The fusion of industrial music and heavy-metal was carried out mainly
in Chicago.
Criminal vocals, jack-hammer rhythms, and piercing guitars took over the
gothic/atmospheric noise of early industrial music.
Al Jourgensen's Ministry,
and their Belgian offshoot, Luc Van Acker's Revolting Cocks, led the charge.
Ministry's first tour de force of machine music,
Twitch (1986), was still in the vein of Cabaret Voltaire but already
displayed the violent fits that eventually took over
The Land Of Rape And Honey (1988): guitar riffs and distortions,
hammering drums, sound effects and demonic vocals gave new meaning to the
word "industrial". It was heavy-metal disguised as avantgarde.
The Mind Is A Terrible Thing To Taste (1989), that featured the classic
line-up of vocalist Chris Connelly, bassist Paul Barker and drummer William
Rieflin, increased the dose of rhythm and guitars: Jourgensen was basically
heading a power-trio and playing a psychotic variation on speed-metal.
Psalm 69 (1992) was not innovative at all, but contained the
blaspheme anthem Jesus Built My Hot Rod (1991), with Gibby Haynes of
the Butthole Surfers on vocals, Ministry's masterpiece and a masterpiece
for all of rock'n'roll.
Filth Pig (Warner Bros, 1996) marked the end of the "industrial" phase
and the beginning of a rock phase that eventually led to the angry
political trilogy of Houses Of The Mole (2004),
Rio Grande Blood (2006) and The Last Sucker (2007), characterized
by samples of president George W Bush and huge guitar riffs.
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Allen Jourgensen (nato all'Avana, Cuba, nel 1958, cresciuto nel Colorado)
inizio` a suonare durante gli anni del college all'University of Illinois.
Il gruppo, Special Affect, comprendeva anche Frank nardiello (futuro Thrill
Kill Kult). Nel 1981 diede vita alla sigla Ministry che pubblico` alcuni singoli
(Cold Life, I'm Falling, Primental) nello stile del synth-pop dei Depeche
Mode.
Jourgensen e il percussionista Stephen George formarono a Chicago
i Ministry che, ai tempi dell'EP Cold Life (Wax Trax, 1981),
eseguivano musica da ballo prevalentemente elettronica
non molto originale.
With Sympathy (Arista, 1983), edito in Europa come Work For Love,
e` un disco moscio e epigonico, che a qualche melodia fin troppo orecchiabile
(Revenge) accosta un discopunk atmosferico alla Joy Division
(Effigy). I due citano il funk e il soul
agli anni '80 (I Wanted To Tell Her, What He Say), e
l'hit del disco, Work For Love, e` degno delle Pointer Sisters.
Jourgensen rinneghera` in seguito l'album.
Early Trax (RykoDisc, 2004) e` un'antologia che
raccoglie materiale dei primi anni '80.
La stagione maggiore dei Ministry comincio` semmai con
Twitch (Sire, 1986), che fu praticamente un disco solista di
Jourgensen, accompagnato da alcuni amici
(Keith Leblanc, Stephen George, Luc Van Acker).
L'album era stato preceduto
dai singoli All Day (all'insegna di un tribalismo marziale),
Everyday Is Halloween (il retro del precedente) e
The Nature Of Love, che gia` lasciavano intuire un tono piu`
violento.
Just Like You e` il manifesto di un nuovo genere: la recitazione distorta
e sinistra, il violento poliritmo sintetico, gli overdub di suoni "trovati",
i tumultuosi effetti elettronici, coniano un idioma "techno-thrash" che si
situa all'incrocio fra la musica industriale britannica e l'hardcore
statunitense.
Partendo dalla psico-elettronica dei Cabaret Voltaire,
Jourgensen reinventa la scienza del ritmo, tanto che tutto fa tempo musicale
in Over The Shoulder, dalle percussioni elettroniche ai rumori, e
persino il balbettio del canto. Prova eroica della fantasia ritmica e armonica
che anima questi brani e` il balletto per androidi di Where You At Now,
che poi sfocia nelle tempeste assordanti di Crash And Burn e nella coda
finale interamente cacofonica, da far impallidire Varese.
Nell'insieme l'opera e` un vero tour de force di musica delle macchine.
Quando la prassi viene ridotta all'osso, come in We Believe e Angel,
la cadenza meccanica e ossessiva e il canto-recitazione
mettono in risalto anche la funzione psicologica,
fino a raggiungere livelli spasmodici di perversione in My Possession.
Annullata la componente melodica, Jourgensen conia un gergo in cui l'emozione
scaturisce da tutto il resto, sovvertendo pertanto la scala di valori in auge
fin dai primordi nella musica occidentale.
Jourgensen, Luc Van Acker e Richard 23 dei Front 242
formano anche i Revolting Cocks.
