Doldrums
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Secret Life Of Machines, 7/10
Acupuncture, 8/10
Feng Shui (VHF, 1998), 6/10
Desk Trickery (Kranky, 1999), 7/10
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Il singolo Xa (VHF) e l'Ep di 52 minuti Secret Life Of Machines (VHF, 1995), in particolare i brani Weird Orbit e Colossal Scissors, avevano gia` lasciato presagire la vocazione di questo trio senza basso (Justin Chearno dei Pitchblende alla chitarra a New York, Matt Kellum alla batteria in Texas e Bill Kellum alle tastiere in Virginia): una musica cosmica ma non elettronica, a meta` strada fra i volenterosi Main e gli eccellenti Dead C, una musica psichedelica ma senza melodie oblique, che ossequia tanto la Dark Star dei Grateful Dead quanto il Saucerful Of Secrets dei Pink Floyd.

Se l'EP era di cinquanta minuti, l'album Acupuncture (Kranky, 1997) sfonda il limite dei settanta. On The Green il brano programmatico: una prima parte che fibrilla ritmi esuberanti, cantilene orientali e solenni droni mantrici, una seconda parte di accordi casuali improvvisati secondo modalita` piu` jazz che rock, e una terza parte di suoni naturali elaborati in maniera new age. Mao's Revelation In The Great Hall riparte dalle sonorita` piu` aspramente sperimentali, dai Soft Machine del sesto album, prima di sgretolarsi in uno sciame di riverberi, ormai al limite della piece di musica d'avanguardia. L'improvvisazione del free-rock dilaga in Discussing The Belgians, condotta da un lungo assolo di una chitarra sul bailamme degli altri strumenti. Late 70's Blue Box si affloscia invece in suoni lentissimi e sofficissimi, perso ormai qualunque connotato sonoro. La batteria tiene in vita un suono che altrimenti sarebbe soltanto un plasma informe in lento movimento. Le chitarre disegnano scenari immani ma non necessariamente apocalittici, squarciano orizzonti dietro i quali si ergono mondi sempre piu` fantastici, cavalcano spazi vuoti che si riempiono delle loro frequenze.
Il gran finale di oltre mezz'ora di On The Pine si apre all'insegna di un ritmo infernale, con un riff effervescente e un barrage di dissonanze in primo piano, una sarabanda dei Popol Vuh con Maureen Tucker alla batteria, e dopo dieci minuti di crescendo assordante si placa in un labirinto di piccoli rumori senza senso, di ronzii e di fruscii in sordina. Da quelle paludi armoniche non si riprende piu`, continuando ad affabulare con affanno come in una piece dell'Art Ensemble Of Chicago, dando vita a contrappunti sempre piu` grotteschi, spegnendosi in un cicaleccio di robot in corto circuito.

Rake's guitarist/keyboardist Bill Kellum and Pitchblende's guitarist Justin Chearno formed a keyboards-guitar-drums trio, Doldrums, that concocted an atmospheric blend of Main's ambient shoegazing, Tangerine Dream's cosmic music, Grateful Dead's Dark Star and Pink Floyd's A Saucerful Of Secrets. Secret Life Of Machines (1995) and Acupuncture (1997) contained multi-part suites that, under the apparent staticity, mutated continuously, each an amorphous plasma of sounds that went from exuberant to ecstatic, from chanting to droning, from tribal drumming to abstract doodling. Feng Shui (1998) was a more artificial work, the product of studio editing, but that technique was refined on Desk Trickery (1999), a moltitude of carefully-crafted sonic events seeping through the shapeless jelly.
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(Translation by Cinzia Russi/ Tradotto da Cinzia Russi)

Il rock da camera dei Duldrums scala un’altra vetta con Feng Shui (VHF 1998), che fa leva su due lunghi pezzi composti ognuno di tre parti: Left In An Airport Gift Shop e Ascending Copper Mountain. Il programma del gruppo di sposare drones e drumming (ambient e jungle, psichedelico e rock) si e’ un po’ ammorbidito, come in gran parte dei jans dimesssi dei Greatful Dead ma con una tendenza a mescolare suoni che ricorda John Cage.

