When he split with Scott Hill, Fu Manchu's guitarist Eddie Glass recruited two members from the old band (bassist Mark Abshire and drummer Ruben Romano) and started Nebula.

Their stoner-rock sounds a little obsolete on Let It Burn (Tee Pee, 1997 - Relapse, 1999), a collection of mostly unimaginative blues-rock shuffles. Sun Creature, Let It Burn, Elevation, Vulcan Bomber (the re-release also includes Sonic Titan and Devil's Liquid) merely warm up the atmosphere for the instrumental track Raga In The Bloodshot Pyramid, which comes like a shock after so much pointless riffing.

Dopo essersi separato da Scott Hill, il chitarista dei Fu Manchu Eddie Glass ha reclutato due membri della vecchia band (il bassista Mark Abshire ed il batterista Ruben Romano) e ha dato vita ai Nebula. Il loro stoner-rock suona un poco obsoleto su Let It Burn (Tee Pee, 1997) (Relapse, 1999), una raccolta dei meno immaginativi possibile rimpasti blues-rock. Sun Creature, Let It Burn, Elevation, Vulcan Bomber (la ristampa include anche Sonic Titan e Devil's Liquid) semplicemente riscaldano l'atmosfera per il brano strumentale Raga In The Bloodshot Pyramid, che giunge come uno shock dopo così tanti riffs gratuiti.

To The Center (Sweet Nothing, 1999) does not particularly improve over the early tracks. The long and slow trance of To The Center (with cymbals reminiscent of Robin Trower's Day Of The Eagle) that opens the collection is misleading: a rapid fire of super-heavy garage-rock rave-ups (Clearlight, Antigone) sets the tone for most of the album. The highlight of the disc, and the only song to redeem the aura of mediocrity, is Freedom, which opens as an epic far-western soundtrack and closes as a driving raga-rock instrumental, while in between coalesces as a noisy ballad in their trademark annoyed style (half way between the Rolling Stones and the Stooges). Otherwise, Nebula sounds like the Rolling Stones before they learned to play (the bluesy So Low), or Led Zeppelin after an overdose (the sitar-driven Fields Of Psilocybin), or the Stooges without Pop's voice and Asheton's guitar (You Mean Nothing), or, surprise, like Fu Manchu (Between Nothing).

Two early EPs will be collected on Dos EPs (Meteor City, 2002).

To The Center (sweet Nothing, 1999) non si eleva particolarmente al di sopra dei primi brani. La lunga e lenta trance di To The Center (con un gioco di cimbali che ricorda Day Of The Eagle di Robin Trower) che apre l'album, è fuorviante: una serie serrata di zoppicanti rave-up garage-rock (Clearlight, Antigone) danno forma a gran parte dell'album. Il momento saliente del disco, nonchè l'unica canzone che ne riscatta l'aura di mediocrità, è Freedom, che inizia come un'epica colonna sonora western e si chiude come un raga-rock strumentale, mentre in mezzo si comporta come una ballata noisy nello stile fastidioso che è, il loro marchio di fabbrica (a metà strada tra i Rolling Stones e gli Stooges). Per il resto, i Nebula suonano come i Rolling Stones prima che imparassero a suonare (la bluesy So Low) o come i Led Zeppelin dopo un'overdose (la folky Fields Of Psilocybin) o come gli Stooges privi della voce di Pop e della chitarra di Asheton (You Mean Nothing).

Atomic Ritual (Sweet Nothing, 2003) is a heap of badly performed cliches, and Apollo (2006) does not even pretend to rise above the average.

C'e' davvero poco dello "stoner" in Charged (Subpop, 2001). I Nebula si sono evoluti in una unita' di blues ad alta potenza in grado di competere con i classici di quattro generazioni. Do It Now si intona con l'atmosfera elettrificata del diabolico blues-rock diSurgery (la tirata e la progressione della chitarra sono di fatto copiate da A.K., con l'aggiunta di un paio di miagolanti assolo space-rock); il riff granitico di Beyond esce dalla scuola di Cream e Blue Cheer; la mitragliata e la fibrillazione a razzo di Giant sono degne del rock 'n' roll epilettico di John Bonham e Jimi Page dei Led Zeppelin; Travelin' Man's Blues e' rural blues con echi degli Allman Brothers; il soul-rock bellicoso diShaker cita i Jimi Hendrix Experience. Sotto le pose virulente, la musica cela un assetto mentale tradizionale .
Alla band interessa dar mostra della maestria tecnica dei suoi membri, piuttosto che seguire mode passeggere, e cio', fatalmente, la porta ad un viaggio di riscoperta delle proprie radici musicali. A dispetto del chiassoso rombo "stoner", Instant Gravitation ostenta l'imponenza dell'acid-rock. This One ha un'andatura strascicata tipo country-rock che e' sublimata da un'aria gospel, quasi misticheggiante (che suona Doobie Brothers piu' che Black Sabbath). Ignition e' impregnata della potenza sgraziata, senza controllo, del garage-rock anni '60 sullo sfondo dei baccanali privi di melodia dei MC5.
Il congedo ha un accento solenne con nove minuti nella melma di All The Way, il tour de force "stoned" dell'album, fradicia di risonanze di inarrivabile profondit… e infestata da blocchi monolitici di memoria Black Sabbath-iana.
Sebbene manchi un vero capolavoro, tutte le tracce dell'album sono geniali ed energetiche, per merito delle esecuzioni ineccepibili e delle variazioni stilistiche.