Mentallo And The Fixer
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No Rest For The Wicked , 6/10
Revelations 23 , 7.5/10
Where Angels Fear To Tread , 7/10
Burnt Beyond Recognition , 6.5/10
Algorythum , 6/10
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If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. I Benestrophe erano un gruppo di Austin (Texas) attivo intorno al 1989 e composto dai fratelli Dwayne e Gary Dassing e dal cantante Rich Mendez. Del gruppo vennero pubblicate due cassette di synth-pop, Sensory Deprivation e Red Kross, successivamente raccolte in un CD unico (dalla Ras Dva) intitolato come la prima. Le canzoni (Pig Butcher, Endangered Species, Ritual, le due title-track) descrivevano scene terribili di esseri deprivati della loro umanita`, di pestilenze, di invasioni extraterrestri, di casi paranormali.

Dopo lo scioglimento di quel gruppo, i fratelli Dassing diedero vita ai Mentallo & The Fixer, sterzando verso la musica gotica e industriale ma conservando gli eccessi hardcore dei gruppo precedente. Su No Rest For The Wicked (Simbiose) spiccano incubi come Critically Wounded, Schizoid Embolism, Telepath, Lunatik; e i titoli dicono tutto del loro programma. Pur essendo una delle opere piu` violente del genere, non rinuncia alla melodia.

Revelations 23 (Zoth Ommog, 1993) e` una pietra miliare nella storia del rock elettronico. Lo stile percussivo del duo viene annunciato da Ancient Languages, che insinua rapporti con la preistoria della comunicazione umana, e al tempo stesso lo accoppia a urla di dannati che non lasciano presagire nulla di buono per il futuro di quella preistoria. Una coltre elettronica imponente e tragica sovrasta infatti il tichettio incalzante della rhythm box e il singhiozzo caotico di percussioni di Legion Of Lepers. Piu` melodica e ballabile, Fusion Mutation, si riallaccia al pop robotico di Gary Numan, sia pur con toni infinitamente piu` sinistri, e agli Skinny Puppy. Questo brano, con Amplitude Interferences rappresenta il lato "leggero" dell'opera. Pulse Emhorrage ritorna invece al centro dell'azione con il suo trascinante e marziale crescendo poliritmico e il suo corredo di rumori sparsi disordinatamente. La melodia e` frammentata nella percussivita`, come se un martello pneumatico intonasse l'"Ave Maria". Poco a poco la musica mette a fuoco visioni di folle immani in cammino verso inferni lontani. Tutte le vocals sono distorte, e diventano pertanto un altro strumento dell'armonia, piuttosto che un referente letterario. Inhumanities e` al tempo stesso il brano che piu` si avvicina al formato della canzone rock, quello in cui il canto e` piu` forte e chiaro, e quello in cui le sonorita` sono piu` violente e sgradevoli, al limite dell'hip hop e dell'heavy metal. In Cerebral Statik Overdose la massa di distorsioni, ritmi torrenziali e sinfonismi agisce in due sensi opposti sull'armonia: da un lato la rende piu` granitica, dall'altro la sgretola. L'ultima grande orgia e` Grim Reality, e l'elettronica si e` ormai fatta un flebile e mesto lamento, mentre in primo piano sono salite dissonanze apocalittiche e campionamenti di voci. Il ritmo e` sempre squillante, sincopato, opprimente.

Where Angels Fear To Tread (Zoth Ommog, 1994) e` un altro disco monumentale (un'ora e un quarto). Le armonie si sono ulteriormente complicate e la produzione e` piu` professionale. A tratti lo spazio ora concesso alle dissonanze e` illimitato, le ritmiche sono sempre piu` convulse e involute, il canto e` un puro suono deforme. Non a caso l'introduzione, Gargantua, e` costituita da due minuti di puro caos. Il brano piu` lungo e la scena piu` terrificante, Bring To A Boil, parte proprio da quel caos lussureggiante di effetti elettronici: il rantolo filtrato e distorto si perde in un magma di rumore percussivo che prende forma poco alla volta con i sequencer incalzanti, le sincopi metallurgiche delle rhythm box. Questo lato mostruoso del disco e` ampiamente compensato pero `da un lato leggero, che costituisce la prima concessione all'ascoltabilita', dal techno atmosferico di Sacrilege alla canzone piu` regolare della loro carriera, Atom Smasher, a due passi dal synth-pop. Gli strumentali Virtually Hopeless e Abominations Unleashed fondono l'elettro-pop robotico di Gary Numan e le vignette fantascientifiche di Brian Eno. Anche in questo campo i Mentallo risultano comunque innovativi: non solo l'uso dei sintetizzatori e dei sequencer conferisce un senso di anni '70, ma le fratture e i conflitti ritmichi (come se si tentasse di far convivere techno e hip hop, Kraftwerk e Cabaret Voltaire) coniano una nuova forma di ballabile elettronico, in continuo movimento, ora nevrotica (Coward) e ora febbricitante (Afterglow), ma sempre instabile, squilibrata, eccessiva. Il disco e` in realta` meno melodico del precedente, e quando la melodia prende il sopravvento e` quasi sempre in veste gotica, come nella macabra Ruthless, nella marcia grottesca di Decomposed, e nello stesso crescendo d'organo di Afterglow. Tutto cio` lambisce il formalismo della musica classica nello strumentale Battered States Of Euphoria, che non solo rappresenta l'apice romantico del disco ma anche l'apice della loro arte di contrappunto ritmico e melodico.

Un progetto parallelo di Dwayne e Gary e' quello dei Mainestahi (con il cantante Michael Greene), il cui album si intitola Out To Lunch.

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The remix album Continuum (Metropolis) let it known that the band was taking new chances.

The music of the EP Centuries (Metropolis, 1996) is still industrial music, but of a much more atmospheric kind.

Once stripped of its industrial harshness, Mentallo's music on Burnt Beyond Recognition (Metropolis, 1997) veers dangerously towards electronic dance music, but retains intact its Wagnerian force. The orchestral arrangements grant the instrumental ouverture Tachyon an infernal appeal, the drum machines pounding industrial beat after industrial beat, the synthesizer melody bouncing all over the place, winds of nervine gas coming in waves, cavernous voices rising from a horrific landscape. The manic pace continues with Crypt-Anarchist (especially the second version, amid distortions and imposing polyrhythms) and picks up speed with the hammering techno locomotive of Goliath a spectacular display of Nietzschean megalomania but with the subtlety of counterpoint worthy of Bach (weaving together a multitude of melodic and percussive undercurrents and countercurrents).
Mother of Harlots shifts gear towards solemn and ferocious Foetus-grade industrial symphonism, with powerful staccato synths, banging percussions and operatic samples roamed by an electronic music box.
Radiant marks a shocking but pleasant change of style a beautiful, relaxed, 9-minute long suite that borrows elements of Terry Riley's minimalism and of Tangerine Dream's electronic textures to paint an imaginary landscape. Propelled by a dance-able beat, it ranks as Dassing's most accessible composition so far.
The same skills are employed to craft the 10-minute percussive orgy of Abandon All Hope that stands as pretty much its opposite. But one can feel that the same brain operates the machines, just an insanely unstable brain.
The more conventional industrial rants of Lightyerr and False Prophets (Nine Inch Nails, Gravity Kills) now sound terribly obsolete.
Gary Dassing has become a master of the synthesizer and one of the great creative forces capable of turning it into a murderous weapon. Technically, this could well be his most accomplished album.

Just like the previous one, Algorythum (Metropolis, 1999) is basically a solo album by Gary Dassing, and it builds on previous ideas without completely succeeding in expanding them.

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