Gli Slayer nacquero nel 1982 come la risposta Americana al "black metal" dei
Venom, ma divennero presto a loro volta dei capiscuola, fungendo da anello di
congiunzione fra speed-metal e death-metal.
Formati a Los Angeles dal bassista e cantante Tom Araya e dai chitarristi
Kerry King e
Jess Hanneman, gli Slayer conquistarono subito l'immaginazione dei ragazzi
piu` perversi con canzoni che inneggiavano al male nelle sue forme piu`
turpi.
Il primo album, Show No Mercy (Metal Blade, 1983) e` ancora farraginoso: la musica
di Evil Has No Boundaries, il brano guida, e` un heavymetal di seconda mano
che trasuda di satanismo e nazismo. Ma anche i brani piu` efferati, come
The Anti-Christ e Die By The Sword, fanno presagire sviluppi non soltanto
sensazionalisti e costituiscono il preludio al grindcore.
Le cariche mortali di Chemical Warfare e Captor Of Sin,
sull'EP Haunting The Chapel, e soprattutto la title-track da Hell Awaits (Metal Blade, 1985),
che diventera` la sigla dei loro concerti e l'epitome delle loro
cadenze da panzer superveloci, aprono la stagione maggiore del gruppo.
Reign In Blood (Def Jam, 1986) mantiene quelle promesse, lanciando
il cantante Tom Araya, il batterista Dave Lombardo e i chitarristi Kerry King
e Jeff Hanneman (il vero cervello della musica) nel Valhalla del genere.
Lo speedmetal di Angel Of Death e Postmortem non e` solo incalzante, ma
anche stordente; trae linfa vitale dalle rappresentazioni "horror-shock" dei
predecessori (a partire da quello dei Motley Crue) ed erige monumenti
vampireschi alla follia aberrante del genere umano.
Brani frenetici come Altar Of Sacrifice sono dei documentari,
proiettati a velocita` tripla, di raccapriccianti cerimoniali satanici.
Raining Blood chiude la sceneggiata all'insegna degli umori piu` tempestosi,
come se il Giudizio Universale fosse alle porte (unica conclusione possibile
delle efferatezze precedenti).
Nonostante la foga permanente, le composizioni degli Slayer conservano sempre
un minimo di identita` melodica, sia pur annullata nel blaterare affannato
tipico del thrash.
Reign In Blood e` una delle pietre miliari dell'heavy-metal
(merito anche del produttore Rick Rubin).
South Of Heaven (Def Jam, 1988)
allenta un po' la tensione, dando spazio al
ritornello (per quanto macabro) di Spill The Blood;
mentre la title-track imposta la sua melodrammaticita` su un gioco piu`
sofisticato di tempi e di urla.
A beneficiare della sperimentazione e` soprattutto il "drumming" di Lombardo,
un modello di plasticita` ed eclettismo. Ma sull'opera aleggia ancora lo stesso
senso della morte, lo stesso olezzo di carogne putrescenti, e canzoni come
Mandatory Suicide sono ancora cataloghi di orrori.
Il quinto album, Seasons In The Abyss (Def American, 1990),
non e` all'altezza dei
due precedenti, ma almeno War Ensemble e Expendable Youth, nonche'
l'immancabile dedica al pazzo omicida di turno (Dead Skin Mask), vanno
aggiunte al repertorio di base. La title-track ripete l'esperimento di quella
dell'opera precedente.
E Disorder, la canzone composta con Ice-T
per una colonna sonora, da` la misura di quanto e` maturata la formazione.
Divine Intervention (American, 1995), senza Lombardo e con
Paul Bostaph (ex Exodus),
ritrova la formula magica del terrore speedmetal pur attenuando
i toni delle musiche. Se Sex Murder Art e Killing Fields
rimestano nei soliti temi di omicidio, stupro e cannibalismo,
Dittohead e Serenity In Murder sembrano semmai brani di grunge.
E` comunque un ritorno in grande stile che catapulta il gruppo di nuovo in
testa alle classifiche.
Undisputed Attitude (American, 1996) is a collection of punk covers.
Diabolus In Musica (American, 1998) is a collection of originals
performed with punk-rock frenzy.
La loro non e` in effetti musica dell'"orrore", ma musica del "terrore";
e` uno studio patologico del terrore inflitto da uomini ad altri uomini,
e le atmosfere plumbee delle loro canzoni non fanno che sottolineare la
fondamentale cupezza dell'esistenza umana, condannata a vivere di tale odio.
L'horror patologico degli Slayer trae alimento dalla realta`, dalla storia
stessa dell'umanita`. In tal senso si qualifica come un'astrazione metafisica
della condizione umana, mettendosi chiaramente in contrasto con il
sensazionalismo dell'horror-shock di Los Angeles e aprendo la grande stagione
del death-metal. Ne` la tensione thriller dei Black Sabbath ne` la morbosa
fascinazione dei Venom erano arrivati a tanto.
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Slayer were, first and foremost, the
link between Venom's black metal and Death's death-metal, via a milestone
such as Reign In Blood (1986).
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