Poe
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Hello , 5/10
Haunted , 5/10
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If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. Annie "Poe" Danielewski fonde il tono da chanteuse in night club fumoso di Rickie Lee Jones con il decadente stile confessionale di Liz Phair sull'album Hello (Atlantic, 1995), al tempo stesso prendendo a prestito le sonorita` delle ultime mode. Il rap indolente, erotico e psicotico, che scava fra le note di Hello e Trigger Happy Jack fagocita le cadenze sincopate dell'hip hop, i riff graziati del hard-rock alternativo, i contrappunti vellutati dell'acid-jazz e gli arrangiamenti a base di campionamenti dell'avanguardia industriale. Lo stile trionfa nella ballad fatale di Angry Johnny, quando l'arsenale sonoro finisce per esaltare le liriche. Su quella falsariga, attraverso melodie sempre piu` raffinate e testi sempre piu` personali, Poe perviene al sonnambulo pop-jazz di Fingertips e Junkie. Momenti di pathos piu` autentico emergono comunque dalle canzoni spartane e acustiche, come Fly Away. L'album e` stato realizzato con la collaborazione di otto scrittori di canzoni e tre produttori.
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Haunted (Atlantic, 2000) marks a definitive improvement over her debut, since the home-recorded compositions are scored for voice sampling, drum machines and electronic keyboards with the flair of a Beck and the detachment of Guided By Voices. They are an intriguing (albeit failed) experiment in avantgarde songwriting.

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