Michelle Shocked
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Texas Campfire Tapes , 6/10
Short Sharp Shocked , 7/10
Captain Swing , 6/10
Arkansas Traveler, 6/10
Kind Hearted Woman, 7/10
Deep Natural , 6.5/10
Don't Ask Don't Tell (2005), 5/10
Mexican Standoff (2005), 4/10
Got No Strings (2005), 3/10
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The most genuine street experience was depicted by Michelle Shocked. She recorded the humble and fiery Texas Campfire Tapes (1986) in the spirit of Woody Guthrie and Pete Seeger, singing about the issues of her (punk and post-feminist) generation. Her songwriting peaked with the electrifying Short Sharp Shocked (1988), but then Sharp began a stylistic pilgrimage that took her to visit the era of jazz big-bands on Captain Swing (1989), folk and blues of the early days on Arkansas Traveler (1992) and gospel (on her unreleased fifth album). She finally managed to wed her populist passion and her jazz-blues sound on Kind Hearted Woman (1994), her most poignant work, reminiscent of John Mellencamp's rural epics, and to synthesize her musical explorations on the erudite Deep Natural (2002). Despite her tormented biography and rebellious attitudes, Shocked was fundamentally a collector of sonic icons a` la Ry Cooder.
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Musicista di strada per eccellenza e militante sincera, la texana Michelle "Shocked" Johnston fu all'avanguardia della generazioni di cantautrici venute alla ribalta durante gli anni '80, sfruttando l'apertura mentale e discografica dovuta alla new wave.

Fu anche la piu` sovversiva: incarcerata per disordini politici alla convenzione democratica del 1984 e poi a quella repubblicana dell'anno successivo, esiliata in giro per l'Europa e infine rifugiata a Londra, non era certo una ragazzina innocente quando registro` dal vivo su un registratore a cassetta i Texas Campfire Tapes (Cooking Vinyl, 1986) che la resero celebre. Il folk spartano di My Little Sister e Necktie, erede piu` di Woody Guthrie che dei cantautori degli anni '70, faceva leva su un registro poetico e pietoso.

Su Short Sharp Shocked (Mercury, 1988) Shocked si fece invece accompagnare da un complesso agguerrito. Il blues-rock If Love Was A Train, la ballata dylaniana Anchorage, la malinconica Memories Of East Texas e il talking blues Graffiti Limbo facevano piu` che recitare soltanto i suoi versi.

Captain Swing (Mercury, 1989) abbandono` del tutto le pose di narcissismo intellettuale che le erano valse le copertine delle riviste musicali e rivelo` la sua vera passione: le big band del jazz e la musica popolare nera. Il satirico rhythm and blues God Is A Real Estate Developer, lo zydeco suonato alla Little Feat On The Greener Side, il dixieland a passo di tuba Must Be Luff sanciscno la sua conversione alla civilta` urbana.

Arkansas Traveler (Mercury, 1992) corona la sua ascesa nell'Olimpo delle cantautrici con un cast d'eccezione e un repertorio che non e` mai stato cosi` spettacolare pur essendo radicato nella tradizione a cui lei si ribella in continuazione. Prendendo a prestito melodie per fiddle del secolo scorso, sia "bianche" sia "nere", Shocked e compari ricalcano la strada della Nitty Gritty Dirt Band e di Ry Cooder, ma in Come A Long Way Shocked dimostra le sue virtu` pop.

