Atomic 61
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Heartworm (1992), 6/10
Tinnitus In Extremis (1993), 7/10
Purity Of Essence (1995), 6/10
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Gli Atomic 61 hanno radici nei gruppi storici di Seattle: il cantante Todd Morey (gia` nei Mr Epp, fratello del Morey che suona negli Steelpole Bathtub) formo` il complesso nel 1991 con il chitarrista Trevor Lutzenhiser (gia` nei Fred's Crashshop). I due registrarono i primi singoli con l'aiuto di membri dei Dickless, delle 7 Year Bitch, degli stessi Bathtub.

Musicalmente gli Atomic 61 riprendono il discorso la` dove Hendrix l'aveva interrotto: un bluesrock fortemente emotivo e distorto. I singoli Deluxe Snooze-Bar Alarm/ No Fault Insurance (Baylor) dell'agosto 1991 e Rip/ Digestive Tube Blues (Sympathy) del marzo 1992 prepararono la strada all'EP 10" Heartworm (Box Dog) del maggio 1992. L'energia rozzissima di questi brani e` complementata da liriche estreme, degne dell'hardcore piu` nichilista.

Lily, su Heartworm, e` tipico del loro assalto frontale, con la batteria al massimo di frenesia, il canto in conati lascivi e la chitarra distorta fino al parossismo. Technicolor Wonderland, sullo stesso EP, dimostra anche propensioni per la melodia. Se i Soundgarden avessero Jimi Hendrix alla chitarra, David Sims (Jesus Lizard) al canto e Ginger Baker alla batteria suonerebbero come gli Atomic 61. La tradizione non e` insomma quella del "grunge", bensi` quella che parte dai Blue Cheer nei lontani anni '60 e arriva fino ai Kyuss degli anni '90.

Un'altra salva di singoli, White Christmas/ Blue Christmas (Sympathy For The Record Industry) nel dicembre 1992, la jazzata The Other Whitemeat/ Salt Peter (Cavity Search) nel settembre 1993 e Complimentary Buckskin Holster/ Super Stupid (Intellectual Convulsion) nel settembre 1993, hanno costellato la loro ascesa nell'Olimpo di Seattle, culminata nel maggio 1993 dall'album Tinnitus In Extremis (Intellectual Convulsion). Lutzenhiser, che era stato l'autore di gran parte del materiale, ha nel frattempo abbandonato il gruppo.
Pagato il loro tributo a Hendrix con le complesse partiture di Saigon Kitchen (ma soprattutto con il registro di canto di Morey) e al punkrock con l'epilessi di Chemical Fire, gli Atomic 61 possono mettere a fuoco la loro personalita` demoniaca attraverso un rombo cupo e costante che assume le valenze di un un fatto rituale, oscuro e atroce, feroce e assordante. Facendo concorrenza tanto ai Kyuss (con la muraglia di distorsioni di Feeding Frenzy) quanto ai Melvins (con l'incubo erotico di Double Boiler), gli Atomic 61 pervengono allo shock di Continous Groove, aperta da una sofisticata dissertazione strumentale (dissonanze raccapriccianti di chitarra, tribalismo sincopato della batteria) e condotta poi al limite dell'udibile in maniera farneticante e ipnotica. La coda di diciassette minuti, Time Enough, sublima con il suo blues terremotato e agonizzante le libidini alla Jimmy Page, Leigh Stephens, Leslie West e Jimi Hendrix di Lutzenhiser.

Subentrato Jeff Blanston alla chitarra, Purity Of Essence (Cavity Search, 1995), guadagna sul fronte della cattiveria, ma finisce per avvicinare gli Atomic 61 ai modelli di Seattle (Soundgarden, Pearl Jam) da cui si erano tenuti alla larga. Spiccano due rock and roll supersonici, My Superhero Girl, in odor di hardcore, e Pussy Juice, sulla falsariga di Communication Breakdown, e il chiasso disordinato di Steakhouse. Non avendo gran che di ritornelli, ed essendo il canto di Morey limitato a un parlato, le canzoni sono identificate di fatto dalla ritmica.

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