Screaming Blue Messiahs
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I Motor Boys Motor, che avevano registrato un album nel 1982, furono una formazione di terzo piano del punk-rock inglese, ma gli Screaming Blue Messiahs che sorsero dalle loro ceneri trasformarono quelle timide premesse con un indemoniato voodoobilly e un incendiario garage-rock, ottenendo una delle miscele piu` potenti dai tempi dei Sex Pistols.

Sull'EP Good And Gone (Big Beat, 1984), con brani esplosivi come Someone To Talk To e Happy Home, il cantante Bill Carter spingeva la tecnica "a singhiozzo" dei cantanti di rockabilly all'estremo di eliminare la melodia a favore di una serie di note in staccato, come se battesse il ritmo piu` che cantare. il batterista Kenny Harris picchiava sulla batteria come su un tam-tam, e il bassista Chris Thompson strimpellava il ritmo come durante una crisi epilettica.

Gun Shy (1986) attenuo` un po' quei sovratoni da dannati dell'inferno e ripiego` invece su un rockabilly febbricitante, avendo come obiettivo la danzabilita` grezza da party. L'anthem di Wild Blue Yonder non sfigurerebbe in un disco degli Stray Cats o dei Blasters, cosi` come President Kennedy's Mile..
Canzoni come Talking Doll e Twin Cadillac Valentine guadagnavano in musicalita` cio` che perdevano in potenza. Altrove il gruppo continuava a sperimentare con cadenze massacranti: Let's Go Down The Woods mutuava dai Talking Heads l'andamento fortemente funky e la melodia un po' punk; Dal motivetto orecchiabile di Smash The Market Place faceva capolino la cadenza di palude di Bo Diddley; Clear View sferragliava a rotta di collo; Holiday Head mescolava un'isteria funky e una ritmica tribalissima fino a imitare gli "eccessi" degli Inxs. Il disco deludeva chi si aspettava un punkrock demoniaco, ma non chi aveva capito la vera personalita` dei Messiah.

Bikini Red (Elektra, 1987) riprese lo scettro del rock selvaggio, per di piu` con un piglio satirico da musichall. A metterlo in orbita e` la supersonica cadenza di Sweet Water Pools, degna dei Deep Purple (hard-rock a ritmo sfrenato) nell'era dei Devo (cadenze androidi, tono stralunato, movimenti meccanici).
L'elemento parodistico, oltre che nel crooning della title-track, emerge dai brani country, I Wanna Be A Flinstone (che apparteneva al repertorio dei Motor Boys Motor) e Jesus Chrysler Drives A Dodge (forse la piu` veloce del lotto). Lo ska scipito di I Can Speak American e il rockabilly tragicomico di 55-The Law fanno pensare addirittura a una Bonzo Bog Band del dopo-Cramps. L'abilita` tecnica del terzetto spicca su Too Much Love, che fonde il boogie al fulmicotone degli ZZ Top e il lamento blues dei Gun Club. Carter dilaga nella tiritera di Big Brother Muscle, con una recitazione tutta sopra le righe, un rap grugnito con ferocia psicotica. Dall'inizio alla fine il sottofondo e` dato da un boogie frenetico ma non frastornante. Punkrock e voodoobilly vengono ridefiniti ex-novo da un disco d'immensa verve.

Totally Religious (1989) tento` di irrobustire le armonie con ulteriori dosi di hardrock, ma l'idea si rivelo` inopinata e le varie Nitro (ancora Bo Dilley), Big Big Sky (il ballabile piu` epidermico) e All Gassed Up (ancora rock and roll) non riuscirono a tener testa allo standard delle opere precedenti. Meglio, come sempre, le due divagazioni sul tema piu` eccentriche, Martian (la crisi epilettica piu` acuta del disco) e Gunfight, nella quale i Messiah riuscirono a scodellare un blues sfavillante. Esagitato e fuori misura, il disco sanci` la rapida decadenza della formazione.

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