Ape Hangers
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Ultrasounds , 6/10 Links:

Classico power-trio dal sound potente e veloce, proveniente da Los Angeles e presentato da Ultrasounds (A&M, 1995), Ape Hangers e' la creatura di Peter Sjostedt, un poeta urbano che inietta nel punkpop lo spirito dei garage di un tempo. Fa praticamente tutto lui nel manifesto orgoglioso di This Is My Life, con i singhiozzi rombanti della chitarra a sottolineare il proprio grugnito arrabbiato. Canzoni come More Than Anyone e I Don't Want To Live Today trasudano l'effervescenza dei Sixties senza cadere negli stereotipi del revival. C'e' la stoffa dell'istrione nel modo in cui il ragazzo accoppia melodramma e melodia (quasi alla Alice Cooper) in When Will You Come Back, oppure frenesia rockabilly e country piu' rude in Red Hot Rocket, nel modo in cui urla al limite dello squilibrio mentale il pop perfettamente ortodosso di Over My Head; c'e' qualcosa di Eric Burdon non modo in cui un portamento marziale, quasi ska, lancia un ritornello epico in Reason To Live. Tiritere a mitraglia da un capo all'altro del disco e un diluvio di scorribande chitarristiche alla Chuck Berry e Keith Richards. Un incrocio fra Flop e Original Sins? Cosa non avrebbero pagato i Foo Fighters per comprare un paio di queste canzoni. Purtroppo la classe non si compra. Internet: apehangers@aol.com. Voto: 7/10. If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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