Summary.
The riff became a totem with Soundgarden, fronted by Chris Cornell, one of the few vocalist who could be both emphatic and monotonous within the same song, propelled by guitarist Kim Thayil, one of Tony Iommi's and Jimmy Page's greatest disciples, and anchored to the seismic rhythm section of bassist Hiro Yamamoto and drummer Matt Cameron. Ultramega OK (1988) and Louder Than Love (1989) counterfeited the classic sound of Black Sabbath and Led Zeppelin, and enhanced (at least on the former) it with a bit of punk-rock fury and heavy-metal tension, but the masses loved it, and the band's routine (and sold-out) led to the massive success of Badmotorfinger (1991), although Temple Of The Dog (1991), a joint effort between half of Pearl Jam and half of Soundgarden, was probably more sincere and original. The bad news is that Soundgarden was playing on automatic pilot, but the good news was that they were capable of crafting the most baroque form of hard-rock ever. The tour de force of Superunknown (1994) was not only the zenith of their mannerism, but perhaps grunge's ultimate swan song.
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I Soundgarden sono in un certo senso i puristi del grunge di Seattle, quelli
che meglio si avvicinano allo stereotipo.
All'inizio rappresentavano l'ala "dura" del movimento, quella piu'
direttamente influenzata dai Led Zeppelin e piu' vicina all'heavymetal.
Dieci anni dopo rappresentano invece uno stile classico, quasi vellutato,
quasi barocco, nel quale sono si` presenti le scosse epidermiche dell'hard-rock,
ma trasformate in innocue emozioni da salotto.
Chris Cornell, cantante monotono, per quanto enfatico, che tenta di rifare il
verso a Robert Plant e Ozzy Osbourne (con risultati per la verita' talvolta
da dilettante) e soprattutto Kim Thayil, chitarrista alla Jimmy Page che
non lesina fraseggi blues e brucianti staccato, costituiscono l'ossatura del
gruppo, anche se un merito non indifferente va alla sezione ritmica (Hiro
Yamamoto al basso e Matt Cameron degli Skin Yard alla batteria), forse la
componente piu' originale del loro sound. Nell'insieme i Soundgarden forgiano
un sound fra i piu' creativi di Seattle, un'alternativa meno ottusa
all'heavymetal dozzinale che scala le classifiche alla fine del decennio.
Sia come sia, il Grand Guignol chitarristico di Thayil defini' uno standard
per tutta la scuola di Seattle. A sua volta il tenore di Cornell ridisegno`
il ruolo del canto nel rock moderno, riportandolo spesso agli eccessi degli
anni '50, quando il complesso era soltanto funzione dell'"urlatore".
I Soundgarden esordirono in sordina con il singolo
Hunted Down/ Nothing To Say (1987) e gli
EP Screaming Life (SubPop, 1987) e Fopp (Subpop, 1988).
Cornell dominava l'hard-rock melodico del power-trio, che simulava riff
arcinoti ma con un piglio ancora parzialmente punk (Entering,
Nothing To Say).
Fu Ultramega OK (SST, 1988) a lanciarli nelle stratosfere
dell'hard-rock, a farne personaggi da culto della scena alternativa di Seattle
e a lanciare di fatto il genomeno grunge. L'album, ancorato fra
Black Sabbath (la tenebrosa e marziale Beyond The Wheel)
e Led Zeppelin (il blues agonizzante di Incessant Mace),
rimane una delle pietre miliari del genere.
Le musiche che contano sono soprattutto quelle di Thayil, che scrive
l'anthem Flower e la melodica ed incalzante All Your Lies.
Di punk-rock e` rimasto soltanto il thrash satanico di
Circle Of Power (con il riff principale in 5/4).
Semmai e' molto piu' forte l'impronta blues.
La penna di Cornell prende il sopravvento su
Louder Than Love (A&M, 1989). Se il disco
indugia ulteriormente in muri di suoni enfatici e sguaiati,
come Loud Love, Gun,
Ugly Truth (il tumulto chitarristico di maggiore effetto),
Big Dumb Sex (degna dei Kiss, per riff e machismo),
il gruppo
mostra al tempo stesso una sempre piu' spiccata propensione a imitare
la complessita' espressiva e la dinamica armonica dei Led Zeppelin (Get On
The Snake, Uncovered,
Power Trip), trovando in Hands All Over il giusto equilibrio di urla
selvagge, fremiti tellurici e scosse elettriche, come dal manuale di
Whole Lotta Love e How Many More Times.
Il disco vende a tonnellate e contribuisce a lanciare su scala mondiale il
fenomeno del grunge e la scena di Seattle.
Cornell domina anche l'album dei Temple Of The Dog (A&M, 1991),
registrato con Gossard e McCready dei
Mother Love Bone alle chitarre, Ament al
basso (dello stesso gruppo) e Cameron alla batteria.
Say Hello To Heaven e' un
accorato tributo allo scomparso cantante dei Mother Love Bone, Andrew Wood, un
solenne gospel che rimarra' fra i capolavori canori del cantante.
Ma il disco e` soprattutto uno show personale di Cornell. E' ancora
il suo "shout" bianco a tenere in piedi il lungo blues di Reach Down
per undici minuti.
Il sound che lo accompagna e' quello dell'hardrock roccioso dei Mother Love
Bone, radicato nei blues dei Led Zeppelin (echi di Dazed And Confused in
Four Walled World, composta da Gossard), che tocca vertici d'intensita' quasi
mistica in Hunger Strike e momenti di commosso epos in Times Of Trouble, il
requiem-spiritual definitivo (ancora di Gossard, con Rick Parashar al piano).