Subito dopo la sua carriera viene duramente colpita da conflitti contrattuali, per effetto dei quali il suo album di gospel, Prayers, non vedra` mai la luce e Kind Hearted Woman (Mood Swing, 1994) (Private, 1996) verra` registrato in privato e rimarra` due anni nel cassetto (le prime tre canzoni risalgono addirittura a un'opera per il teatro del 1993). Proprio in quel trambusto quasi fatale Shocked trova la sua vera voce. Si tratta forse del suo capolavoro. Accompagnata soltanto dagli amici irlandesi Fiachna O'Braonain e Peter O'Toole (degli Hothouse Flowers), Shocked cesella la sua opera piu` populista e piu` personale, ambientata nella desolazione della vita rurale, a due passi dalle figure tormentate delle canzoni di Mellencamp. I suoi sono pero` per lo piu` dei melodrammi agghiaccianti, che le metamorfosi della sua voce (il vibrato potente e jazzato di Tim Buckley nella lunga recita concettuale di Stillborn, un ruggito yodel nell'honkytonk da saloon Eddy) esaltano oltre misura. Cosi` il blues agonizzante di Winter Wheat si libra nella melodia piu` straziante della sua carriera, a meta` strada fra Cave e Cohen. Altrove Shocked intona la malinconia stupefatta dei Cowboy Junkies (Cold Comfort), si affloscia in un tenera ninnananna (A Child Like Grace) e si abbandona a sofferte confessioni (Fever Breaks, rubando la melodia a Roxanne dei Police). La rabbia esplode improvvisa con i riff sferzanti di Homestead, ma e` soltanto un episodio. Il tema del disco e` il fatalismo, l'impossibilita` di redimere la propria vita, la condanna a un inferno senza fine. Alle quadriglie esistenziali dell'album precedente rimanda l'inno cadenzato e corale di The Hard Way.

Mercury Poise (Mercury) e` l'antologia con cui Shocked si e` liberata del contratto con la vecchia casa discografica.

Deep Natural (Mighty Sound, 2002) may sound like a tribute to the New Orleans sound of the 1960s, but it is truly a compendium of Shocked's roots: rhythm'n'blues, jazz, folk and reggae. In many ways, it connects to the Neville Brothers' Yellow Moon (A&M, 1989), to Daniel Lanois' Acadie, to Ry Cooder's early albums, to Taj Mahal's Giant Step. At the same time, Joy and the other "religious" tracks set a "Christian" tone that is almost optimistic. Her colloquial meditations (Peachfuzz, If Not Here, Go in Peace) have the quality of church confessions, while the soaring gospel anthems of Somebody's House is Burning Down and Psalm sound like sermons of redemption.

Dub Natural (Mighty Sound, 2002) is the remix album, that removes most of the vocals: what is left sounds like an intriguing cinematic score.

No matter how forgotten by her fans, she had never released a bad album. Her turn to disappoint came in 2005, when she released not one but three bad albums: Don't Ask Don't Tell (2005), a sort of concept about divorce, Mexican Standoff (2005) and a collection of covers, Got No Strings (2005).

(Translation by/ Tradotto da Antonio Buono)

Deep Natural (Mighty Sound, 2002) può suonare come un tributo al suono della Orleans anni ’60, ma è in verità un compendio delle radici di Shocked: rhythm'n'blues, jazz, folk and reggae. In diversi modi, si rifà a Yellow Moon (A&M, 1989) dei Neville Brothers, a Acadie di Daniel Lanois, ai primi album di Ry Cooder, a Giant Step di Taj Mahal. Allo stesso tempo, Joy e le altre tracce "religiose" impostano un tono "cristiano" che è piuttosto ottimista. Le sue meditazioni colloquiali (Peachfuzz, If Not Here, Go in Peace) hanno la qualità di confessioni in chiesa, mentre i canti gospel Somebody's House is Burning Down e Psalm suonano come sermoni di redenzione.

Dub Natural (Mighty Sound, 2002) è un remix dell’album precedente, che rimuove la maggior parte del cantato: quel che rimane suona come un’intrigante colonna sonora cinematografica.

Sebbene fosse stata dimenticata dai suoi fans, Shocked non ha mai pubblicato un brutto disco. La fase deludente inizia nel 2005, quando pubblica non uno, bensì tre album scadenti: Don't Ask Don't Tell (2005), una sorta di concept sul divorzio, Mexican Standoff (2005) e una raccolta di covers, Got No Strings (2005).

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