Season To Risk , 5/10
In A Perfect World , 6/10 Men Are Monkeys Robots Win, 5/10 The Shattering, 5/10 | Links: |
Il grunge "progressivo" dei Season To Risk, formazione di Kansas City
(Missouri), non e` mai riuscito a mantenere le ambizioni del gruppo
ma ha rappresentato un capitolo interessante nella definizione di un
suono post-punk.
Le canzoni di Season To Risk (Columbia, 1993) sono difficili da distinguere l'una dall'altra. Il complesso tenta in continuazione di costruire una tensione spasmodica (riff di hard-rock, basso inquietante, batteria psichedelica) attorno a una melodia innocua (Mine Eyes, Snakes), ma il sound rimane quasi sempre un confuso accumulo di gesti sonori, una sorta di incrocio fra Nirvana e Big Black ma senza il vibrante pathos dei primi e senza il genio brutale dei secondi. L'energia e` tanta che la musica sembra dissonante, anche se le sue parti non lo sono. In A Perfect World (Sony, 1995) continua su quei toni truculenti e con quelle atmosfere claustrofobiche, e soprattutto con quelle armonie caotiche e rumorose. Il senso di horror latente, affidato a riff ossessivi e cadenze singhiozzanti, e` la loro specialita` (Jack Frost, Bloodugly), ma forse il gruppo ha trovato una vocazione piu` intrigante con lo sfogo volitivo e torrenziale di Nausea e con i sette minuti di cacofonie e tempi moribondi di Vertical Drive. All'istrionismo del cantante Steve Tulipana si devono diversi alcuni numeri da manicomio: le voci urlano un rap da ubriachi sul passo di carica panzer di Remembered, un delirio di predicatori invasati sovrasta il chiasso gratuito di Absolution, e Invisible Me sbraita senza ritegno disperazione e frustrazione. Il gruppo si fa vivo a intermittenza. Men Are Monkeys Robots Win (Thick, 1998) e` ancor piu` sperimentale dei precedenti (con impiego massiccio dell'elettronica), e suonato in maniera ancor piu` competente. The Shattering (Owned and Operated, 2001) returns to a "rock" format. | If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. |