Doldrums' chamber rock reaches another peak with Feng Shui (VHF, 1998), which revolves around two extended three-part compositions: Left In An Airport Gift Shop and Ascending Copper Mountain. Here their program of wedding drones and drumming (ambient and jungle, psychedelic and rock) has mellowed down a bit, like in the Grateful Dead's most laid-down jams but with an attitude towards mixing sounds that is reminiscent of John Cage.
(Translation by Cinzia Russi/ Tradotto da Cinzia Russi)

Desk Trickery (Kranky 1999), un'Odissea di registrazione durata due anni, si spinge ancora piu’ in la’: le improvvisazioni di chitarra di Justin Chearno e Bill Kellum sono state manipolate al computer mentre i pezzi alla batteria di Matt Kellum sono stati sovrapposti per aumentare l’intensita’ del ritmo. La tecnica e’ fondamentalmente la stessa dell’album precedente, forzata pero’ in tutte le direzioni possibili. L’effetto piu’ immediatos e’ che le elaborate composizioni del trio si trasformano in jam cadenzati (Sparkling Deadheadz): le chitarre quotano John McLaughlin al meglio della sua spiritualita’, Robert Fripp al meglio della sua matematicita’ e Fred Frith piu’ surreale che mai, con la batteria che le martella come un uragano.
Godspeed You Young Actress, che dev’essere dedicata a Godspeed You Black Emperor, e’ un lento crescendo di assoli di chitarra distorta e pezzi ritmici che risulta in una sorta di raga trance riminiscente dello stile dei Velvet Underground in Sister Ray.
Grill Out Times e’ una balata spettrale che vanta i piu’ allucinati assoli di free-jazz.
Who Shot J.R. e’ il piu’ tipico esempio dei loro esperimenti free-form, immersa com’e’ in reverb chimes, viluppi di accordi assordanti e un battito tribali e alla deriva in tape loops. Una moltitudine di eventi sonici accuratamente plasmatic trasuda dalla matrice gelatinosa di questo pezzo: rumori industriali, gorgogliare di sintetizzatore, found percussioni…
La lunga coda di Free Festival of The Stonebridge e’ un saggio sublime del rumoroso monologo interiore del gruppo, del loro contrappunto sottile e dissonante, della maestria con cui sono capaci di distribuire toni e accordi in strutture in continua espansione. I loro antenati sono This Heat, Can, i jams di acid-rock degli anni ’70 e il free jazz mentre loro parenti di oggi sono i Cul De Sac, non i Labradford.

Desk Trickery (Kranky, 1999), a two-year long recording odyssey, pushes the envelop further: the guitar improvisations of Justin Chearno and Bill Kellum have been manipulated with a computer and Matt Kellum's drum tracks have been overlapped to increase rhythmic intensity. Basically, it's the same technique of the previous albums, but the trio has stretched it in all directions. The more immediate effect is that of turning their elaborate compositions into driving jams (Sparkling Deadheadz): guitars quote John McLaughlin at his most spiritual, Robert Fripp at his most mathematical and Fred Frith at his most surreal, while the drums hammer them with a hurricane of beats.
Godspeed You Young Actrees, which must be dedicated to Godspeed You Black Emperor, is a slow crescendo of twisted guitar solos and rhythm tracks which achieves a raga-like trance in a manner reminiscent of the Velvet Underground's Sister Ray.
The ghostly ballad Grill Out Time boasts the most spaced-out free-jazz solos.
Who Shot J.R., soaked in reverb chimes, booming chord clusters and tribal tapping, and adrift in tape loops, is more typical of their free-form experiments. A moltitude of carefully crafted sonic events seeps through the jelly matrix of this track: industrial noises, synthesizer's bubbles, found percussions...
The long coda of Free Festival of the Stonebridge is a sublime essay of their noisy flow of consciousness, of their subtle, dissonant counterpoint, of their mastery distribution of tones and chords in ever expanding structures. Their ancestors are This Heat, Can, the acid-rock jams of the 1970's and free jazz. Their relatives today are Cul De Sac, not Labradford.
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