- Dalla pagina sui Joan Of Arc di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Joan Of Arc è il nome del progetto del poli-strumensta e cantante Tim Kinsella, che già suonava nei Cap'n Jazz col chitarrista Davey VonBohlen. Burritos (Man With Gun, 1994) fu il loro unico album. Analphabetapolothology colleziona tutto il materiale registrato da quel gruppo prima che VonBohlen se ne andasse per formare i Promise Ring.
Kinsella formò i Joan Of Arc dalle ceneri dei Cap'n Jazz, reclutando Jeremy Boyle (tastiere, computers e basso), con i quali debuttò con l'EP Method & Sentiment (Jade Tree, 1996), dove Didactic Prom profuma di Gastr Del Sol, e il singolo Busy Bus Sunny Sun (Southern, 1997).
A Portable Model (Jade Tree, 1997) fu il vero manifesto di quello stile post-rock che evita le armonie più taglienti e affilate dei Don Caballero, e quasi raggiunge l'anti-folk dei Palace Brothers. I Love A Woman e Let's Wrestle sono primi esempi di quest'arte. Altre sono pure vignette impressionistiche, sebbene di un tipo obliquo e sgradevole (Anne Aviary, Post-Coitus Rock, il breve strumentale chitarristico Caliban) che a volte degenerano in un jammong astratto a forma libera (the lengthy Count To A Thousand). Le canzoni che s'avvicinano maggiormente al formato-canzone (The Hands, Romulans) sono anche le più deboli. L'eccezione degna di nota è How Wheeling Feels, che impiega folli samples di suoni ordinari, una ritmica inaspettatamente ferma e fragorosa, e un cantato spastico. Non tutto è pienamente sviluppato, ma quel che succede è già impressionante.
How Memory Works (Jade Tree, 1998) continua in quella direzione
introducendo altri variegati elementi. To've Had Two Of è
la più lirica delle loro ballate folk nomadi e sparse, dove gli
archi e la chitarra sembrano parodiare un madrigale classico. A Party
Able Model Of è la seconda, una messa pianisitca che che lascia
gli archi fluttuare nel sovrannaturale, come in un brano di Ligeti. Lo
strimpellìo ipnotico di White Out è al capo opposto,
completamente priva di emozione, ma prodiga di tensione.
I sei minuti di A Pale Orange è un viaggio cibernetico
nell'estrema periferia del kraut-rock ai confini della musica elettronica.
L'abilità con cui il gruppo assembla strutture aliene rispecchia
anche in Osmosis Doesn't Work.
Un quasi-techno viscerale e rock, This Life Cumulative e la
(gasp) orecchiabile A Name mostrano che, a dispetto di quanto sembri,
c'è sempre vita nel loro universo. Gin And Platonic cresce
maestosamente da un chaos di note casuali fino a raggiungere un'intensità
di livello Television.
Live in Chicago 1999 (Jade Tree, 1999) non è un live album.
È un album decisamente calmo e docile, sfortunatamente accompagnato
da una voce tediosa. Joan Of Arc vivono la contraddizione di essere una
band che suona canzoni personali ed intime, quando il loro forte sono gli
acquarelli sonori strani e sconnessi. Kinsella sospira a malapena la storia
di It's Easier To Drink e la lascia fluttuare in una nuvola di riverberi
elettronici. Il feeling psichedelico di questa canzone scivola nella seguente,
Who's Afraid Of Elizabeth Taylor, un tour de force di sei minuti
che ospita uno dei loro più delicati lavori di chitarra, che scende
a spirale in un ipnotico e confuso minimalismo, per poi ri-emergere
con la loro composizione più lineare e impegnata di sempre. When
The Parish School è della stessa pasta. Il pezzo più
nebbioso dell'album è Sympathy For The Rolling Stone, che
attarda un po' prima di prendere forma, partendo da un magma di toni onirici.
Interrompendo il tema "David Crosby meets Nick Drake" di queste canzoni,
If
It Feels Good Do It si attacca alle basi di una ballata pseudo bossanova
(con un inusuale sax) e Better De'd Than Read è una stralunata
vignetta strumentale à la Leo Kottke. I'm Certainly Not Pleased.
In procinto di diventare un cantautore più regolare, Kinsella
si lascia alle spalle parte delle ragioni che ha creato. La parte strumentale,
comunque, non è più quella creativa ed evocativa che era
negli album precedenti.
