Blonde Redhead


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La Mia Vita Violenta, 6/10
Fake Can Be Just As Good, 6/10
In An Expression Of The Inexpressible, 7/10
Melody Of Certain Damaged Lemons, 6/10
Misery is a Butterfly (2004), 5/10
23 (2007), 6/10
Penny Sparkle (2010), 4.5/10
Barragan (2014), 4/10
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Amedeo Pace (canto e chitarra) e` il leader dei Blonde Redhead, formazione che molti hanno segnalato fra le novita` piu` interessanti nel campo del noise-rock di punta. Con suo fratello gemello Simone (batteria) crebbe in Canada e poi si trasferi` negli USA per studiare musica jazz a Boston. Conseguita la laurea, iniziarono a suonare a New York e nel 1993 formarono i Blonde Redhead con un'amica giapponese, Kazu Makino (canto e chitarra). Nella formazione si sono alternati diversi bassisti, a partire da Maki Takahashi (basso), persa per strada dopo il primo album.

Inaugurano la loro discografia i singoli Amescream (Oxo, 1993) e Vague (Smells Like, 1994), brani di ricerca non molto avvincenti.

Dopo questi singoli e il mini-album omonimo del 1994 (Smells Like, 1994), comprendente I Don't Want You, la critica li riconosce come come epigoni, per quanto superlativi, dei Sonic Youth. I singoli 10 Feet High (Smells Like, 1994) e Flying Douglas (Rough Trade, 1995) perfezionarono la formula>

La Mia Vita Violenta (Smells Like, 1996), dedicato allo scrittore italiano Pierpaolo Pasolini, UFO Bean Down Under Harmony Jewel

Le accordature eccentriche e le sincopi meccaniche di Fake Can Be Just As Good (Touch And Go, 1997) costituiscono in effetti soltanto il corredo di un suono d'assoluta avanguardia che sfoggia un repertorio spettacolare di trucchi, senza peraltro perdere di vista l'obiettivo di comporre canzoni rock. Brani come Kazuality, all'insegna di un rock and roll singhiozzante, zoppicante, dissonante, fanno pensare semmai ai piu` aspri Breeders con Steve Albini alla chitarra.
Il gruppo da` il meglio comunque quando lo stridulo falsetto di Makino sale in primo piano. La Symphony Of Treble e` esemplare del loro stile, incuneato fra il soffice tribalismo di Simone e le metronomie stonate di Amedeo, ma e` soprattutto Ego Maniac Kid a stabilire un vertice emotivo: una nenia triste bisbigliata su accordature che fanno pensare a percussioni giapponesi e su una sequenza di distorsioni. L'effetto da psicodramma si ripete per Bipolar, con la cantante a guaire sempre piu` terrificata in uno scenario ancor piu` teso. In questo teatro della psicosi il quartetto trova la sua vera vocazione.

I Blonde Redhead sarebbero stati il trio principe della new wave. Questo e` il loro forte e il loro limite. Il grado di eccentricita` aumenta ulteriormente su In An Expression Of The Inexpressible (Touch & Go, 1998). Protagonisti dei loro psicodrammi sono il canto stridulo di Makino, le schitarrate creative di questi e di Amedeo Pace, i ritmi sghembi dell'altro Pace. Questo e` l'album (volontariamente o meno) piu` auto-ironico e piu` soffice della loro carriera. Numerosi brani sembrano novelty, per quanto arrangiate in maniera raffinata e insolita: parodie delle colonne sonore degli anni Sessanta (Luv Machine), parodie del soul sensuale da cocktail lounge (Missile ++), musica da circo filtrata dalla sensibilita` del free-rock di Canterbury (10, una delle partiture al tempo stesso piu` spigolose e piu` avventurose), temi western e surf filtrati dalla sensibilita` del progressive-rock (Futurism vs Passeism Part 2, recitazione in francese su una cadenza incalzante). Sono numeri d'alta classe, in cui il trio sfodera la propria abilita` nel costruire musica su fondamenta del tutto atipiche e spesso anche atonali. Il gruppo si trova altrettanto a proprio agio nel campo drammatico. Con le consuete anomalie armoniche, i Blonde Redhead cesellano il claustrofobico dark-punk britannico di Distilled, la pantomima surreale della title-track (pesanti riff industriali di chitarra e gli strilli convulsi di Makino), e la trenodia agonizzante di Led Zep. La canzone piu` regolare, la briosa This Is For Me And I Know Everyone Knows, ritorna invece alle matrici Sonic Youth degli esordi. I Blonde Redhead si sono spinti con questo disco molto al di la` delle premesse da cui erano partiti. Si sente che i musicisti sono maturati sotto tutti i punti di vista, e si sente che riescono con naturalezza a integrare le proprie idee. Alla fine anche le soluzioni piu` ostiche risultano curiosamente musicali.

