Sneetches
(Copyright © 1999-2024 Piero Scaruffi | Terms of use )

Lights Out , 6/10
Sometimes That's All I Have , 6.5/10
Slow , 5/10
Blow Out The Sun , 6/10
Links:

Gli Sneetches, stanziati a San Francisco, sono fra i piu` originali rivisitatori del sound psichedelico degli anni '60. Sul primo Lights Out (Kaleidoscope Sounds, 1988), che di fatto e` un album dei chitarristi e cantanti Matt Carges e Mike Levy, si misero in luce soprattutto come imitatori del Mersey-beat (I Need Someone, Don't Expect Her For You Lorelei).

Sometimes That's All I Have (Alias, 1989), forte di una maggiore fantasia armonica, prese invece a modello di riferimento Syd Barrett. Nacquero allora composizioni briose come Nowhere At All o Please Don't Break My Heart (dall'EP omonimo del 1989). Echi dei Soft Boys e dei DB's rendono il disco ancor piu` pregiato.

Slow (Alias, 1990) si adagia invece in un pop melanconico da salotto. Things We'll Never See e What's In Your Mind vantano melodie e arrangiamenti professionali, ma soprattutto un sound onirico che potrebbe essere sfruttato in maniera piu` proficua (come avviene invece con la surreale Broke Up In My Hands e l'epica Heloise, uno dei loro cavalli di battaglia).

Storia a parte fanno i singoli, che verranno raccolti su Obscure Years (Creation, 1994), e fra i quali si contano piccole gemme come A Good Thing e This Time.

Ci vorranno quattro anni perche' il complesso torni sulle scene, con l'umile Blow Out The Sun (Spin Art, 1994) e altre brillanti imitazioni del Merseybeat come All Of Everything, I Light On Above, What I Know.

L'EP Starfucker (Bus Stop, 1996) tiene viva la formazione con almeno una pregevole Watch Me Burn.

If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
What is unique about this music database