- Dalla pagina sui Red Stars Theory di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

I Red Stars Theory hanno capovolto la trance cerebrale dei Built To Spill, enfatizzandola, con i loro album per lo più strumentali But Sleep Came Slowly (1997) e soprattutto Life In A Bubble Can Be Beautiful (1999), che fondevano musica psichedelica, da camera e country.
Le loro canzoni erano reticoli pseudo-jamming simili ad amebe che elaboravano liberamente un tema facendo affidamento più sull'atmosfera e sul sentimento che non sulla struttura o sulla dinamica.

I Red Stars Theory escono dal milieu estremamente indipendente del "lo-fi" di Seattle. Il chitarrista Anthony James "Tonie" Palmasani, il bassista James Bertram (membro dei Lync, saltuariamente dei Built To Spill e, più tardi, dei 764-Hero) e il batterista Jeremiah Martin Green (già membro fondatore dei Modest Mouse) sono i musicisti che hanno formato la band nel 1995.


(Tradotto da Alessandro Isopo)

La band debuttò nel 1995 con due EPs poi raccolti su Red Stars Theory (Suicide Squeeze, 2001).

In seguito, con l'aiuto del batterista Jeremiah Green dei Modest Mouse, del bassista Jason Talley e del violinista Seth Warren, registrano But Sleep Came Slowly (Rx Remedy, 1997), una raccolta di brani umili e introspettivi in gran parte strumentali. Come nel caso dei Built To Spill, le loro canzoni ricalcano strutture tentacolari e pseudo-improvvisate che elaborano liberamente un tema basato più su atmosfere e sentimenti che su ritornelli orecchiabili. I brani si dipanano in modo sinuoso. Non sono fotografie, sono documentari fatti di emozioni. Le parti strumentali sono costruite per protarsi ed espandersi, rasentando sovente strutture caotiche e dissonanti, senza mai perdere coesione. In questo modo il gruppo sforna partiture di toccante bellezza e sublime tenerezza, come in I Thought About You e Thick With The Paint Swaying (con Lois Maffeo al canto).
I dieci minuti di Becomes For The Kind sono al tempo stesso di ardua complessità e stupefacente delicatezza, l'organo 'psichedelico' rifrange i grezzi riff di chitarra, il ritmo sale e ondeggia, la lunga coda è costruita attorno alla ripetizione ipnotica di un tema per chitarra fino a dissolversi in battiti dub e rumori jungle. L'aria soffusa di Nitetime Memories Of The Coastline fluisce in un torpore quasi estatico. Delicati tocchi di xylofono, kalimba, organo, violino e sintetizzatore aumentano la magia.
Alcuni brani risultano incerti e sfocati, ma quelli che funzionano ci lasciano incantati.


(Tradotto da Cinzia Russi)

Su Life In A Bubble Can Be Beautifil (Touch & Go 1999) i testi sono davvero minimi e le parti vocali sono delegate a vocaliste estranee al gruppo, tra le quali Lois Maffeo. Il quartetto suona una bizzarra (originale) varietà di nenia psichedelica d'ispirazione folk, molto spesso ancorata ad un low-key jamming di chitarra, messo alle volte in risalto da un lamento di violino. Questa tecnica si esprime al meglio nei pezzi strumentali come How Did This Room Get So White, che è il brano d'apertura e in effetti, la voce è nient'altro che un dettaglio di poco conto nella sonata minimalista Boring Ghosts. L'effetto può raggiungere livelli trascendentali, ad esempio nel pezzo (strumentale) più lungo di tutti Parts Per Million che inizia come una versione folkeggiante nello stile dei primi Pink Floyd per poi sbiadire in nuvole di riverberi e glissando che galleggiano su ritmi spettrali.
L'altro tour de force, An Alarm Goes Off è altrettanto radicato in trance e ipnosi ma adesso a condurre lo show sono le percussioni e il passo rallenta in una marcia funebre. Le ballate impressionistiche e introspettive A Sailor's Warning e September sembrano un incrocio tra Tim Buckley e Codeine. I Built To Spill vengono pure in mente ma in forma grezza, anemica, così come i Dirty Three in versione meno virtuosistica e più psichedelica.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Dopo l'EP omonimo di quattro tracce, Red Stars Theory (Touch and Go, 2000), la band si è presa una pausa indefinita.

Il batterista Jeremiah Green dei Red Stars Theory si è poi unito al bassista Adam Howrey, al chitarrista Ryan Kraft, al cantante Tristan McKay Marcum e alla tastierista Mary Thinnes per formare i Vells.
Al loro EP di debutto Vells (Luckyhorse, 2003), che contiene canzoncine folk-pop come Gun for Gun, Blue Blue Bones e Light on the Right In Sunless Seas, ha fatto seguito l'album Flight From Echo Falls (imputor?, 2004).

Jeremiah Green è morto di cancro a Washington nel dicembre 2022, all'età di 45 anni.


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