L'"aggro" di Anne Christine e Erie Loch, in arte i Luxt,
basati a San Francisco ed esorditi in privato con Jezebel Thirteen Three,
non ha molto da farsi
raccomandare, ma molto da farsi perdonare: ritmi scontati, melodie prive di
personalita`, riff senza nerbo, una completa mancanza d'ispirazione.
Su Disrepair (21st Circuitry, 1997)
i balletti robotici di Turbulence e Noxxul sono l'unica ragione
per questi signori per continuare a far musica. Le ballad atmosferiche su cui
hanno puntato finora, come Devils' Advocate, sono veramente indegne.
Analogamente, su Razing Eden (21st Circuitry, 1998) i Luxt presentano
quel minimo di ambiguita` che impedisce di inquadrarli.
Nel campo dell'aggro sembrano una versione meno melodica e meno terrificante
dei Gravity Talks (Witchunt e Cleanser, entrambi anche remixati).
Nel campo della musica industriale i loro balletti metallurgici
(Parasites, remixata) sembrano timidi e impacciati.
Nel campo del gotico sembrano i Ministry al rallentatore (Technochrist).
Il duo e` probabilmente alla ricerca del "club hit" che lanci la loro carriera.
Questa volta ci vanno vicino con il techno arabico di Spite, ma
ancora una volta il pezzo migliore e` una cover.
E gran parte degli altri brani sono inutili riempitivi.
|
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
|