Blonde Redhead seemed to have found their true voice on Expression Of The Inexpressible, but the sequel, Melody Of Certain Damaged Lemons (Touch & Go, 2000), is a completely different work, certainly their most accessible yet. The tuneful, funky novelty In Particular (vaguely reminiscent of Brian Setzer's Bloodless Pharaoh's ) is a light divertissment that draws inspiration from Stereolab, Cibo Matto, Pizzicato Five. Another swift, upbeat, mechanic carillon, This Is Not, parodies the innocent refrains of the Sixties. These two songs are by far their most lively tracks ever.
Melody rules. The trippy noir ballad Hated Because Of Great Qualities echoes David Bowie's Space Oddity. Loved Despite Of Great Faults is a Beatles song in disguise. For The Damaged is a piano ballad in a quasi-classical style. The intellectuals have mellowed down, Kazu Makino has become a primadonna and the Sonic Youth are a fading memory. Compared with Inexpressible, this album is even too "expressible". Where the masterpiece was all cryptic and subtle nuances, this album is a series of footnotes that explain what is going on for the late comers.

The EP Melodie Citronique (Touch & Go, 2000) contains remixes, a cover and the new Chi E` E Non E`.

(Translation by/ Tradotto da Walter Consonni) I Blonde Redhead sembravano aver trovato la loro personale maniera di esprimersi con Expression Of The Inexpressible, ma il seguito, Melody Of Certain Damaged Lemons (Touch & Go, 2000), è un lavoro completamente diverso, sicuramente la loro opera finora più accessibile.
La melodica, all'ultima moda funky, In Particular è un divertissment leggero che trae ispirazione da Stereolab, Cibo Matto e Pizzicato Five. Un altro carillon veloce, ritmato e meccanico, This Is Not, è una parodia dei ritornelli innocenti degli anni Sessanta. Queste due canzoni sono di gran lunga i loro brani più movimentati da sempre.
La melodia detta legge. La sognante ballata noir Hated Because Of Great Qualities richiama alla mente Space Oddity di David Bowie. Loved Despite Of Great Faults è una canzone dei Beatles camuffata. For The Damaged è una ballata pianistica in stile quasi classico. Gli intellettuali si sono ammorbiditi, Kazu Makino è diventata una primadonna ed i Sonic Youth sono solo un ricordo sbiadito.

Blonde Redhead kept moving away from their noise-rock roots with Misery is a Butterfly (4AD, 2004), their most romantic collection yet, enhanced with a string section, but also their most derivative. This kind of old-fashioned semi-orchestral pop music requires at least good songs (melodies and lyrics). But songwriting never was Blonde Redhead's forte. Their forte were atmospheric breadth and psychological depth. The few exceptions (the relatively lively Misery is a Butterfly, the melancholy baroque aria of Elephant Woman, the fragile lullaby of Melody, the surreal fanfare of Pink Love) would justify an EP, not an album. The world might not need another Alison Goldfrapp. As it is, the album ends up being quite annoying and inspiring a few yawns, and a couple of timid diversions (Falling Man and Maddening Cloud) are certainly not enough to rescue it.

(Translation by/ Tradotto da Luca Cantoreggi)

I Blonde Redhead continuano ad allontanarsi dalle loro radici noise-rock con Misery is a Butterfly (4AD, 2004), la loro raccolta più romantica, ma anche la più derivata. Questa pop music semi-orchestrale vecchio stile richiede perlomeno buone canzoni (melodie e testi). Ma la composizione non è mai stata il forte dei Blonde Redhead. Il loro forte sono state la libertà atmosferica e la profondità psicologica. Le poche eccezioni (Misery is a Butterfly, Elephant Woman, Melody, Pink Love) giustificherebbero un EP, non un album. Il mondo potrebbe non aver bisogno di un’altra Alison Goldfrapp. Com’è, l’album finisce per essere piuttosto noioso e per provocare qualche sbadiglio, e un paio di timidi diversivi (Falling Man e Maddening Cloud) non sono certo sufficienti a salvarlo.

