God And Texas
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Industrial Standard , 6/10
History Volume One , 7/10
Criminal Element , 7/10
Double Shot, 5/10
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God And Texas sono il power-trio messo insieme da John Humphrey a Columbus, nell'Ohio (Chris Farmer al basso e Mick Brennan alla batteria). Il primo singolo, Landlisde (Lovehammer), esce nel 1990, seguito dall'album Industrial Standard (Lovehammer, 1991). Sono opere di sfondamento, che, per quanto acerbe, lasciano presagire il futuro.

L'album si apre con il terremoto frastornante di Then And Now, blaterato alla maniera hardcore ma sommerso in una marea di suoni ostili di chitarre e di batteria che si spinge ben oltre gli stereotipi del genere. Colossus, con il suo attacco a tremila battiti al secondo, sembra discendere dal garagerock piu` infuocato, Slowburn, con i suoi bombardamenti di riff, dal thrash-metal piu` scatenato: entrambi traboccano energia, instabili come una reazione nucleare, ispidi, abrasivi, selvatici. Mood For Self prova anche a cantare una canzone in quel marasma. Grist For The Mill ci riprova urlando a squarciagola in uno spessa nebbia di rumor bianco.
I riff piu` trascinanti, quelli di Tear Ourselves Apart, vengono spazzati via da una cadenza disumana e da un tornado di distorsioni. Gli eccessi sonori di questo disco pongono gia` i God And Texas nell'avanguardia dei guastatori piu` pericolosi e dissoluti del rock, nel piccolo esercito capitanato dagli MC5 e dagli Stooges.

Il vero biglietto da visita del terzetto e` il secondo album, History Volume One (Rave, 1992), sul quale prende meglio le misure della propria follia: e` in questa zecca che viene coniato il grunge piu` grezzo e tempestoso d'America. Quasi tutti i brani, fin dalla Bread And Circuses che apre le danze, sono bolge di sussulti epilettici e di raucedini concitatissime, che quasi sempre finiscono in un crescendo caotico; quando non impazzano anche le dissonanze (Hell On Earth), a rendere ancor meno ascoltabile l'insieme. In qualche caso, anzi, rimane soltanto il caotico finale, che dura dall'inizio alla fine (Seas Of).
A spezzare la monoliticita` di questi pandemoni sono pochi brani: flebili echi di melodia affiorano da Mask And Glove, un fantasma di rockabilly alita in Bastille, e la sezione ritmica, portata in primo piano, trasforma Black Death in una singolare "danse macabre". Sono relitti in balia del sound catastrofico dei God & Texas.
E` un sound estremista, durissimo, che si esprime unicamente al fondo scala. La sua origine hardcore e` testimoniata da 1979 Under God e da Join Or Die, due anthem in chiave ultrapunk. Amalgamator, per esempio, esita per una trentina di secondi, le chitarre deragliano e il ritmo incespica, prima di gettarsi proprio in quel ritmo a rotta di collo da "slam dance".

E` un sound che salpa verso approdi sempre piu` improbabili di armonia rock, dove il rock diventa soltanto un tifone oscuro, vorticoso e assordante di detriti indistinguibili. Canto, chitarra, basso e batteria hanno davvero pochi riferimenti nella storia del rock: sono semplicemente l'esasperazione dei rispettivi suoni.

Altrettanto incandescente, compatto e veemente si rivela Criminal Element (Restless, 1993), una sequenza impressionante di pandemoni grunge, dall'iniziale Incoming, che testimonia ancora di retaggi hardcore e rock and roll, al blues nucleare di Cruel And Unusual, che completa la carneficina. Il canto potente e minaccioso di Humphrey e il suo chitarrismo tempestoso, che sfrutta soltanto accordi elementari, ma studiati (in progressione e volume sonoro) per produrre il massimo di eccitazione, compensano una sezione ritmica piuttosto mediocre. Le melodie lente e tenebrose del leader, ruggite a quella maniera su quel bombardamento di riff, non sono mai dei semplici orpelli.
Cold Bringer sfodera le poderose vibrazioni da panzer e gli impenetrabili muri sonori che costituiscono il loro biglietto da visita. Completamente sommersa dalle distosioni In The Blast Furnace, altro vertice di impeto apocalittico; inebriata da sincopi colossali e ipnotiche Bury Magnets, e scossa da febbri malariche D2; superate soltanto dall'incedere stordente di Chromalox.

Double Shot (Restless, 1994) e` pero` un disco mediocre, monotono e confuso che sembra una raccolta di scarti dei dischi precedenti.

Stabilitisi a Chicago, i God And Texas non rinnegano il loro retroterra, che e` quello dei gruppi piu` violenti del Midwest, dai Necros ai Killdozer, ma lo sposano anzi alle sonorita` terrificanti di complessi come Girls Vs Boys e Johnboy.

John Humphrey formera` poi i Cash Money.

Heirs to MC5's bacchanals, but also a bridge to contemporary genres such as grunge, thrash-metal and hardcore, God And Texas drenched the songs of History Volume One (1992) and Criminal Element (1993) into feverish distortions and catastrophic drumming.
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