The long and strange journey of bassist
Jah Wobble
started out with Public Image Ltd's dark dub symphonies.
His solo career opened with the funk and jazz ballads of
Betrayal (1980), set against an hallucinated (dub-tinged) background.
He, too, contributed to the emergence of "lo-fi pop" with
Bedroom Album (1983), a humble collection of funereal and introspective
dirges recorded in his bedroom.
The multiform experiments of the 1980s led to the formally impeccable works
of his middle age:
the ethno-psychedelic jazz-rock of Without Judgement (1990),
credited to the Invaders Of The Heart,
the world-music set to dance beats of Rising Above Bedlam (1991),
the baroque dub-jazz chamber music of Heaven And Earth (1996), etc.
If only a couple of these (Bedroom Album, Without Judgement)
were fully successful, Jah Wobble remained for two decades one of the
most challenging musicians to emerge from the punk generation.
If English is your first language and you could translate
my old Italian text, please contact me.
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Jah Wobble (John Wordle) ha dato vita a una delle carriere piu` inconsuete di bassista
rock. Con i suoi dischi ha coniato una forma astratta di canzone intimista
e ha soprattutto creato uno stile atmosferico basato sul dub.
Wobble
e` un po' un'umile controparte britannica del massimo studioso di dub
vivente, Bill Laswell.
Wobble ha esercitato un'influenza determinante nell'accostare dub e musica
ambientale.
Il bassista dei Public Image Ltd,
Jah Wobble (John Wardle) esordi` in proprio, dopo aver pubblicato
con Keith Levene l'EP Steel Leg (Virgin, 1978),
con l'album Betrayal (Virgin, 1980).
Wooble volta le spalle al punk-rock e s'immerge negli
effetti allucinatori del dub.
Wobble sfrutta la tecnica del dub per comporre brani strumentali
atmosferici, come Not Another, e persino d'avanguardia, come
Dan McArthur (originariamente un singolo in due parti, la cui seconda
parte e` qui rititolata Beat The Drum).
Le sue partiture esibiscono anche un senso dello humour dadaista, che sfocia
in novelty come T.V., degne dei Residents.
Il capolavoro del disco e` probabilmente la ballata funky e jazzata Today Is
The First Day Of The Rest Of My Life, con una coda strumentale che riassume tutte le sue libidini
reggae, jazz e rock. Il piglio scanzonato dell'opera, in linea con lo spirito del "do it yourself" in voga a
cavallo fra i due decenni, non toglie nulla al valore dell'esperimento.
I brani dell'EP V.I.E.P. (Virgin, 1980)
risalgono alla stessa sessione di registrazione. Wobble si presenta qui in veste
leggermente piu` "domestica", meno erudita. I cinque brani si
avvalgono comunque di scenari strumentali altamente spettacolari.
The highlights are the seven-minute instrumental horn-driven dub-funk fanfare
Seaside Special, hijacked by a cosmic organ drone, and
the robotic industrial disco litany I Need You By My Side with a
ghostly instrumental coda.
Wobble formo` poi gli Human Condition, un combo
formato con il chitarrista Dave "Animal" Maltby e il batterista Jim Walker (anche lui ex P.I.L.) con cui
registro` alcune cassette autoprodotte.
Intanto era uscito il singolo (autoprodotto) con Fading e
Nocturnal in cui erano ancora avvertibili le influenze del dub e del jazz, ma mescolate in un
impasto elettro-acustico di grande suggestione. Quando provava a imitare Stockhausen, costruiva suite
"concrete" come Nocturnal, forse il vertice del suo sperimentalismo. Ma la vera importanza del
disco stava in Fading, una ballad melodiosa che impiega tribalismi sinistri, flauti e chitarre
mediorientali, un canto fluttuante da allucinogeno, e in cui per la prima volta si realizzava pienamente la
personalita` artistica di Wobble.
L'attivita` polimorfa di Wobble prosegui` con l'album
Full Circle (Ariola, 1981) e
l'EP How Much Are They (Play It Again Sam), due collaborazioni
con Jaki Liebezeit e Holger Czukay dei Can.