The Gap (Jade Tree, 2000) è più concettuale e sfuocato
(nello scopo), disegnando più elementi possibile nel calderone delle
strutture instabili. Che l'intento della band sia quello di giustappore
tradizionali ballate austiche, e textures atonali/non-strutturate è
lampante nella lunga As Black Pants Make Cat Hairs Appear, aperta
da uhn rumore di piatti rotti e chiusa da un coro grottesco che ripete
continuamente la stessa litania melodica (un tema che progredisce da un'aria
bacharach-iana fino ad una filastrocca da asilo). Il contrasto è
ancor più forte in Knife Fights Every Night, la cui litania
sussurrata è puntellata dai rintocchi di un esemble da camera (con
sirene) finché non sembrano annientarsi a vicenda, e, similarmente
organizzata e ugualmente depressa, in Me and America, in cui gli
archi intonano un ritmpo ballabile upbeat à la Michael Nyman.
Ai due estremi di quest'arte, si hanno lo sconnesso pezzo da camera
Another Brick in the Gap e la demoralizzante ballata folk Can
Not See You, che semplicemente separano quelli che erano gli elementi
costituenti nelle altre tracce.
Emozioni sono scarse e provvisorie. La musica non ha abbastanza spazio
per sostenerle. Il cantato non è forte abbastanza per esprimerle.
Il meglio che i Joan Of Arc possano fare è abbozzare un livello
emotivo, che però non emergerà mai veramente. In Your
Impersonation This Morning of Me Last Night lo strimpellìo ipnotico
della chitarra dipinge un paesaggio impressionista, nel cui Kinsella
incastona il suo cantato sotto tono. L'effetto generale è vicino
ad una trance buddhista.
Joan Of Arc occupano una nicchia di musica sotto-folk insieme a gente
come Nick Drake e Smog, ma vi aggiungono la visione di un fantasma nevrotico.
Questo rimarrà il loro lavoro più sperimentale.
Nel frattempo, Mike Kinsella aveva lanciato American Football (Polyvinyl, 1999), uno sforzo "emo" più convenzionale.
Il primo lavoro solista di Mike Kinsella fu l'EP per voce e chitarra acustica He Sang His Didn't He Danced His Did (Troubleman, 2001), che raccoglie gli avanzi di Gap, seguito da un nuovo progetto, Owen (Polyvinyl, 2001), una raccolta di pezzi mood interamente suonati da lui a casa utilizzando un software (invece di essere registrati in uno studio), che ha avuto seguito su No Good For No One Now (Polyvinyl, 2003), il primo album di Kinsella che raccontava davvero delle storie, I Do Perceive (Polyvinyl, 2005), con Playing Possum for a Peek, la prima collaborazione di Owen con un altro artista (Nate Kinsella su diversi strumenti), e At Home With Owen (2007), con Bad News.
Questi album stabilirono Owen come leader della scena post-emo.
Il batterista Mike Kinsella, il cantante Tim Kinsella e il bassista Sam Zurich dei Joan Of Arc richiamano a loro il chitarrista (e vecchio amico) Victor Villareal e cominciano un nuovo progetto, gli Owls, fondamentalmente una reunion dei Cap'n Jazz. A confronto dei Joan Of Arc, le otto canzoni di Owls (Jade Tree, 2001) si muovono in un rock tradizionale: i quattro membri si legano alla tradizionale formazione rock, il cantanto di Tim Kinsella sciorina testi arguti, e il sound è il più diretto della loro carriera, pur non disdegnando canzoni fuori-tono, tempi dispari e sconnessi contrappunti di chitarra. Canzoni come What Whorse You Wrote Id On, I Want The Blidingly Cute To Confide In Me and I Want The Quiet Moments Of A Party Girl sono al tempo stesso demenziali ed atmosferiche. Alla lunga, il motivo più orecchiabile è Everyone Is My Friend. D'altra parte, la jam free-form di Anyone Can Have a Good Time sembra continuamente dover cadere a pezzi.
L'EP How Can Anything So Little Be Any More contiene inediti.
Friend Enemy, che realizzano Songs (Perishable, 2002), è
un progetto parallelo di Tim Kinsella.
So Much Staying Alive And Lovelessness (Jade Tree, 2003), è un live in studio, in cui sono banditi gli effeti sonori, ed è anche il lavoro più lineare dei Joan Of Arc. Ciò singifica anche che è il loro lavoro più accessibil. Secondo i loro standards, Olivia Lost, Mean to March, The Infinite Blessed Yes, Dead Together sono puro pop. La sconnessa, onirica On a Bedsheet in the Breeze on the Roof e le textures bizzarramente strutturate come Perfect Need and Perfect Completion e So Much Staying Alive and Lovelessness, rivelano il folle genio di Tim Kinsella, e la fuori chiave, obliqua e sconnessa Mr Participation Billy disvela il suo vero spirito.
