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Ryan Downe e` uno stagionato cantautore di Los Angeles "scoperto" da Elton John.
Downe apre The Hypocrite (Rocket, 1996) con il poderoso riff di
hard-rock di Judas e fuga per qualche minuto i piu` foschi timori, anche
se c'e` poco di travolgente in quel registro femminile dal tono decadente e in
quel sottofondo orchestrale. Ancor piu` grintosa Vegas, in linea con
l'heavy metal progressivo del momento.
Ma poi Comets and Stars si compromette con il "brit-pop"
e la lunga ballad Where Am I Gonna Run To? affonda nelle paludi del pop
adulto del maestro inglese. C'e` di peggio. Le canzoni (arrangiate e composte
da Bob Marlette) scadono spesso nel pop-soul piu` stereotipico, e a poco valgono
le impennate grunge di Scratch e Japan. The Hypocrite chiude con un salmo
quasi a cappella degno dei compositori rinascimentali: niente male, ma troppo
tardi.
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