Boasting the sleek production of a mainstream act, 23 (4AD, 2007) even toys with dream-pop in 23 (reminiscent of vintage Cocteau Twins) and with dance-pop in album's highlight Top Ranking (Latin-tinged percussion, tinkling keyboards and a soaring melody). In general, though, their quiet, well arranged, guitar-driven, alienated lullabies, such as Silently (a mellow singalong propelled by a quasi-disco beat), Dr Strangeluv (basically, a syncopated lounge ballad) and The Dress, manage to fuse the old "middle-of-the-road" rock and the alternative rock of the 1990s. The most virulent piece is Spring and by Summer Fall, but hardly a relative of punk vehemence. Faithful to the aesthetic of indie-rock, moments of sheer delight such as the pompous and catchy instrumental chorus of SW are not fully exploited. They fail to ignite songs. They remain trapped in the limbo of elegant gestures.
23 is basically Misery is a Butterfly done right. Instead of being stuck in an ambiguous and unstable limbo between the alternative and the mainstream, Blonde Redhead adopted the sound of the mainstream and turned it upside down in the angular manner of the alternative, seamlessly bridging the parts instead of merely revealing the gaps between them.

(Translation by/ Tradotto da Stefano Pertile)

Fregiandosi di una produzione patinata in stile mainstream,  23 (4AD, 2007) gioca ancora con il dream-pop in 23 (che evoca i Cocteau Twins) d'annata ) e con il dance-pop di  Top Ranking, picco dell'album ( percussioni latineggianti, tastiere squillanti e una melodia che si innalza). In generale, tuttavia, le loro ninnenanne calme, ben arrangiate, chitarristiche, alienate, come Silently (singalong alimentato da un battito quasi-disco), Dr Strangeluv (fondamentalmente una ballata lounge sincopata) e The Dress, riescono a fondere il vecchio rock "middle-of-the-road" col rock alternativo degli anni 90. Il brano più virulento è Spring and by Summer Fall, ma è soltanto un parente lontano della veemenza del punk. Fedeli all'estetica dell'indie rock, i momenti di totale diletto come nel pomposo ed orecchiabile ritornello di SW  non sono sfruttati appieno.Non riescono ad incendiare le canzoni. Rimangono intrappolati nel limbo dei gesti di maniera.

23 è fondamentalmente Misery is a Butterfly ben eseguito. Invece di rimanere attaccati ad un ambiguo ed instabile limbo tra l'alternativo ed il mainstream, i Blonde Redhead adottano un suono mainstream e lo girano sottosopra,  alla maniera spigolosa del rock alternativo, collegando le diverse parti piuttosto che rivelando semplicemente i gap tra le stesse.

Penny Sparkle (2010) is their most downbeat and mellow work, far removed from the noisy interplay and jarring atmospheres usually associated with the band. These songs dabble with power-pop (Not Getting There), synth-pop (Here Sometimes) and trip-hop (Love or Prison) for the purpose of relaxing the ambience and hypnotizing the audience. Blonde Redhead have always been a case of "the sum is way less than the sum of its parts": extremely talented musicians who seems to have a bad influence on each other. In this album one senses that they don't even play together anymore: brainstorming is not a substitute for counterpoint.

After scoring the soundtrack for the documentary The Dungeon Masters (2011), the band released Barragan (2014), a further descent into pop-soul mediocrity with somnolent songs like Lady M (some robotic Rolling Stones singing a pop ballad), and Dripping (languid spineless disco-soul). The four-song EP 3 O'Clock (2017) then delved into chamber pop, notably with the singsong 3 O'Clock, worthy of the French ye-ye girls of the 1960s, one of their melodic peaks, and with the ethereal Golden Light.

(Translation by/ Tradotto da Riccardo Alessio)

Penny Sparkle (2010) è il loro disco più cupo e pacato, molto distante dall’orchestrazione rumorosa e dalle atmosfere stridenti che caratterizzavano il gruppo. L’album si diletta con il power-pop (Not Getting There), il synth-pop (Here Sometimes) e il trip-hop (Love or Prison) con l’intento di rilassare l’atmosfera e di ipnotizzare gli ascoltatori. I Blonde Redhead sono sempre stati un esempio de “il tutto è molto meno della somma delle sue parti”: musicisti estremamente talentuosi che sembrano influenzarsi negativamente l’un l’altro. In questo album sembra non suonino nemmeno tutti insieme: il brainstorming non è una buona alternativa al contrasto.

Dopo aver realizzato la colonna sonora per il documentario The Dungeon Masters (2011), la band pubblica Barragan (2014), l’ennesimo passo compiuto in direzione di un pop-soul mediocre, contenente canzoni soporifere come Lady M (una specie di ballata pop eseguita meccanicamente dai Rolling Stones) e Dripping (un languido e smidollato disco-soul). L’EP di quattro canzoni 3 O’clock (2017) devia verso il pop da camera, in special modo con la cantilena 3 O’Clock, uno dei loro picchi melodici, degna dello yéyé francese anni Sessanta, e con l’eterea Golden Light.

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