Antenna
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Antenna: Sway , 6.5/10
Antenna: Hideout , 6/10
Velo-Deluxe: Superelastic , 7/10
John Strohm: Caledonia, 6/10
John Strohm: Vestavia, 6/10
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John Strohm vanta un passato di tutto riguardo, prima al servizio di Evan Dando nei Lemonheads, e poi a scrivere gli arrangiamenti per Juliana Hatfield nei Blake Babies.

Nel 1991 Strohm decise di tornare nel natio Indiana e di dar vita assieme a Freda Boner (la batterista dei Blake Babies), Jacob Smith (basso) e Vess Ruthenberg (chitarra) (e saltuariamente alla violinista Lisa Germano di John Mellencamp) agli Antenna. Il loro primo album, Sway (Mammoth, 1991), mostra una sorprendente predisposizione per le armonie psichedeliche dei Velvet Underground (Delta 88), per quanto i brani migliori (Sleep, All I Need) ricordino piuttosto il sound del Coughar locale e la lenta Spinning Dreams si spinga in territori piu' country. Hideout (Mammoth, 1993) accentua l'impressione che si tratti dell'ennesima variante su quel pop chitarristico con inflessioni psichedeliche che ha preso il posto del punkrock. Wallpaper, Shine e le altre canzoncine del disco sono troppo esili per sopravvivere fino alla fine.

Il complesso si sciose e le ultime tre canzoni formarono l'EP For Now (Mammoth, 1993), e la title-track e` una delle loro cose migliori.

Strohm formo` allora i Velo-Deluxe, una formazione meno sperimentale ma piu' eclettica il cui Superelastic (Mammoth, 1994) sorprende soprattutto per la varieta' dei temi. In primo piano sono le melodie pop nascoste dietro un velo di chitarre distorte (alla My Bloody Valentine), come la title-track (che intorno al ronzio della chitarra annoda un tribalismo da capogiro psichedelico, un'eco di armonie vocali del Merseybeat, un twang leggermente dissonante alla Duan Eddy e un'apparizione fugace di ottoni) e Velo-Deluxe (sorta di incrocio fra il powerpop da classifica e i bisbigli metafisici dei primi Velvet Underground). Ma il disco e' anche un'opera di lambiccato revival, pullulante di echi dei Sixties, al punto che Skin And Bones sembra uscita dal primo album dei Byrds e Dirtass sfodera la grinta rock and roll dei primi Who di My Generation, e dappertutto si sprecano gli effetti sonori dell'epoca. Un paio di canzoni struggenti appartengono invece al clima degli anni Settanta: Angela e' la loro Angie (Stones), un lento romantico con accompagnamento rhythm and blues, e il tenero lamento country di Saturday si dinoccola nei vagiti della slide. La classe trapela anche da cantilene depresse come Simple, accompagnate da un tenue tremolo di chitarra. Il balzo di qualita' e di maturita' rispetto agli Antenna e' impressionante.

Jake Smith e Freda Boner Love formarono poi i Mysteries Of Life.

Strohm, dopo aver suonato nei Polara formo` invece gli Hello Strangers e registro` Caledonia (Flat Earth, 1997), una raccolta di ballate country nello stile punk di Gram Parsons (Slip Away) e di blues nello stile di Exile on Main Street (Kill The Lights, Freightliner).

E` invece tutto suo il successivo Vestavia (Flat Earth, 1999), album melodico dedicato alla sua nuova citta` (Birmingham, Alabama). Wouldn't Want to Be Me e Drive Thru sono canzoni degne di Petty piu` che di Parsons, e In Your Dream dei Byrds piu` che di Neil Young, e For A While e Edison Medicine Mazzy Star e gli shoegazer. Jesus Let Me In e` l'unico brano che si riallaccia all'esperienza dei Velo-Deluxe.

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