In Rape Fantasy And Terror Sex We Trust (Perishable, 2003) raccoglie gli avanzi delle sessioni di So Much Staying Alive And Lovelessness.
Il bassista dei Joan Of Arc, Matt Clark, formò i Pinebender, che pubblicarono l'avant-slocore (lento, forte e orecchiabile) di Things Are About To Get Weird (Ohio Gold, 2000). Dopo che Clark abbandonò il progetto, Stephen Howard divenne il nuovo chitarrista solista e la band pubblicò The High Price of Living Too Long With A Single Dream (2003), una miscela ancor più impeccabile di Dinosaur Jr e Codeine, e Working Nine to Wolf (Lovitt, 2006 ), in una maniera post-metal che innestava un grado più elevato di dinamica nelle canzoni catatoniche inserite tra due colossi drammatici, i 14 minuti di Parade of Horribles e i 12 minuti di Fifth And Last.
Victor Villareal, virtuoso chitarrista dei Cap'n Jazz, formò il combo interamente strumentale Ghosts & Vodka, che pubblicò Precious Blood (Six Gun Lover, 2001) e un singolo, tutti raccolti nell'antologia Addicts and Drunks (Sixgunlover, 2003).
L'arte di Kinsella rimane egocentrica ed autoindulgente su Joan Of Arc, Dick Cheney, Mark Twain (Polyvinyl, 2004), ma gli arrangiamenti sono più ampi nello stile (impiegando un arsenale di chitarre, viola, violoncello, pianoforti, organo, vibrafono, synth). Gripped By The Lips e Questioning Benjamin Franklin's Ghost beneficiano della nuova apertura strumentale. Gli psicodrammi discordanti di Abigail Cops and Animals, Onomatopeic Animal Faces e I Trust a Litter of Kittens commettono l'errore di non seguire la stessa intuizione, e quindi sembrano artificiosi e prevedibili. La polifonia torturata di White and Wrong e Apocalypse Politics è la stessa canzone che il gruppo ha realizzato fin dal primo album, non importa quanto cercassero di farla sembrare interessante.
Presents Guitar Duets (Rercord Label, 2005) è esattamente ciò che dice il titolo: gli attuali ed ex chitarristi dei Joan Of Arc suonano dieci duetti strumentali (senza titolo).
Nel frattempo Tim Kinsella aveva già lanciato un nuovo progetto, Make Believe, con Sam Zurick alla chitarra (Ghosts & Vodka), Bobby Burg al basso e Nate Kinsella alla batteria.
Il loro Shock Of Being (Flame Shovel, 2005) è il lavoro più lineare di Kinsella fino ad ora, radicato nella consueta miscela di jazz lo-fi, folk e rock ma strutturato in un modo che rinnega la precedente anarchia sonora del cantante. Canzoni come Say What You Mean racchiudono sicuramente molta potenza, ma i suoi testi e la sua voce rimangono l'elemento più debole della formula.
Of Course (Flameshovel, 2006) fu una vetrina per gli strumentisti, in particolare Zurick e Nate Kinsella.
Nate Kinsella suona anche nei Decembers Architects.
Owen, il progetto di Mike Kinsella, è tornato con At Home (2006) e con il sobrio e colloquiale (se non melodico) New Leaves (2009), una meditazione di mezza età che in definitiva lo faceva apparire come un cantautore tradizionale.
The Intelligent Design of Joan of Arc (2006) raccoglie singoli e rarità.
Eventually All At Once (2006), dei Joan Of Arc, ha esplorato un lato di Mike Kinsella molto meno stridente, docilmente guidato dalla chitarra acustica e in gran parte immerso in uno stato d'animo sommesso e umile.
La stessa strada verso un suono più amichevole è stata perseguita su Boo Human (Polyvinyl, 2008), che invece presentava arrangiamenti più vigorosi.
Flowers (Polyvinyl, 2009) segnò il punto artistico più basso di Kinsella, riscattato solo dalla strumentale Flowers.
Life Like (2011) ha rimodellato il cupo rock dei Joan of Arc attorno alle melodie, avvicinandosi così all'epopea anticatartica dell'emo, pur mantenendo la dignità strumentale con i dieci minuti di apertura di I Saw the Messed Binds of My Generation e Messed Blinds, per lo più strumentale.
Ben Vida/ Keith Fullerton Whitman (Amish, 2011) è stata una collaborazione tra Ben Vida e Hrvatski.
Music For A Soft Epic (Root Strata, 2011), di Ben Vida, contiene una colonna sonora composta per sintetizzatore.
Gli American Football di Mike Kinsella sono tornati con American Football (Polyvinyl, 2016) e American Football (Polyvinyl, 2019).
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