- Dalla pagina su Roger Miller di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Testo originale di Piero Scaruffi)

La carriera di Roger Miller e` una delle piu` avventurose della storia del rock. Comincio` negli Sproton Layer, un complesso di Boston che suonava musica psichedelica alla Pink Floyd (pubblicata soltanto nel 1992 dalla New Alliance su With Magnetic Fields Disrupted). Poi divenne il chitarrista dei Mission Of Burma, leggendaria formazione punk di Boston. Poi insieme a Erik Lindgren diede vita ai Birdsongs Of The Mesozoic. Quando anche quell'esperienza termino`, si scopri` che Miller era diventato anche un virtuoso del pianoforte, che sarebbe presto diventato il suo unico strumento.

Il primo album solista, No Man Is Hurting Me (Ace Of Hearts, 1986) e` equamente spartito fra ballate-gag eccentriche sulla falsariga del primo Brian Eno o del Todd Rundgren piu` stravagante (la fanfara disco-pop di King Of The Road e l'heavy-metal distorto e assordante di Red Ants) e suite post-moderne in cui Miller conia un nuovo genere di rock strumentale. Il suo forte sono le sonate per overdub di tastiere, come Echo Piece, Sketch For Night Music, e soprattutto il gran finale di Explorer, ma in Zoomusical Habitats sfoga libidini di "frippertronics" in un coacervo di tribalismo e dissonanze.

Le ambizioni "classiche" di Miller sono piu` evidenti su The Big Industry (Ace Of Hearts, 1987), suonato al "maximum electric piano" ("maximum" nel senso di "preparato"). L'album contiene stordenti mini-sinfonie "industriali" (The Age Of Reason e la title-track su tutte) e Lieder esagitati e surreali (Portrait Of A Mechanical Dog). La ballata Groping Hands, propulsa da uno stentoreo poliritmo metallurgico, e` emblematica.

Oh Guitars (Forced Exposure, 1988) raccoglie invece alcuni suoi tour de force chitarristici (Miller prepara, suona e miscela tutti gli strumenti nel proprio sottoscala), a puro titolo dimostrativo (We Grind Open, Chinatown Samba, The Cosmic Battle e Kalgastak i titoli piu` altisonanti).

Win Instantly (SST, 1989) fonde le sonate per "maximum electric piano" e le sue maniacali escursioni chitarristiche, ma rinuncia alla forma solo strumentale, che era anche quella piu` appropriata per i suoi esperimenti, ritornando proditoriamente alla canzone.

L'aspetto piu` popolare dell'arte di Miller viene alla luce con Damage The Enemy (New Alliance, 1989), spartito fra brani costruiti in studio usando come percussione i rumori elaborati elettronicamente di svariati oggetti (bidoni di benzina, taglierine, frullatori, aspirapolveri e cosi` via) e brani improvvisati con una sezione ritmica. Nonostante i limiti dell'assunto, il disco puo` vantare qualche grintosa ballata del primo tipo (States, Into The Ocean, Rocket) degna del repertorio psichedelico e alcuni maelstrom elettro-ritmici del secondo tipo (Hey, Giants Head Coat, The Lion Got His) degni dei bozzetti "ambientali" di Eno. Miller ha nel frattempo assunto lo pseudonimo di No Man.

Il cerchio si chiude nel 1990 con Whamon Express (SST, 1990), il primo album rock in un decennio, nel quale Miller scodella riff e melodie da manuale (Oppression, Heaven Street, Floated), ancora ispirate dalla civilta` dei garage.

Ma nel frattempo Miller ha anche composto lavori colti come la suite Xylyl (New Alliance, 1991), orchestrata per chitarra, tromba, viola, violino elettrico, percussioni ed elettronica; e la colonna sonora A Woman In Half (per pianoforte e nastri), che ne rilanciano la statura di compositore d'avanguardia.

How The West Was Won (SST, 1992) continua a propinare lo stesso sound chitarristico che Miller ha in mente dai tempi dei Mission: assordante e cacofonico, ma anche melodico (Cartoon Cartoon, It's Just A Day).

Il ritorno alla "canzone" culmina con Elemental Guitar (SST, 1995), sul quale si accompagna da una drum machine. Il risultato, nonostante le indubbie doti del chitarrista, e` deludente: composizioni astruse, ingabbiate in un'oscura concettualita`, arrangiate in maniera pietosa.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Unfold (SST, 1995) è decisamente troppo vario. Più che un nuovo album, sembra un mucchio di avanzi di vari progetti in varie fasi della sua carriera.

Miller tornò finalmente al pianoforte con The Benevolent Disruptive Ray (SST, 1996), un'umile raccolta di brani brevi e cupi.

I Binary System, ovvero Roger Miller (al piano) e il batterista Larry Dersch, hanno debuttato con il Live At The Idea Room (SST, 1997).
From the Epicenter (Atavistic, 1999) è il loro secondo album, un altro demenziale excursus attraverso il minimalismo, il jazz, l'etnico e la musica classica.

Nel 1999 Miller si unì alla Alloy Orchestra.


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