Grazie anche ai partner, la canzone e`
un saggio di virtuosismo di arrangiamento:
il tema malinconico, un po' surf, dell'organo, immerso in un tripudio di percussioni, viene ripetuto in
maniera gelida da un pianoforte, che a un certo punto s'impenna in una fuga romantica a ritmo di
discomusic. Brezze intermittenti di tromba, campionamenti vocali, bassi funky e stacchetti dub popolano
questo paesaggio estremamente raffinato. Piu` jazzato, sinistro, crepuscolare, il retro Twilight
World lo complementa con il massimo di suggestione.
Ancora coadiuvato da Animal, Wobble registro` poi
l'EP A Long, Long Way (Island, 1982), cui cui
provo` a reinventare tanto la musica strumentale rock (Romany Trail)
quanto la ballad (la title-track).
Wobble stava diventando sempre piu` musicista e sempre meno provocatore punk.
Wobble pervenne cosi` al suo primo capolavoro,
Bedroom Album (Lago, 1983), cosi` intitolato in quanto
registrato in camera sua con l'unico aiuto dell'amico chitarrista.
Si tratta di una raccolta di canzoni
strutturate e arrangiate in maniera piu` convenzionale. In City, una Fading piu` ariosa, il
rombo del suo basso e` in bella vista, ma cosi` anche le ritmiche dub e le melodie del sintetizzatore.
Sense Of History imbastisce invece una litania tetra, come se Jim Morrison recitasse un rosario
(un gong batte colpi marziali, un organo lancia accordi funerei), mentre la chitarra tintinna accordi latini
e passi di flamenco. Anche i brani soltanto strumentali oscillano fra questi due umori estremi: Hill In
Korea e` un tenebroso requiem per organo, ma Invaders Of The Heart e` invece una
caracollante suite arabica; se Sunshine si lancia in un gaio ballo brasiliano, Concentration
Camp intavola un intricato poliritmico dub a sfondo macabro.
Vertice atmosferico del disco e` forse Desert Song, avvolto nelle
sonorita` da incubo di un organo da cattedrale e di una fisarmonica da bistro', di una chitarra da moschea
e di sibili elettronici alla Stockhausen. Vagando con l'immaginazione fra Rio e Il Cairo, fra il Vaticano e
la sua camera da letto, Wobble produsse un'opera tanto semplice quanto rivoluzionaria, tanto personale
quanto pubblica.
Per l'EP Snake Charmer (Island) si scomodarono Czukay, Liebezeit,
Animal e Dave Evans ("The Edge" degli U2). Il risultato, una world-music per discoteche, e` pero`
deludente.
Il decennio fini` in sordina, con opere sempre intelligenti, ma accolte con
freddezza da critica e pubblico: Neon Moon (Island, 1985) con l'organista Ollie Marland, un
esperimento fallito, nonostante il seducente ballabile della title-track, e le armonie avventurose di Love
Mystery e Life On The Line, la sua continuazione Tradewinds (Lago, 1986),
l'ambizioso ma irrisolto Psalms (Wob, 1987), fra fanfare caraibiche come Island
Paradise, easy listening strumentale come Dark Horse, e cosi` via.
Album come Bedroom non sono il frutto di un piano prestabilito, ma di
un momento magico, di circostanze casuali; impossibili da ripetere, assurdi da imitare. Wobble e`
costretto a cercare altrove la sua missione, ma le sue idee non sempre si traducono in musica.
Without Judgement (KK, 1990) lo propone alla testa degli Invaders
Of The Heart, una formazione (Justin Adams alla chitarra, David Harrow all'elettronica, Michael Schoots alle percussioni)
che amalgama meglio le sue fonti di ispirazione e gli consente di esplorare con maggior
cura le sue idee musicali. Ne risulta un sound "espanso", piu` etnico/psichedelico che dub/ambientale. La
suite di Spirit fonde un po' tutti i motivi dell'album: l'orchestrazione criptica, che mescola le fonti
sonore piu` disparate, i poliritmi effervescenti, che stendono una coltre sonnambula/onirica, i rigoli di
sonorita` esotiche che sgorgano da tutte le parti, gli interventi graffianti della chitarra, i vocalizzi
enigmatici, che di un autistico che non riesca a esprimere un concetto importante.
