Steve Vai


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Flex-Able , 6.5/10
Passion And Warfare , 6/10
Sex And Religion , 6/10
Alien Love Secrets , 6/10
Fire Garden , 6/10
The Ultra Zone , 5/10
Real Illusions (2005), 4/10
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Steve Vai, allievo di Joe Satriani ed ex chitarrista di Frank Zappa, ha esordito in proprio nel 1984 con Flex-Able (Urania, 1984).

Vai e` certamente capace di imbastire un powertrio (con il divino Stuart Hamm al basso) e suonare hardrock tutto d'un fiato, e lo dimostra in The Attitude Song, ma sembra divertirsi di piu` a contaminare il genere con esperimenti insoliti (una fanfara jazz in Viv Woman) e soprattutto a comporre gag per il genere di operetta sub-rock creata negli anni '60 da Frank Zappa (come Little Green Men), senza lesinare coretti demenziali e tastiere da circo equestre, anzi aggiungendo per buona misura i suoi estrosi dub di chitarra nei timbri e nelle sequenze (amelodiche) piu` imprevedibili. Vai e` infatti maestro tanto nell'arrangiamento strumentale, e infatti pennella il bozzetto sinfonico di Salamanders In The Sun, quanto nell'arrangiamento vocale, e infatti l'ironia del disco trionfa nella deliziosa messinscena da anni '50 di The Boy/ Girl Song, duetto fra ritornello da "teen idol" e ritornello da "girl-group" con accompagnamento rhythm and blues. Meno riuscito e` forse quello che dovrebbe essere il summa di tutti questi metodi, Junkie, intriso di patetismo e melodramma alla Jim Steinman.

Dopo il mini-album Flex-Able Leftovers, che e` quello che il titolo dice, passano anni prima che il virtuoso chitarrista (richiesto da Alcatrazz, David Lee Roth e Whitesnake) riprovi a registrare un'opera a suo nome. Passion And Warfare (Food For Thought, 1990), con Vai ormai all'apice della fama, e` una grossa delusione: nonostante il rinnovato apporto di Hamm al basso, i suoi assoli (come Erotic Nightmares e For the Love of God) sono formulaici, altisonanti e traboccanti di cliche'. L'unico scopo e` di vendere milioni di copie, grazie a Liberty e I Would Love To.

Analogamente Sex And Religion (Relativity, 1993) mette in mostra le sue indubbie qualita` di chitarrista (Down Deep Into The Pain), arrangiatore (State Of Grace) e intrattenitori (Still My Bleeding Heart); ma conferma la carenza di quelle di compositore.

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The all-instrumental Alien Love Secrets (Relativity, 1995) marks a return to form, especially in Ya-Yo Gakk.

Fire Garden (Epic, 1996) is a schizophrenic work that boasts some of Vai's most inspired playing and composing ever (the Fire Garden Suite, There's A Fire In The House, Genocide, The Mysterious Murder Of Christian Tiera's Lover) but also some of his most tedious sung music.

The Ultra Zone (Epic, 1999) homages two late friends (Frank", Jibboom), pens a gem in the vein of JJ Cale's laid-back soul (Windows To The Soul) and even an exotic dance track (Voodoo Acid), but has few rocking pieces a` la Steve Vai (Oooo).

Real Illusions (Epic, 2005) is a diligent excursion into jazz-metal.

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