Man Or Astroman
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Is It Man Or Astro-man?, 7/10
Destroy All Astro-men, 7/10 (comp)
Project Infinity , 6/10
Intravenous TV Continuum, 6/10
Live Transmissions, 6/10
Experiment Zero, 7/10
What Remains Inside A Black Hole, 5/10
1000x, 6/10
Made From Technetium, 5/10
Eeviac, 5/10
A Spectrum Of Infinite Scale, 5/10
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Gli Man Or Astro-man? sono un gruppo di mattacchioni di Auburn, in Alabama, avidi divoratori di serial televisivi di fantascienza e di musiche surf.

Il singolo Possession By Remote Control (Homo Habilis, 1993) e` il primo frutto della loro follia, registrato la notte di Halloween (del 1992).

Is It Man Or Astro-man? (Estrus, 1993) non fa che fondere le due passioni in un rock strumentale ad altissima energia. I Man Or Astroman rileggono la musica surf alla luce dei libri di fantascienza. Il chitarrista Starcrunch, il batterista Birdstuff e il bassista Coco The Electronic Monkey Wizard non difettano di entusiasmo, e quasi sempre procedono al galoppo. Le canzoni, ciascuna corredata da uno spezzone di film (reali o immaginari), sono scalmanate danze per twang epici di chitarra, dall'epilettico Taxidermist Surf all'estatica Journey To The Stars, dalla comica Cattle Drive alla satirica Cowboy Playing Dead (piu` cosacca che country), oppure ballate dal piglio fatalista come Clean Up On Aisle #9. Le schitarrate e le armonie piu` sperimentali originano dal tentativo di mimare i mostri a cui sono dedicate: l'armonia minacciosa e rumorosa di Nitrous Burnout, l'impeto punk di Eric Estrotica. Mermaid Love l'unico brano cantato. In tal modo un genere tradizionale (quello di Ventures, Dick Dale, Duan Eddy, Shadows) viene riletto in maniera moderna, esaltando il potere espressivo di vibrato e riverbero. Soltanto i canadesi Shadowy Men On A Shadowy Planet hanno saputo fare di meglio. Onore e gloria a Star Crunch, fulmineo chitarrista e folle visionario.

L'EP Your Weight On The Moon (One Louder, 1994), con Rocketship XC3, Electrostatic Brain Field e Laser Guns Mean Big Fun, il singolo Mission Into Chaos (One Louder, 1994) sono soltanto alcuni degli episodi della loro comica saga extraterrestre.

Alcuni dei loro singoli vengono ristampati fra i ventun titoli di Destroy All Astro-men (Estrus, 1994). Reverb 10,000 sfodera un riff a meta` fra l'Astronomy Domine dei Pink Floyd e una vorticosa danza persiana. A Mouthful Of Exhaust trotta supersonico come un country & western. Name Of Numbers accoppia un pow-wow e schitarrate alla Ventures. I ragazzi fanno il verso agli Stray Cats in Of Sex And Demise, ai Fleshtones nel garage-rock con organo di Landlocked, e si ispirano al sensazionalismo delle colonne sonore per Bermuda Triangle Shorts, Gargantua's Last Stand, Espanto Del Futuro (o ne fanno la parodia, come in You Can't Get Good Riblets In Space). E corona l'opera una messe di cover estrose.

Un sound piu` professionale fa di Project Infinity (Estrus, 1995) un disco molto piu` serio, e infatti il gruppo viene finalmente preso sul serio dalla critica. Le cariche travolgenti di Escape Velocity, Transmissions From Venus gettano lo sgomento fra i professionisti del rock strumentale. Le progressioni sinistre di Sferic Waves e Max Q fanno rabbrividire i puristi del revival. In prospettiva si intravede anche un'evoluzione verso uno stile piu` cantabile (Complex 34, Mach One) e una maggior complessita` armonica (Special Agent Conrad Uno).

Escono anche Intravenous TV Continuum (One Louder, 1995) e Live Transmissions (Homo Habilis, 1995) a compendio dell'incommensurabile materiale prodotto dal gruppo (oltre venti i singoli).

L'EP Deluxe Men In Space (Touch & Go, 1996) si apre nel segno dell'esuberanza piu` eccentrica con gli strumentali pseudo-surf Maximum Radiation Level e Super Rocket Rumble. Poi si lancia subito della filastrocca demenziale di U-Uranus, con la chitarra a scandire un ritmo da film spionistico.

L'album di qualche mese dopo, Experiment Zero (Touch & Go, 1996), mette invece a frutto quegli anni di apprendistato e di confusa discografia e rimane forse il loro capolavoro. I loro temi strumentali di carattere "galattico" sono gustosi e ingegnosi, con quelle progressioni chitarristiche da brivido e ritmi sempre da sfinimento, per non parlare dei temi da fantascienza/horror di serie B: Television Fission e Maximum Radiation Level sono film in miniatura. Il passo di carica di DNI, la melodia frizzante di Evil Plans Of Planet Spectra, il motivo minaccioso e impetuoso di Test Driver si fanno beffe delle convenzioni. Sceneggiate vergognose come Planet Collision e King Of The Monsters incalzano implacabili l'ascoltatore. Proseguendo le intuizioni piu` cretine dei Devo, i MOA sono pervenuti a una forma definitiva di punkrock strumentale. L'evoluzione verso un rock melodico e trascinante frutta soprattutto 9 Volt.

