita`" della scena di Los Angeles. Le filastrocche di Punk In Drublic (Epitaph, 1994) balzano cosi` all'attenzione di un pubblico molto piu` ampio e Fat Mike si afferma fra i massimi punk redenti della generazione di Evan Dando. Il passo e` sempre epilettico, ma il canto e` limpido in primo piano a urlare i ritornelli orecchiabili di Leave It Alone, a rifinire le armonie vocali degne del beat di The Cause, o a rinverdire l'epica corale dell'"oi" in The Brews. Fra agiografie tragicomiche di adolescenti punk (Lori Meyers, Happy Guy) e arringhe politiche (Don't Call Me White) il gruppo si permette persino di confondere andatura reggae, trombone da Salvation Army e piglio da Fall in Dig, e di cesellare una buffa novelty come My Heart Is Yearning, in cui si susseguono un assolo di tromba jazz, un ritmo caraibico e un canto da opera. Non e` soltanto il melodismo di Quass e Punk Guy a catapultare gli NFOX ai vertici delle classifiche punk-pop, e` anche la varieta` stilistica. Sempre piu` succube della personalita` di Fat Mike, Heavy Petting Zoo (Epitaph, 1996) indulge in slogan socialisti e commentari puerili, inveendo contro i buoni ed esaltando i cattivi, sputando giudizi a destra e sinistra con il caratteristico linguaggio da portuale. Ma, nella mischia di male parole (Freedom Lika Shopping Cart, The Black And White e similia), il gruppo si fa irretire dallo ska clownesco dei Rancid in Philty Phil Philanthropist ("there's something grand about being nothing"), Liza (con tanto di fanfara di tromba), e Whatever Didi Wants (a due passi dal musichall), e trova tempo per una power-ballad come August 8th. L'hardcore e` ormai un ricordo sbiadito. | If English is your first language and you could translate this text, please contact me. |
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