Pietasters


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Willis (1997), 6/10
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If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. In teoria i Pietasters sono l'ennesimo gruppo ska (questa volta di Washington), ma Steve Jackson (il cantante), Thomas Goodin (il chitarrista e principale compositore) e compagni sono ben piu` eclettici dei loro concorrenti.
La loro discografia annovera l'esordio di Piestomp (1993), segnalato dalle festose Night Owl e Factory Concerto, il secondo Oolooloo (june 1995 - Moon Ska, 1995), con le baraonde di Freak Show, Movin' On Up e sopratuttto Maggie Mae, e il 7" Soul Sammich (Slug Tone), con Night Before e I've Been Hurt. La fama dei loro show ha favorito la compilazione di un album dal vivo, Strapped Live (Moon Ska, 1996), e di una raccolta di singoli e rarita`, Comply (Moon Ska, 1996).

A imporli sono pero` le sarabande stilistiche di Willis (Hellcat, 1997). Crazy Monkey Woman sfodera un rhythm and blues degli anni '50, quello di Wilson Picket, ruggito nel registro piu` sgolato e contrappuntato da fiondate minacciose dei fiati. Fat Sack e` talmente esagitata da far pensare a Little Richard e vanta un ritornello da music-hall. Piu` vicine all'autentico spirito caraibico sono Out All Night, una gioiosa fanfara ska corredata di cori epici, Without You, una filastrocca adagiata su un festival di percussioni caraibiche, e Ocean. Sono tutti spunti bonari sostenuti da buone melodie, verve e dinamismo. Il merito va anche diviso con la sezione di fiati, una delle piu` smaliziate e sgraziate dei nostri tempi. Con piu` grinta e cattiveria della media, il gruppo si guadagna un posto nel paradiso del genere.

Their career ended after Turbo (Fueled By Ramen, 2002) and All Day (Indication, 2007).

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