What Remains Inside A Black Hole (Au Go Go, 1996) raccoglie registrazioni oscure del gruppo, fra cui risaltano Polaris, 24 Hours, Reverb 1000. E` forse il meno riuscito dei loro album.

Il 1997 inizia con l'EP UFO's And The Men Who Fly Them (Drug Racer), quattro canzoni fra cui The Sound Waves e High Wire, e prosegue con 1000X (Touch & Go, 1997), altro EP che non ha forse lo spessore degli album, ma un pugno di brani strumentali (le progressioni incalzanti di The Miracle Of Genuine Pyrex, i disturbi psico-industriali di Like A Giant Microwave, il tema fulmineo ed esuberante di Man Made Of OO2, le sincopi hard-rock e i rumori alieni di 100 Individual Magnets) sono da annoverare nel repertorio maggiore, episodi di una progressione che li sta portando fuori dagli angusti confini della musica surf.

Incespicano pero` i "surfisti" per eccellenza degli anni '90 con Made From Technetium (Touch & Go, 1997). Il disco si apre con un brano cantato, Lo Batt, che, per effetto di recitazione futuribile, piglio punk e cadenza travolgente, li fa sembrare una brutta copia dei Devo o degli Ultravox. Il riff hard-rock di chitarra che lo propelle si protrae di brano in brano devastando anche gli spunti piu` simpatici. Forse il disco e` troppo cantato e parlato, forse il sound assordante delle chitarre distoglie un po' l'attenzione dal vero nocciolo della questione, che era il senso dello humour. Fatto sta che questa e` un'opera decisamente minore nella loro (elefantiaca) produzione. Esperimenti d'avanguardia come Muzak For Cybernetics suonano davvero un po' troppo naif. Le progressioni surf di Jonathan Winters Frankenstein e il demenziale voodoobilly di Static Cling non bastano a redimere un disco guastato da troppa presunzione.

Il singolo Cuts And Volts (Touch & Go, 1998) pecca degli stessi difetti.

Eeviac (Touch & Go, 1999), registrato in Brasile, sfoggia un sound altrettanto potente ma anche qualche esperimento fuori dai territori loro consueti. Accanto ai soliti numeri mozzafiato, Interstellar Hardrive, Theme From Eeviac e Engines Of Difference su tutti, il disco annovera infatti anche la musica industriale robotica di D:contamination e la languida "ballata" psichedelica di Myopia. Gli Astroman stanno tentando di reinventarsi una carriera, ma fuori dal surf sono pesci fuor d'acqua. A peggiorare la situazione, e forse a motivare gli esperimenti, e` l'inaridirsi della vena melodica che aveva sostenuto il gruppo per tanti anni.

Raised on sci-fi serials and horror movies, Alabama's Man Or Astroman invented a cyberpunk version of Shadowy Men On A Shadowy Planet's postmodernist surf that recalled Devo's satirical/mythological philosophy but dispensed with the silly lyrics. From the naive and exuberant Is It Man Or Astro-man? (1993) to the more adventurous Experiment Zero (1996), they defined a science of epic guitar twangs, epileptic surf hoedowns, suspenseful vibratos and menacing reverbs.
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Un atteggiamento insolitamente aggressivo e un'improvvisa passione per i rumori contraddistinguono A Spectrum Of Infinite Scale (Touch & Go, 2000), uno degli album piu` vari del combo strumentale dell'Alabama. Dopo tanti album dedicati alla musica surf e alle colonne sonore di fantascienza, i Man Or Astroman hanno deciso di aggiornari alle spigolose sonorita` degli anni '90. La carica rock and roll di Song Of The Two-Mile Linear Particle Accelerator e Within One Universe trabocca nel balletto futurista e discordante di Curious Constructs, e nel furibondo maelstrom punk-rock di Un Espectro Sem Escala. Qualche brano e` persino un carnevale di glissando e distorsioni alla Hendrix. La mano del produttore Steve Albini si fa sentire. Servotron was an offshoot of Man Or Astroman, led by Brian Causey, that released No Room For Humans (Amphetamine Reptile, 1996), the remix/rarities of Spare Parts (1997), and Entertainment Program for Humans (Lookout, 1998) in a cartoonish sci-fi and retro` vein, even more similar to Devo than Man Or Astroman's. Causey later started the project Causey Way and released With Loving And Open Arms (Alternative Tentacles, 1999), Testimony (2000) and Causey Vs. Everything (Alternative Tentacles, 2001).

A more aggressive stance and a sudden passion for noises make A Spectrum Of Infinite Scale (Touch & Go, 2000) one of Man Or Astroman's most diverse albums. The rock and roll charge of Song Of The Two-Mile Linear Particle Accelerator and Within One Universe spills into the futuristic and dischordant ballet of Curious Constructs, or into the furious punk-rock maelstrom of Un Espectro Sem Escala. A few tracks are even carnivals of Hendrix-like glissandos and distortions. Producer Steve Albini's hand can be heavy at times.

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