I Pennywhise sono tardi surf-punk di Los Angeles che all'inizio degli anni
'90 hanno rilevato le piu' blasonate formazioni del luogo.
L'EP A Word From The Wise (Theologian, 1989), con
Side One, No Way Out e Final Chapters,
li fece subito paragonare ai Bad Religion, dei quali conservano il
melodismo e la concisione
(e il cantante Jim Lindberg imita Greg Griffin).
L'EP Wildcard (Theologian, 1992), registrato nelle stesse sessioni,
venne pubblicato soltanto tre anni dopo, e raccolto su album con il precedente.
Il loro punk melodico ha sfumature meno
psichedeliche e un'energia piu' brada, e
Pennywise (Epitaph, 1991)
non lesina slogan depressi da 1977
(Secret, Homeless, Who's To Blame),
inni da barricata o da pub (Side One e soprattutto Bro Hymn,
destinato a rimanere il loro capolavoro),
filastrocche demenziali (Rules),
e dosi di satira clownesca alla Dead Kennedys (Pennywise);
con apici epici, sarcastici e cinetici nel thrash
di Living For Today, destinato a rimanere il loro classico.
Con un talento melodico superiore alla media, meno rabbia del solito e testi
un minimo filosofici, il gruppo si conquista la sua meritata fetta di gloria.
Unknown Road (Epitaph, 1993) accentua gli aspetti piu'
originali del loro programma: un epico e desolato spleen esistenziale
(Unknown Road, City Is Burning),
immerso in atmosfere filosofiche e confessionali (You Can Demand,
Dying To Know),
una malinconica forma-ballata thrash (It's Up To Me,
Nothing) che puo' sfociare in inni alla Clash (Try To Conform).
Sempre sostenuta da adeguati ritornelli e da un denso, veloce e potente
sottofondo strumentale (segno che il chitarrista Fletcher Dragge sta maturando),
questa musica non ha paura di mostrarsi matura e realista.
I testi sono cruciali, e infatti il canto e'
mixato in primo piano, fuori dalle tipiche tempeste strumentali hardcore,
in modo da essere chiaramente (e insolitamente) intelleggibile.
L'album e` destinato a rimanere il loro migliore.
About Time (Epitaph, 1995) e` pero` fin troppo radio-friendly, con
una produzione che sembra quella dei gruppi heavy-metal,
un po' come stanno facendo quell'anno gli Offspring.
Lindberg e` diventato un intrattenitore piu` tollerabile per le masse
(come dimostra l'auto-parodia di Perfect People).
Not Far Away, Freebase, It's What You Do With It,
I Won't Have It ripetono la stessa solfa, ma senza convinzione.
Molto inferiore ai primi due album, About Time li relega
fra gli epigoni del punk-pop, proprio loro che ne erano stati fra i maggiori
interpreti. Capita a chi baratta istinto per mestiere.
Nel 1996 il bassista Jason Thirsk si suicida (sotto l'effetto della
droga) ma il gruppo continua.
Le colonne portanti di
Full Circle (Epitaph, 1997)
sono gli inni di battaglia, come Fight Till You
Die e Go Away, ma e` uno stile che si stempera nei toni fatalisti di
You'll Never Make It e nel malinconico consuntivo di
Get A Life.
Sono brani tanto melodici (soprattutto Running Out Of
Time) quanto trascinanti (soprattutto Every Time).
Ma l'assalto alle classifiche e` condotto da canzoni come Society e What If
I, che mescolano cliche` heavy-metal e pop.
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