Fra i promotori del crossover di Los Angeles
gli Eleven spiccano per essere un trio di organo
(Natasha Schneider), chitarra (Alain Johannes) e batteria (Jack Irons).
Il nucleo originale del gruppo comprendeva Michael Balzary (alias Flea) e
Hillel Slovak, entrambi destinati ai Red Hot Chili Peppers.
Il primo album Awake In A Dream (Morgan Creek) era ancora confuso e immaturo,
ma il successivo Eleven (Thrid Rail) del 1993 mette a fuoco un sound al
tempo stesso violento ed eclettico che si spinge ben
al di la` della gioviale miscela dei Chili Peppers.
Il loro marchio di fabbrica e` la visceralita`: Crash Today fonde il
ruggente urlo rhythm and blues di Johannes, una bruciante chitarra hardrock e
un languido organo soul. A tratti sembra di riascoltare i Family, con la loro miscela
di stilemi "neri" propulsa con la foga del rock and roll.
Reach Out (che ruba la melodia di All The Young Dudes) e` forse il brano
meglio costruito in questo genere.
Se Let Down indulge invece nelle epidermiche cadenze funky di moda,
se Slinky aggiunge per buona misura una dose di boogie sudista,
e Yes, Alright approfitta cinicamente di una suadente melodia gospel,
il forte del trio rimane la capacita` di scavare nel dolore,
fino a lambire il granitico bluesrock di Janis Joplin in Towers (con
Schneider che imita quel registro asfittico),
fino a celebrare una sorta di requiem nell'epica Heavy.
Il gruppo riesce a forgiare un "rumore" che e` tante cose e nessuna in
particolare.
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