(Scheda di Giuseppe Pitarresi)
Piu` di dieci anni di carriera vissuta ai margini del sistema, nella
sua accezione piu` ampia, per questo terzetto nato dalle parti di
Boston (Massachussetts) ed attualmente sopravvivente in qualche angolo
dell'Ohio. I tizi in questione rispondono al nome di Tom Shannon
(chitarra e voce), suo fratello Dave Shannon (chitarra, voce noncha`
pittura, sono suoi infatti i disegni riportati nelle copertine dei loro
album, alquanto piu` significativi della loro musica piu` di qualsiasi
orpello critico letterario) ed infine Dana Hatch (batteria, voce ed
occhiaie paurose).
I Cheater Slicks sono a tutti gli effetti da considerare un gruppo
manifesto, con la loro piu` che decennale carriera hanno esplorato con
spirito da pionieri certi territori della piu` tipica tradizione rock &
roll americana riuscendo a rinnovarla con una ricetta tanto semplice
quanto pericolosa, di cui sembrano custodire perfettamente tempi e modi
di cottura; per capirne i sapori basta citarne qualche ingrediente:
trattasi fondamentalmente di punk-blues, suonato con attitudine garage,
anfetaminizzata da una buona dose di ubriacante psichedelia; niente
paura per gli accostamenti forti, in mano loro non fanno mai
indigestione.
Il discorso portato avanti dai Cheater Sliks appare tanto piu` valido
quanto appunto coerente con un ben preciso e piu` vasto progetto di
ristrutturazione, in chiave anni novanta, del buon vecchio rock & roll,
che ha coinvolto nella sua crescita altre bands dalla caratura
indiscutibile quali Oblivians, Bassholes, Revelators e scrive i suoi
capitoli piu` sommersi ma quanto mai vivi e lancinanti nel lavoro di
etichette culto quali Crypt, In The Red, Estrus, Sympathy, ed altre
ancora piu` invisibili, se possibile.
In tutto cio` i Cheater Sliks raccolgono per quest'ultimo decennio del
secolo lo stesso ruolo guida che gia` nei settanta fu di bands quali
Stooges e successivamente Cramps.
Il gruppo nasce nel 1987, e le prime registrazioni vengono eseguite con
l'ex bassista dei Real Kids Allen "Alpo" Paulino per un primo album che
comunque non vedra` mai la luce (le famigerate "Alpo" sessions
compariranno comunque una decina abbondante di anni dopo, presenti
nell'ultimo lavoro antologico, Skidmarks, e sono una booomba !).
A seguire, nel 1989, uscira` il primo album ufficiale, On Your Knees,
ed il seguito nel 1991, Destination Lonely, e da subito i Cheater
sembrano avere quadrato il cerchio, proponendo una sorta di
trash-a-billy caotico e dall'appeal ipnotizzante. Il sottofondo ideale
per un girone dantesco, dove dal noise disorientante del muro di
chitarre si levano di contraltare liriche urlanti gravi di sarcasmo
declamatorio.
Arriva cosi` il primo album edito con l'etichetta di culto In The Red:
Whiskey, mentre i nostri iniziano a girare in tour per l'Europa ed in
America con compagni di viaggio come Boss Hog, 68 Comeback, Fireworks,
Red Aunts. Ai loro concerti arriva poca gente, buona parte fugge
terrorizzata dopo poche decine di minuti, chi rimane sino alla fine ha
gia` deciso che non li abbandonera` mai piu`.
Che i nostri si siano creati un certo seguito e stima incondizionata
negli ambienti garage lo-fi lo testimonia ampiamente il secondo album
per la In The Red, Don't Like You, prodotto da Mr. Jon Spencer, che
peraltro conoscono dai tempi dei Pussy Galore, e che senza dubbio nel
frattempo ha racimolato maggiori fortune di loro. Jon Spencer canta
anche in un brano, "Sensitive Side", e l'intero album risente della sua
produzione offrendo un suono piu` dissonante, sincopato e ancor piu`
urticante di quanto non fosse gia` in precedenza. Nonostante sia
senz'altro l'album piu` ostico, riesce comunque a vendere molto piu`
di Whiskey, grazie anche alla dura gavetta on the road che li ha ormai
portati a diventare una band di culto.
Forgive Thee, ancora per la In The Red, e` un ibrido perfettamente
equilibrato tra composizioni in parte fedeli alle vecchie produzioni ed
in parte ancora influenzate dall'eco della produzione spenceriana. Piu`
di 90 minuti di musica per un totale di 21 pezzi distribuiti in due CD.
Questa volta tra le collaborazioni compaiono Mick Collins, ex Gories ed
autentico guru della scena lo-fi degli ultimi dieci anni, e il duo dei
Bassholes, Don Howland e Bim Thomas. Looser per vocazione, i Cheater
Slicks grattano sino alla radice delle loro anime, mettendosi
completamente in gioco, ed inscenando un rito anarchico e ubriaco, nel
tentativo disperatamente poetico di esorcizzare chissa` quali angosce
emergenti dal fondo del bicchiere appena svuotato.
Il seguito del monumentale Forgive Thee, e` un album antologico,
Skidmarks, edito questa volta da un'altra etichetta culto, la Crypt di
Tim Warren, che quasi in contemporanea fa uscire il lavoro d'esordio di
un altro validissimo gruppo dall'attitudine molto simile, i Revelators,
a testimonianza di quanto la scena sia consolidata ed attiva. Skidmarks
e` un lavoro prezioso ed imperdibile, che raccoglie in poco piu` di 75
minuti vario materiale d'archivio, registrato tra il 1987 e il 1994:
oltre alle "Alpo" sessions, come gia` detto, l'album contiene ben nove
degli undici pezzi dell'LP di debutto, On Your Knees, una manciata di
brani dal secondo LP, Destination Lonely, un inedito contenuto in un
vecchio demo del 1994, ed alcune registrazioni tratte da sessions
radiofoniche del 1992 (preziosa testimonianza della resa dal vivo del
gruppo).
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