Bungalow Park indugia in una lunga introduzione elettronica, prima che
la sezione ritmica cominci a picchiare e un'arpa giapponese intoni il suo canto fra stentati riff funky di
chitarra, la base funky di Voodoo pullula di eventi dissonanti, e Invisible Cities e`
semplicemente un accumulo di sparuti rumori strumentali (accordi, tintinni, vibrazioni, battiti). Una
decine di brevi intermezzi, arrangiati nelle fogge piu` bislacche e barocche, esauriscono le possibilita` di
questo ensemble da studio.
Se in alcuni brani Wobble indulge in arrangiamenti anche troppo lambiccati, nei
dintorni di Weather Report e Patrick O'Hearn, se spesso il quartetto si compiace dell'intensita` delle
proprie "groove" (nel jazzrock chitarristico ed esotico di Anything Can Happen, nel dub "acido" di
Psyche), tutto viene riscattato dalle personalissime formulazioni di world-music, dalla
raffinatissima musica mediorientale di Drowned And The Saved e Saracen e dalle
metamorfosi dello strumentale So Many Years, che parte in era surf, sconfina in territorio raga, si
spinge lentamente verso l'house e viene trafitto da un riff di hardrock.
Portando a termine la missione del disco precedente,
Rising Above Bedlam (Atlantic, 1991) e` quasi un album di world-music,
ogni canzone essendo accarezzata da ritmi o melodie esotici.
L'album recupera di fatto l'intensita` religiosa, se non il tono
intimista, di Bedroom Album, e la cala in un contesto ballabile e
finanche tribale, elevando il dub di Wobble a base propulsiva, senza
mimetizzarlo in esperimenti elettronici. In canzoni come Visions
Of You l'effetto finale si situa a meta` strada fra Madonna e i Golden Palominos. Se in alcuni casi (la
batucada brasiliana di Bomba), la sorgente e` ancora facilmente identificabile, in Erzulie
la fusione di elementi funky, dub, latini e arabici e` ormai compiuta, e il brano non appartiene piu` a
nessuno di questi generi pur appartenendo a tutti. In Soledad e` pero` chiaro che il merito e`
soprattutto del chitarrista e della cantante (Natacha Atlas), abilissimi ai rispettivi "strumenti" nell'oscillare
fra melodia araba e melodia latina.
Meglio gli riescono le novelty, i brani in cui la sua super-fusion ballabile e` al
servizio della parodia: come Ungodly Kingdom, una melodia tragicomica in un tripudio di
percussioni africane, di fiati da fanfara funky, coro maschile da musical e rumori buffi; o come
Wonderful World, un reggae cantato in tono da gangster ma con il controcanto di un coro gospel.
Per la ballad atmosferica di turno, Relight The Flame, Wobble trova di nuovo quel varco fra le
colonne sonore di Morricone (coro femminile e cadenze da trotto), il flamenco (Adams nei panni di
Ottmar Liebert), la salmodia arabica e il dub.
Jah Wobble with Kevin Mooney of Adam and the Ants helped New York-based fashion model Leslie Winer record Witch (Transglobal, 1993), a pioneering trip-hop album.
Gli Invaders non sono invece al massimo della forma, forse anche perche'
distratti da uno stuolo di collaboratori di prestigio, su
Take Me To God (Island, 1994).
Autoindulgente come
tutti i titani musicali, Wobble pecca di eccessi non di difetti. God In The Beginning tenta di
coniare una forma di ballabile all'incrocio fra Talking Heads, Public Image e New Order. Becoming
More Like God insegue il miraggio di un hip hop d'avanguardia. Le armonie meglio congegnate
sono quelle che sembrano nascere spontaneamente dal contrappunto fra i musicisti: l'epica The Sun
Does Rise e ancor piu` la world-music polifonica di Angels.
Sono comunque sempre dischi altamente suggestivi, che fanno di Wobble uno
dei massimi sperimentatori europei.
Del 1995 e` una collaborazione con Brian Eno, Spinner (All Saints),
che soffre soltanto dell'essere frutto occasionale, progetto parallelo, detour minore.
Poi Wobble da` alle stampe
Heaven And Earth (Island, 1996), opera prevalentemente strumentale
e preferibilmente atmosferica,
varia al limite della confusione babelica, a tratti elegante fino al barocco
e a tratti eseguita in maniera
approssimativa, a tratti troppo palesemente succube del
proprio modello (Bill Laswell).
Pharoah Sanders presta persino il suo sax per la lunga
Gone To Croatan.
Heaven And Earth e` musica da camera per strumenti cinesi e voce.
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