I Ministry erano gia` diventati un nome importante della musica industriale,
ma l'evoluzione di Jourgensen non era terminata. Procedendo per inerzia,
lasciando che il suo tic violento gli prendesse al mano, Jourgensen aggiunse
sonorita` heavy-metal all'impianto ritmico
di The Land Of Rape And Honey (Sire, 1988). In altre parole,
Jourgensen prese in mano la chitarra e aggiunse alla miscela dosi esplosive di
riff e distorsioni. I suoni della chitarra vengono resi attraverso il
campionamento, compressi in ulteriori blocchi ritmici o dilatati in
ulteriori rumori ambientali. Qualche merito va anche a Paul Barker,
secondo membro ufficiale del gruppo.
Se l'effetto su Stigmata e` soltanto
martellante, in The Missing diventa feroce e sinfonico, e con Deity
si congiungono le strade dello speedmetal e dell'industriale.
La fusione e confusione di primitivismo e futurismo, ma sempre nel segno
della barbarie, costruisce climi da "Terminator" nell'epica Destruction, per
urla confuse e il solito arsenale di clangori (secondo la vecchia prassi
degli "Hymnen" di Stockhausen). Ritualismo ed esotismo vengono introdotti
esplicitamente da Hizbollah. Ogni brano sembra voler aggiungere un altro
fattore di instabilita`, un altro candelotto di dinamite.
Benche' Jourgensen li utilizzi tutti, nessuno degli stereotipi della musica
industriale (le cadenze robotiche, le turbolenze elettroniche, le raffiche
di sibili) e` in se rilevante. L'album e` una progressione della ragione
dal cuore della macchina verso l'esterno, verso la corazza informe che in
realta` rappresenta il punto di contatto con le emozioni umane; ed e` pertanto
una progressione dalle emozioni come semplici reazioni comportamentali alle
emozioni come devastanti stati mentali.
Lo scopo dell'opera e` quello di
precipitare negli abissi di disperazione di You Know What You Are
(elettronica sinfonica ed effetti vocali alla Residents) e di Flashback
(summa dell'arte melodrammatica di campionamenti di Jourgensen).
La chitarra ri-americanizza un genere di cui si erano impossessati gli
intellettuali europei, e che invece appartiene, e ritorna, alle lande
selvagge, alle nevrosi metropolitane, alle tensioni sociali dell'America.
E` qui che finisce la musica industriale e inizia quella cyberpunk.
L'effetto di quel disco fu tanto dirompente che il 1988 puo` essere
considerato l'anno zero della musica industriale americana.
Jourgensen forma anche un gruppo
con Ian MacKaye dei Fugazi e Barker, ma
i Pailhead sembrano piu` che altro un pretesto per pubblicare tre singoli
(I Will Refuse, Don't Stand In Line e
Man Should Surrender), poi raccolti sull'EP Trait (Wax Trax),
e sperimentare con musica industriale e hardcore.
Man Should Surrender non fa che ripetere un ritmo meccanico, scandito in
maniera ossessiva, e gridare il titolo su di esso; e` una specie di hip hop
senza la struttura dell'hip hop.
Don't Stand In Line sfodera invece durissime sincopi metallurgiche,
grida iper-alienate e un riff distorto di chitarra.
Il laboratorio di MacKaye e Jourgensen perviene infine a I Will Refuse, una
scossa elettrica hardcore che serve unicamente a comunicare violenza brada.
Sono forme diverse della stessa arte di tensione nervosa.
Al tempo stesso
Jourgensen, sempre accompagnato dal fido Barker, collabora anche con
Jello Biafra nei suoi Lard.
Nel 1988 Jourgensen registra anche il primo 12" a nome 1000 Homo Dj's,
Apathy/ Better Ways, che sara` seguito nel 1991 da Supernaut/ Hey Asshole.
L'antologia Side Trax (Rykodisc, 2004) raccoglie il materiale
registrato con Pailhead, 1000 Homo DJs, PTP, Acid Horse.
I Ministry intanto si ampliano con l'ingresso dello
scozzese Chris Connelly (Finitribe)
e di William Rieflin (percussioni), che gia` figurava sul disco precedente.
Facendo leva sulle collaborazioni precedenti, il sound di
The Mind Is A Terrible Thing To Taste (Sire, 1989) e` ancor piu` rock
(e punk-rock) del precedente.
Il disco ha come tema quello della societa` totalitaria e la musica esprime
pertanto un sentimento di ribellione.
E la rabbia esplode infatti nelle sceneggiate ferocissime di
Thieves
(il cui battito sincopato, il cui rap guerrigliero e il cui coro androide
ricordano persino il
Pop Group, prima di lanciarsi in uno
sfrenato speedmetal) e
Burning Inside (un'arringa virulenta a passo di trotto, scandita
metronomicamente dai riff "programmati" della chitarra).
La violenza e` temperata da un sarcasmo diabolico in
Never Believe (un voodoobilly grottesco, meta` Cramps e
meta` music hall).
Le psicosi di Jourgensen si sfogano pero` ancora in brani piu` torbidi,
in atmosfere piu` morbose.
