UT
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Conviction (1986), 7.5/10
Griller (1989), 6.5/10
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Le UT sono un power-trio tutto femminile formato a New York nel 1978: Jacqui Ham e Sally Young erano cresciute insieme nel Connecticut, Nina Canal, studentessa d'arte londinese, aveva suonato nei Dark Day di Robin Crutchfield. Influenzate inizialmente dagli Information e dalla scena "no wave" in generale, favorivano un "noise-pop" caratterizzato dal fatto che le tre ragazze si scambiavano gli strumenti di brano in brano.

Amphetaspeak/ While I Wait, il primo singolo, venne registrato nel 1980 per la Lust/Unlust, ma rimase inedito dopo il fallimento dell'etichetta. Trasferitesi a Londra, l'anno dopo emisero una cassetta (per la propria Out), con Mere Animal In A Pre-fact Clamour, ma il vero esordio discografico avvenne soltanto nel 1984, con un EP omonimo (sempre per la Out), nel quale spicca Shamstack.

Nel 1986 usci` Conviction (Out), che fotografa un gruppo ancora amatoriale, ma nettamente piu` sperimentale della media. Il brano-guida e` Confidential, con una struttura a meta` strada fra il voodoobilly dei Cramps e il rock dissonante dei Sonic Youth: Canal alla batteria indulge in un sinistro tribalismo, mentre una chitarra balbetta figure blues e l'altra emette un tornando di distorsioni in sottofondo. In questo brano, come in quella sorta di boogie a ritmo ferroviario, con un crescendo ipnotico e sinistro, di Phoenix, Young canta ispirandosi a Patti Smith.
La formazione con Ham al canto (una vocalist sgraziata come poche, quasi sempre in un registro sgolato da demente, incapace di portare una melodia, spesso sguaiata e terrorizzata come la miglior Lydia Lunch) abbandona invece la forma-canzone a favore dello psicodramma: Stain, Absent Farmer e soprattutto Bedouin (con le compagne che tengono la cadenza di una danza araba).
Le qualita` canore di Canal sono ancor piu` approssimative: unendo dilatazioni lisergiche e preghiere orientali, trasforma Sick in un brano psichedelico, contro i poliritmi primitivi del tam-tam di Canal e le scordature naif della chitarra di Young. In Prehistory le tracce dei vari strumenti vengono manipolate in maniera tale da aumentare la suspence del racconto, lasciando a un certo punto il canto di Canal fluttuare caotico nel nulla.
Piu' sperimentale di tutte e` Mouse Sleep, con tutte e tre le ragazze intente unicamente a fare rumore con le chitarre, in una sorta di free-jazz eroinomane.
Le chitarre strimpellate alla meno peggio, la batteria usata come un tamburello, i vocalizzi gratuiti rendono diversi di questi brani delle pure idee a seguire, ma il desolato paesaggio di detriti della civilta` dei consumi in cui quelle idee sono ambientate rimane un valore assoluto.

Il doppio EP In Gut's House (Blast First, 1988 - Mute, 2006) rimedia parzialmente alle lacune strumentali e consente al gruppo di esprimersi in una forma molto personale, con gli stessi tenebrosi sovratoni di espressionismo. Il loro marchio di fabbrica rimane comunque il pressapochismo esibito, una forma di primitivismo pervicace e premeditato. Altrettanto inconfondibile (e altrettanto grezzo) e` il tribalismo brado della batteria di Canal, che fa da sottofondo a quasi tutti i brani (Hotel il piu` assatanato dei suoi voodoobilly).
Ham conserva la prerogativa di cantare come una malata mentale spastica, benche' Evangelist esibisca primordiali qualita` melodiche e risulti (tutto e` relativo) una delle loro canzoni piu` gradevoli; ma anche quella di saper sceneggiare psicodrammi di rara intensita` (come Swallow), quintessenza della capacita` di usare una musica poverissima (riff sparuti, percussioni libere, canto amelodico) per costruire effetti imponenti. E in qualche caso (Homebled), proprio per quel modo di saper equilibrare ritmo incalzante e arrangiamento dissonante, lambisce la memoria dei primi Velvet Underground.
Il modello di Young e` sempre Patti Smith, ma in un registro piu` fragile e insicuro (I.D.). Le sue doti canore svettano nel sinistro blues di palude di Mosquito Botticelli, lasciando le armoniche lugubri a duettare con i lamenti intermittenti della cantante e del coro e con gli effetti elettronici.
Homebled e Mosquito Botticelli segnalano un'enorme crescita di maturita`, mentre Hotel ed Evangelist dimostrano come anche quella prassi radicale non escluda la forma-canzone.

L'anno seguente Griller (1989 - Muse, 2006) acuisce le differenze fra le tre autrici delle UT, accentuando il valore di Young e i difetti delle altre due. Young prosegue le sue imitazioni di Patti Smith (Fuel), con grinta almeno altrettanto spavalda del modello, gode in voodoobilly (Safe Burning e la title-track) impreziositi da schitarrate ritualistiche alla Siouxsee, cadenze da sabba e canto da strega, indulge in una lunga, melodrammatica ballata (Wailhouse). La selvatica e peripatetica musica di Ham si situa all'estremo opposto e le sue composizioni (come How It Goes) sono incubi psicanalitici senza capo ne` coda. Canal, poco in evidenza, rimane fedele al rumore sordo degli esordi con la sua Dr No. L'album e` forse il meglio suonato della loro carriera (nonostante le ragazze continuino a scambiarsi gli strumenti di brano in brano), ma l'unico materiale a poter durare nel tempo e` quello di Young.

In se` le UT non sono state molto piu` che un'idea, un'idea di far musica avventurosa usando mezzi minimi e uscendo il piu` possibile dal seminato senza perdere di vista la forma canzone del rock. Naturalmente l'idea era anche quella di realizzare il progetto "al femminile". A posteriori sembra piu` opportuno separare le tre anime del gruppo, e vedere allora in Young una discepola brillante di Patti Smith, dei Cramps, di Alan Vega, di tutta una scuola newyorkese di performer indemoniati e poeti invasati.

UT, a female power-trio, offered a convincing update of the "no-wave" aesthetics (amateurish, irreverent and desperate cacophony of insane vocals, discordant guitars and frantic rhythms) on Conviction (1986).
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