Claw Hammer
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Poor Robert , 6/10 (EP)
Claw Hammer , 7/10
Ramwhale , 6/10
Pablum , 6.5/10
Thank The Holder Uppers , 6/10
Hold Your Tongue , 6/10
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I Claw Hammer erano un complesso di Los Angeles che suonavano un punk-rock complesso e satirico. Nei loro dischi si fondevano la musica e lo spirito di Captain Beefheart con la musica e lo spirito dei Ramones.

Jon Wahl (originario della Virginia) abbandono` il suo posto nei Pontiac Brothers e formo` i Claw Hammer a Los Angeles con Christopher Bagarozzi (chitarra), Robert Walther (basso) e Bob Lee (batteria).

L'EP Poor Robert (Grown Up Wrong, 1989), con Car Down Again e la title-track (Bagarozzi da` un saggio quintessenziale di boogie sudista, alla Lynyrd Skynyrd, mentre Wahl guaisce e vagisce senza pudore), e i primi tre singoli (l'ipercinetica Suck Fish Belly Up, Candle Opera, Brother Brick Says/ Don't Walk Away) mettono subito in mostra un sound estremamente originale, veloce ed epidermico come l'heavymetal, ma ironico e goliardico come nei Devo, nonche' versatile e irregolare come nessun altro.

E` quella la direttrice lungo cui si muove Claw Hammer (Sympathy For The Record Industry, 1990). All'insegna dei Devo e di Captain Beefheart, di MC5 e Stooges, di Patti Smith e dei Television, il quartetto fa di questo assalto sonoro continuato un manifesto di come si possa coniugare suono violento con caustica comicita` e al tempo stesso mantenere un alto livello di creativita`, in maniera non troppo diversa da cio` che facevano i Death Of Samantha. Brani come Shell Shocked fanno del musichall, ma lo fanno sfruttando le sonorita` trascinanti dell'hardrock (e il boogie di Drop dimostra il grado di potenza che Bagarozzi e soci possono raggiungere). Le incontenibili Papa's Got Us All Tied In Knots e Warm Spring Night avrebbero benissimo potuto appartiene al repertorio di Beefheart: grugniti esagitati, cadenze bluesrock, riff spinosi, jam strumentali del manicomio. L'obiettivo dei Claw Hammer sembra quello di divertirsi a suonare i propri idoli in un mondo immaginario in cui il rock e` soltanto una gigantesca barzelletta.

Il gruppo sembra pero` non credere molto in se stessi, tant'e` che Bagarozzi suona anche nei Down By Law e Wahl nelle Red Aunts. Dopo innumerevoli cover e persino il rifacimento per intero del primo album dei Devo, i Claw Hammer tornano con Ramwhale (Sympathy, 1992). Il boogie trascinante di Succotash e l'hardrock vertiginoso di 3:15 (fra riff alla Gibbons e stacchi alla Page) confermano immutati l'eclettismo e la verve del quartetto. Wahl predilige adesso il registro isterico di Richard Hell, ma con gli acuti gutturali di Axl Rose; Bagarozzi dissemina il contrappunto di stilettate blues; la sezione ritmica incalza imperterrita; e il gruppo si mette in luce anche per una generale impressionante padronanza stilistica.

L'anno dopo e` la volta di Pablum (Epitaph, 1993), con il sound piu` aggressivo della loro carriera: abbandonate le pose clownesche e ridimensionata l'ossesione per Beefheart, rimane soltanto un hardrock di prim'ordine. Vigil Smile apre il disco in modo tempestoso, fra fratture ritmiche, controtempi, accelerazioni subitanee, rincorse collettive che si succedono a rotta di collo mentre Wahl delira nel suo modo assatanato. Altrettanto scalmanato e` il rock and roll epilettico di Montezuma's Hands, uno dei loro capolavori. Quando, in Nut Powder, Lee preme il pedale dell'acceleratore e trascina tutti in pista per una slamdance sfrenata, e le chitarre squillano all'impazzata il loro blues amfetaminico, e il registro psicotico di Wahl investe ogni nota della sua forza demoniaca, il ricordo dei loro maestri (i Devo) viene spazzato via. Rimane invece, e grandeggia sempre di piu`, quello di Beefheart, tanto che in certi punti sembra di sentire il vecchio licantropo accompagnato dai Guns And Roses. Il marziale Malthusian Blues e la melodica William Tell bilanciano tanta energia con una gamma espressiva piu` ampia.

Subito dopo esce il 45 giri Day Of The Triffids (Sympathy), una galoppata epica di rock progressivo, a conferma dello stato di grazia della formazione.

Il canto esagitato e sgolato di Wahl, la ritmica prepotente e a tutto tondo di Lee, gli assoli di chitarra mozzafiato di Bagarozzi compongono un sound galvanizzante. Wahl, in particolare, da` fondo a tutte le risorse del suo repertorio, ultimo erede della grande tradizione dei guitti istrioni del vaudeville.

Thank The Holder Uppers (Atlantic, 1995) continua per la strada bluesrock di Pablum, ma con inflessioni alla Rolling Stones piu' pronunciate (le chitarre sciatte e disordinate, i guaiti lascivi e un paio di sciabolate di armonica blues che fanno vibrare Super Things, o il lento sbiadito di Bums On The Flow) e una fantasia sempre meno sbrigliata. Il gruppo si redime nei numeri piu' sguaiati, come Dan's In Town e Five Fifths Dead (con una lunga coda di jamming quasi free-jazz), e semmai nel brano strumentale Each Hit. Sempre piu' adulti e meno giullari, i Claw Hammer hanno perso gran parte del loro appeal. Il pezzo piu` atmosferico, Sweaty Palms, fa rispolverare la memoria dei Doors nell'era dei Guns n'Roses.

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(Translation by/ Tradotto da xxx)

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After the erudite EP 'Scuse The Excursion (Sympathy, 1996), on which the Claw Hammer play Miles Davis and Duke Ellington, Hold Your Tongue (Interscope, 1997) comes as a genuine Claw Hammer joke. Only they can place the harmonic acrobatics of Water next to the catchy The Day It Rained Pigeon Shit and Queen's Lead Helmet. This is metropolitan blues at the turn of the century, and it doesn't sound pretty (Black Eyed Blues, Hindsight).
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