Il rap di So What e` tanto sfrontato quanto terrorizzato, mentre
sullo sfondo si alternano un riff di hard-rock psichedelico alla Hawkwind,
un tribalismo afro-funky, voci campionate e sibili cosmici.
Nel macabro pow-wow di Faith Collapsing la voce narrante, contrapposta
a uno slogan urlato in coro e a vortici elettronici, sembra
sfaldarsi, frantumarsi, sprofondare in una trance allucinogena.
La paranoia varca i livelli
di sicurezza nella marziale Breathe (quasi una formula magica
ripetuta durante un cerimoniale esoterico) e soprattutto nell'aliena
Cannibal Song, un balletto psicotico a
tempo meccanico, con sullo sofndo rumori e voci di fantasmi.
Il disco si chiude in maniera tanto magniloquente quanto gotica con
Dream Song: una cadenza metallica che ricorda le campane a morto,
una soprano che intona una litania mediorientale, disturbi elettronici,
una voce d'oltretomba che bisbiglia.
L'album e` un viaggio psicanalitico dentro la psiche di Jourgensen, un viaggio
tutto fuorche' gradevole.
Barker conduce anche in parallelo la mediocre saga dei Lead Into Gold, dei quali
uscira` l'album Age Of Resason (1989).
I Ministry toccano l'apice della loro carriera con il singolo
Jesus Built My Hot Rod, nel quale
il ritmo frenetico del rock and roll piu` acrobatico
si sposa a un piglio demenziale-futurista.
N.W.O. sancisce un connubio storico fra sincopi industriali,
chitarre sferzanti e canto death metal.
Psalm 69 (Sire, 1992) completa l'evoluzione di Jourgensen e
Barker verso un heavy metal apocalittico.
Gli arrangiamenti da fine del mondo servono piu` che altro a farne
un veicolo commerciale.
A dominare sono le pose speed-metal di Hero e Psalm
69. L'inventiva dei bei tempi si ritrova soltanto nelle convulse percussivita`
di Corrosion. Il lungo ipnotico "trip" di Scarecrow non va oltre il proprio
pretesto.
Quasi tutti i brani sono decorosi per i primi trenta secondi, ma poi si fanno
man mano sempre piu' noiosi. La delusione presso i cyberpunk e' senza
precedenti: e' venuta l'ora del "sell out" anche per la loro musica.
Just One Fix e' l'hit (mediocre) per club, sommerso di stoccate chitarristiche.
In compenso nella stampa americana scoppia il "caso Ministry" e improvvisamente
tutti i maggiori periodici dedicano fior fior di articoli al genere e alla
sottocultura che lo alimenta.
La formazione si arricchisce del grande batterista Rey Washam
(Scratch Acid e Rapeman).
La presenza di un vero batterista conferisce a
Filth Pig (Warner Bros, 1996)
maggiore emotivita` ed espressivita`, ma l'occasione viene in gran parte
sprecata da un Jourgensen stanco e ripetitivo, incerto se allinearsi con i
Metallica (Crumbs), con i Melvins (Useless) o con Nine Inch Nails
(le cadenze circolari pulsanti di piano e le cacofonie infernali di Fall).
I momenti migliori sono quelli piu` anomali.
Brick Windows e` costruita sulla falsariga di una White Heat White Light dei
Velvet Underground suonata a doppia velocita`, con una distorsione vertiginosa,
il passo maestoso di un pow-wow (e una melodia rubata a Apathy dei 1000
Homo DJ).
Nel pantagruelico balletto di Lava, nella selva di riff esplosivi e di cadenze
pachidermiche e meccaniche, fra efferatezze industriali e death metal, si celano
tracce di blues.
Forse per la tentazione di avvicinarsi al grunge, Jourgensen distribuisce una
serie di tributi involontari ai Led Zeppelin:
Reload sembra un rifacimento di Dancin' Days, nonostante la precisione
metronomica delle scansioni ritmiche, con tutti gli strumenti a battere il tempo
all'unisono.
Il blues amfetaminico della title-track sprigiona un assolo di armonica alla
When The Levee Breaks.
Le sirene chitarristiche, le urla eroinomani e il passo "lento" di
Dazed And Confused rivivino in Game Show.
L'album aggiunge poco o nulla alla carriera del gruppo o storia del genere.
Piu` che altro segna la fine del periodo "industriale" dei Ministry.
Intanto Jourgensen progetta i Buck Satan & The 666 Shooters, una parodia
della musica country.
Jourgensen contende a Steve Albini il primato di violenza musicale e morale.
Oltre a essere stato un personaggio estremamente influente sulla musica
industriale americana, Jourgensen ha coniato uno
dei suoni piu` ostili degli anni '90.
Il suo metabolismo intellettuale ne fa un innovatore naturale, anche se spesso
la sua arte e` risultata dispersiva e incerta; una sorta di Marinetti del
cyberpunk, insomma.
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