Texas' Bedhead, led by Matt Kadane, exlored a state of mind between psychedelic trance and teenage angst on What Fun Life Was (1994) and Beheaded (1996). Their ameobic pieces "grew" rather than simply exist: they were the object of a gradual, evolutionary (and potentially neverending) process that slowly brought the emotions into focus.
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I Bedhead dei fratelli Bubba e Matt Kadane e del chitarrista Tench Coxe
(provenienti da Dallas)
esordirono nel 1993 con Bedside Table (Direct Hit), seguito da
The Rest Of The Day (Direct Hit). Bedside Table indugia nel
tema da tenera ninnananna della chitarra: si ha
continuamente l'impressione che il pezzo debba esplodere da un momento
all'altro, invece la chitarra continua a cullare dolcissima con il suo incedere
da onda e l'esplosione si verifica soltanto due secondi prima della fine.
The Rest Of The Day e` ancor piu` trattenuta, spolpata della linfa
vitale, al limite dell'esaurimento nervoso.
A differenza degli psichedelici loro conterranei, per meta' sprofondati in
esperimenti d'avanguardia e per meta' emuli dei maestri degli anni '60, i
Bedhead trovano una formula originale: costruire melodie per
"raffinamenti successivi", aggiungendo accordi poco alla volta a
un'impalcatura armonica che all'inizio non e' altro che un motivo vacillante.
La fisionomia di ogni brano prende cosi' corpo poco alla volta, come se
all'inizio il gruppo si vergognasse di cio' che sta per suonare e impiegasse
un po' a prendere confidenza nei propri mezzi; o come se prima facesse una sorta
di prova generale in privato e soltanto dopo qualche decina di battute si
lanciasse nel brano integrale; o come se volessero imporre una strategia di
fruizione "graduale" del brano.
Sull'album What Fun Life Was (Trance, 1994)
canzoni come Liferaft e Living Well diventano tali soltanto dopo un doloroso
processo di crescita: sono dei lenti crescendo di una cantilena psichedelica
che si trascina a una cadenza metodica di boogie leggero in un gran frastuono
di piatti; dopo tre minuti sono diventate jam intense e assordanti.
Il metodo viene applicato con successo alla trance in brani come Powder,
in cui sembra di ascoltare parti strumentali dei Velvet Underground eseguite da
un gruppo di musicisti svogliati.
Uno dei tempi preferiti dai Bedhead e' quello del valzer, che permea la
melodia piu' grintosa di Haywire nonche' Foaming Love. L'altro e' quello
delle musichette antiche, vedi lo strimpellio quasi ragtime anni Venti di
The Unpredictable Landlord o lo skiffle fischiettabile di To The Ground, due
gag che fanno pensare a una versione minimalista dei Violent Femmes.
Il tutto filtrato attraverso una sensibilita' che e' quella dei Jesus And Mary
Chain.
L'EP 4 Song CD EP 19:10 (Trance, 1994) contiene materiale preistorico,
registrato dal vivo in una chiesa nel 1990-91.
L'EP Dark Ages (Trance, 1996) mette invece meglio a fuoco la
personalita` contorta e malinconica del gruppo.
Any Life e Dark Ages sono due delle loro composizioni piu`
poetiche, lo strumentale Inhume e` trascendente come un raga.
Le canzoni di Beheaded (Trance Syndicate, 1996) risalgono praticamente
allo stesso periodo del primo album, e infatti replicano
le trance vellutate di quel disco, a meta` strada fra il country onirico dei
Cowboy Junkies e la psichedelia malinconica dei Mazzy Star.
Il languido rintocco delle chitarre (prima quella di Tench Coxe), e il
cantilenare sottovoce di Matt o Bubba Kadane, accompagnati dallo swing
impercettibile della sezione ritmica, sono le voci di una disperazione
rassegnata, consapevole della misteriosa rete di legami fra individuo
e societa`. Qua e la` sembra persino spuntare il fantasma di Tim Buckley.
L'incedere funereo di Beheaded, la tenera progressione di Left Behind,
il lamento impercettibile di Burned Out, il finale abulico di Losing
Memories disegnano un paesaggio sempre piu` spopolato, sempre piu` intimo.,
sempre piu` profondo.
L'umore si solleva in pochi punti, nella marziale Smoke, che potrebbe
essere di Neil Young, e nella soave Withdraw, quasi pop.
L'apice emotivo del disco e` forse la melodia di What's Missing, cullata in
accordi sereni. L'unico difetto dell'opera e` una certa pigrizia in fase
compositiva, che impedisce all'incubo di diventare visione.
L'album contiene un rifacimento del loro secondo singolo,
Rest Of The Day,
uscito originariamente piu` di due anni prima.
Matt Kadane ha un po' esaurito le cose da dire (e "dire" piu` che "cantare")
nel suo bisbiglio sottomesso.
Su Transaction De Novo (Trance Syndicate, 1997)
ha pertanto deciso di affidare la sua musica a
quel concerto sotterraneo di accordi sparuti ma dai colori brillanti che da
sempre va conducendo di brano in brano.
Exhume apre la cerimonia nella maniera piu` funerea, con un canto appena
al di sopra del silenzio su un tintinnio di campanelli e triangolo, e poco
dopo verra` battuta in depressione dal vuoto prolungato di Forgetting;
ma
More Than Ever e` (relativamente parlando) una canzone briosa e ottimista e
Half Thought, con il suo motivetto arioso su un ritmo rilassato, potrebbe
essere dei Magnetic Field, Extramundane e` un cadenzato power-pop (non molto
distante dalle canzoni solari dei Luna) e lo strumentale Psychosomatica e`
quasi hard-rock. Forse Kadane sta cercando di comunicare a un pubblico piu`
ampio, o forse non vuole restare prigioniero di un genere angusto.
E` comunque alla fine che Kadane ci regala il meglio.
La struggente "lullaby" di The Present impiega ben quattro minuti a prendere
forma attraverso un lento strimpellio di chitarra e poi si distende per tre
minuti in un soave carillon.
E` un nuovo modo di costruire la canzone, di far vedere come la canzone nasce
e si evolve, di suonarla nello stesso modo in cui e` stata composta, un poco
alla volta, in maniera incrementale.
Il gruppo si e` sciolto subito dopo la pubblicazione dell'album.
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