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Eredi della tradizione (e controcultura) del surf-punk di Los Angeles
(di cui furono forse
massimi esponenti gli Agent Orange e gli
Adolescents), gli
Offspring di Bryan "Dexter" Holland riciclarono quel sound nell'era
del punk-pop.
Nell'arco della loro carriera
gli Offspring hanno contribuito a rifondare da capo, e con
assoluta fedelta' al modello originale (demenza, ma anche coscienza
sociale), quel sound classico.
La loro carriera ebbe inizio nel 1986 con il singolo I'll Be Waiting
ma i primi riconoscimenti arrivarono con l'album
Offspring (Nemesis, 1989)
l'EP dell'anno dopo, Baghdad, entrambi dominati dalla chitarra di
Kevin wasserman.
Le loro canzoni
scorrono veloci ed elementari come filastrocche, ma affrescano in realta'
uno scenario terribile di vita breve, veloce e disperata
nella reazionaria e piccolo borghese Orange County,
laddove l'angoscia muta in terrore vero e proprio.
Divenuti eroi locali dei surfpunk e degli skatepunk, attraverso le colonne
sonore di diversi video dedicati a tali sport, gli Offspring fecero piu`
scalpore con
il secondo album, Ignition (Epitaph, 1992), subito salutato come
un capolavoro del genere, grazie a mini-classici come Hypodermic (sulla
tossicodipendenza),
e No Hero (sul suicidio). A svettare non sono tanto i
temi opprimenti, quanto
il sound a due chitarre fresco e frizzante, al limite del demenziale.
Qualche canzone, come Kick Him When He's Down, allieta anche con
ritornelli orecchiabili.
Gli Offspring colpivano nel cuore degli adolescenti con le loro mini-epiche
psico-sociali, ma facevano fatica a rimanere nelle loro orecchie.
Lo stile piu` eclettico e smaliziato di Smash (Epitaph, 1994)
compi` il passo decisivo verso l'accettazione di massa.
What Happened To You si avventura giocosamente nello ska,
Self Esteem sfoggia un ritornello pop cantato a squarciagola,
Come Out And Play (che scala le classifiche) parla della violenza delle
gang immerso in torrenziali fremiti funk.
Non mancano scariche convulse di sarcasmo alla maniera dei
Dead Kennedys,
che ridicolizzano le sparatorie sulle autostrade
(Bad Habit) e l'arrivismo degli yuppie (Genocide).
Il cuore del disco rimangono comunque le canzoni enfatiche e tutte d'un fiato,
che compongono una sorta di percorso morale, dall'apocalittico e un po'
semplicistico "there's no tomorrow" di Nitro alla presa di coscienza di
Not The One, che recita "we're innocent, but the weight of the world is on
our shoulders", per culminare nell'aria corale, al tempo stesso eroica e
sconsolata, della title-track.
Uno dei pochi album che riesce a fondere visceralita` e melodismo,
Smash si colloca di diritto fra i grandi dischi del punkrock californiano.
Vendera` nove milioni di copie nel giro di cinque anni.
Se quel classico aveva segnato una pietra miliare nel campo della musica
"trascinante", Ixnay On The Hombre (Epitaph, 1997) prova a compiere
una simile operazione sulla musica "epica":
Cool To Hate e Gone Away riassumono vent'anni di inni del
punk-rock. All I Want e The Meaning Of Life, comunque, consegnano
altri ritornelli orecchiabili.
Il singolo Pretty Fly For A White Guy, un'esuberante sceneggiata venata di tex-mex e rap,
li catapulta di nuovo nelle classifiche di vendita.
Grazie a quell'hit,
Americana (Epitaph, 1998) doppia le vendite dei dischi precedenti.
Ma, a parte quel singolo e la filastrocca scipita di
Why Don't You Get A Job, si tratta di
una raccolta monotona e scontata, che raramente ritrova la passione di un tempo
(Have You Ever, The Kids Aren't Alright).
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