- Dalla pagina sui D Generation di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Through The Darkness (Columbia, 1999) segna un parziale ritorno al loro standard, anche se questi eredi dei Ramones suonano molto più come un incrocio tra Smashing Pumpkins e T. Rex, in Helpless, e come un incrocio tra Siouxsie Sioux e New York Dolls, in Only A Ghost, e alla fine ci resta di nuovo la sensazione che la loro autentica passione risieda nella power-ballad, il genere che trionfa nei disperati testi di Rise And Fall e Lonely.
I Chrome Locust, formati dagli ex membri dei D-Generation (il batterista Michael Wildwood) e dei Murphy's Law (il chitarrista Todd Youth), hanno debuttato su Chrome Locust (MIA, 1999), una raccolta di vecchi rave-up rock'n'roll in stile MC5.
Jesse Malin ha formato i Bellvue che hanno pubblicato To Be Somebody (Golden Seal, 2001).
Fine Art of Self Destruction (Artemis, 2003) è stato il suo primo album solista, seguito da The Heat (Artemis, 2004), il cui pubblico apocalittico lo ha reinventato come un iperrealista bardo sulla scia di Lou Reed e Bob Dylan.
L'album solista di Jesse Malin Glitter In The Gutter (One Little Indian, 2007) è stato un riassunto mediocre della sua carriera e del suo messaggio, pur includendo la cover di Bastards of Young dei Replacements e la collaborazione di Springsteen (corista in Broken Radio).
È stato seguito da On Your Sleeve (2008), Mercury Retrograde (2008) e Love It To Life (2010).
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