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A Columbus, nell' Ohio, David Ellison conduce i suoi Royal Crescent Mob
in danze attillate dai testi comici che confinano con quelle dei B52's di un
decennio prima e con quelle degli Ohio Players di due decenni prima. Cio` che
li distingue dai Red Hot Chili Peppers e` un avventuroso funkrock dall'accento
piu` "nero" (soul, blues, jazz, rap) della media, come dimostrato dall'EP del
1986, Land Of Sugar (No Other), quello con il loro classico ed effervescente
hip-hop Get On The Bus. Il primo album, Omerta (Moving Target), fa leva
sui ritmi sensuali di James Brown per Love And Tunafish, torna all'hip-hop
con l'ironica Two Sisters, da` fiato alla volgarita` di strada in
Mob's Revenge e sfoga le ultime pulsioni nella lunga jam da ballo
Red Telephone. Anche le liriche, con quel modo maniacale di fotografare
i piu` minuti dettagli della vita quotidiana, contribuiscono al successo
dell'operazione.
Dopo aver aggiunto nel 1988 un altro classico demenziale al repertorio con Happy At Home, il complesso registro` Spin The World (Sire), proponendo in chiave piu` commerciali le stesse componenti del proprio sound: l'hip-hop (Big Show), la discomusic (Silver Street) e il rock and roll (Stock Car Race). E' l'inizio della decadenza, che portera` ad un album sciatto come Midnight Rose's (Sire). Per qualche anno i Royal Crescent Mob sembravano poter diventare i Madness d'America, ma in realta` il loro unico merito e` di aver fedelmente riproposto i ritmi dei grandi padri neri del funk. |