Fra i discepoli di Boston dei Dinosaur Jr
I Buffalo Tom vennero alla luce durante la "restaurazione" post-punk dei tardi
anni '80 a Boston.
Meno eccentrici, meno geniali e forse meno sinceri dei loro maestri
Pixies e
Dinosaur Jr,
Bill Janovitz (canto e chitarra), Chris Colbourn (basso) e
Tom Maginnis (batteria)
appartenevano forse al rock chitarristico da classifica, ma erano capitati
nell'era sbagliata. I loro primi dischi sarebbero infatti lineari, se non
fossero depistati da distorsioni chitarristiche e irregolarita` ritmiche che
sembrano forzate, come se il gruppo fosse stato costretto dalle circostanze ad
assumere un tono intellettuale.
Il primo album, Buffalo Tom (SST, 1989), e` un plagio persino troppo
smaccato dei Dinosaur Jr.
Sunflower Suit, Reasons Why e In The Attic sarebbero
delle semplici ballate
folkrock se non fossero sommerse
dai feedback della chitarra e dal tempestare della batteria.
Basta allentare un po' la presa per scivolare nel pop, e cesellare gemme
melodiche come Impossible.
Basta accentuare un po' i singoli elementi per ottenere un effetto fortemente
ipnotico, come in Racine, una melodia semplice innestata su un sinistro
boogie delle paludi.
E in ballate dal piglio enfatico come The Plank la scuola dei
Dinosaur Jr si sposa a quella degli REM, sortendo momenti di alto pathos.
Il confine armonico entro cui si muovono i Buffalo Tom e` piuttosto angusto,
ma in quel luogo musicale riescono a pennellare canzoni (Sunflower Suit,
Impossible, Racine) di cui non sempre i loro maestri sono stati capaci.
Il complesso rinuncio` quasi subito agli eccessi di quel sound e il secondo
album, Birdbrain (Beggars Banquet, 1990), sterzo` verso
suoni soffici e lenti, Per ogni "pop and thrash"
alla Husker Du come Birdbrain e Directive c'e` una ballata
nervosa e solenne (alla Neil Young) come Enemy o Fortune Teller
a temperare l'elettricita` con toni sofferti quasi blues.
Tutt'intorno brillano educati tributi alla tradizione che vanno dal
pop psichedelico di Caress (uno dei loro vertici) al folk-rock di Crawl,
dall'andamento straccione alla Dylan di Bleeding Heart (forse la canzone
migliore dell'album)
all'acid-rock dei Jefferson Airplane che trapela da Baby.
Meta` di Let Me Come Over (Beggars Banquet, 1992)
e` praticamente inutile, perche' non fa che banalizzare sempre di piu` lo
stesso concetto, ma l'altra meta` offre ancora momenti di grande emozione
nel segno di un rock and roll spigliato
(soprattutto Velvet Roof, forse il loro capolavoro),
di un roots-rock di gran classe
(Larry) e di un pop sempre piu` orecchiabile
(soprattutto Staples e
Taillights Fade, altri due dei loro vertici).
Alcune canzoni sono le loro migliori di sempre, ma altre sono le loro peggiori
di sempre.
Anche il terzo Big Red Letter Day (East/West, 1993) e` inconsistente.
Sodajerk e I'm Allowed fanno il verso ai Lemonheads dell'ultimo periodo,
mentre Late At Night riccorre alle abusate progressioni chitarristiche di
Neil Young.
Sempre meno violenti, i Buffalo Tom si auto-relegano alla genia dei gruppi di
compromesso, quelli che accoppiano scosse elettriche a tocchi delicati per
eccitare e cullare al tempo stesso.
Con una produzione piu` altisonante e un piglio piu` aggressivo,
Sleepy Eyed (Beggar's Banquet, 1995) ritrova la forma dei primi tempi.
Nei momenti migliori (Tangerine, It's You, Souvenir)
sembra di riascoltare le veementi ballate di strada di
Replacements e
Husker Du
Troppi pero` i "lenti" romantici, che rallentano il ritmo e allentano la
tensione del disco. Il tono medio e` soffice e orecchiabile, come il rock
da classifica (Kitchen Door, Sunday Night).
Ne viene fuori un'opera che i punk apprezzeranno quando saranno pensionati.
Quello di Smitten (Beggars Banquet, 1998) e` il rock and roll piu`
classico, quello dei tardi Byrds e dei tanti complessi di country-rock,
dedicato a storie di sogni (e cuori) infranti.
Rachael e Under Milkwood sono le tenerezze di turno, mentre
White Paint Morning e` forse il brano che scoppietta di piu`.
Asides (Beggars Banquet, 2000) is a career retrospective.
|
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
Scroll down for recent reviews in english.
|