Opera intrisa di religiosita' profana (Wooden Jesus, con i versi
"Wooden Jesus, I'll cut you in twenty percent of my future sin"),
in fatto di tensione psicologica e di mera classe strumentale Temple Of The
Dog potrebbe persino essere ricordato come il capolavoro dell'intera scuola
di Seattle. Mutatis mutandis, e' l'equivalente di
Blind Faith per la generazione grunge.
Rusty Cage, a passo di galoppo, e la lenta e torturata Outshined
sono i classici di Badmotorfinger (A & M, 1991), con il nuovo bassista
Ben Shepherd, disco che perfeziona con accordi insoliti, da Sonic Youth, e
tempi irregolari, da rock progressivo,
uno dei cimeli piu' vendibili del grunge.
Ma, nonostante le acrobazie un po' patetiche di Cornell,
il loro sound e' sempre piu' rigido, freddo, meccanico. Non bastano gli
altisonanti allestimenti drammatici di Slaves & Bulldozers e
Searching With My Good Eye Closed e il folle e blasfemo galoppo di
Jesus Christ Posse a fugare l'impressione che questo
repertorio di gesti hardrock si stia citando addosso.
Nel 1993 esce anche il primo disco degli
Hater, formazione di
John McBain (ex Monster Magnet) che annovera
Shepherd, Cameron e Brian Wood (ex Fire Ants), e che evolvera` nei
Wellwater Conspiracy.
Cornell e Thayil sono all'apice del loro mestiere, e Shepherd ha portato
una ventata di originalita` nell'hard-rock decrepito del gruppo. A conferma,
il tour de force di Superunknown (A&M, 1994) proclama definitivamente i
Soundgarden campioni del grunge di Seattle e fra i classici dell'hardrock di
sempre. Abbandonando le pose piu' corrivamente heavymetal, e riscoprendo il
fascino delle sonorita' gotiche e psichedeliche, il gruppo scrive le pagine
piu' lineari e razionali della sua storia, ripulendo il sound di tutti gli
eccessi accumulati negli ultimi anni, semplificando al massimo le armonie,
comunicando in maniera diretta a "metallari" e non. E' Cornell ad aver preso
saldamente il timone della nave, e il suo diktat sembra far bene ai compagni,
piu' concentrati ed essenziali del solito. Le stravaganze (come la chitarra
stratificata a piu' livelli) sono amalgamate senza traumi in un flusso di
suoni scorrevole. Emblematici di questa posata "mezza eta'" artistica sono
Head Down, show di maestria strumentale pervaso di psichedelia e di raga-rock,
e Black Hole Sun, un lento atmosferico che incorpora l'elettronica minacciosa
del "dark punk" britannico.
Anche il blues riacquista la sua posizione centrale,
ma rallentato e appesantito in maniera orrifica (Mailman) o snellito con
variazioni timbriche e ritmiche insolite (Fresh Tendrils).
Il limite della musica dei Soundgarden e' sempre lo stesso: quante volte si
possono ripetere i riff ipnotici di How Many More Times.
Let Me Drown
(versione epidermica), la title-track (versione epica) e
Spoonman (versione frenetica/ballabile) sono forse i tre brani
"classici"
dell'album, ma fanno tutti perno attorno a quello stesso schema armonico.
Per giunta Limo Wreck e' l'ennesima revisione dei riff cadaverici di
Dazed And Confused.
Lo stile di Cameron alla batteria cita John Bonham praticamente ad ogni battuta;
per non parlare di Thayil, che e' un clone di Jimmy Page.
Cornell e' invece diventato la voce davvero originale dei Soundgarden, poiche'
la sua maniera di moderno "shouter" puo' dar senso a interi brani, come succede
in The Day I Tried To Live, e animare anche le prove piu' sbiadite.
Se gran parte del disco e` semplicemente il coronamento di uno stile
lungamente perfezionato, Black Hole Sun rappresenta qualcosa di
veramente nuovo e da` all'intero disco un tono diverso dal semplice concentrato
di riff che altrimenti sarebbe.
Down On The Upside (A&M, 1996) fa perdere al gruppo
le simpatie che Superunknown (e in particolare Black Hole Sun)
aveva loro conquistato. Pretty Noose e Ty Cobb sono gli unici brani
dotati di un minimo di verve. Le prolisse power-ballad di
Blow Up The Outside World e Tighter & Tighter li relegano fra gli
amatori del grunge. Burden In My Hand indovina se non altro un intrigante
compromesso con il boogie sudista dei Lynyrd Skynyrd.
Non c'e` limite a quanto Cornell possa annoiare quando i compagni sono fuori
forma. L'album serve a rinfrescare la memoria a chi si era dimenticato quanto
mediocre fosse questo gruppo.
A Sides (A&M, 1997) e`
un'ottima antologia di tutti i singoli del gruppo piu` blasonato di Seattle.
Da Screaming Life viene ripescata Nothing To Say. Da Ultramega OK la
sola Flower. Da Louder Than Love quelli che furono forse i loro primi
classici, Loud Love e Hands All Over, nonche' Get On The Snake.
Da Badmotorfinger altre due pietre miliari, Rusty Cage e Outshined,
insieme a Jesus Christ Posse (scelta un po' discutibile).
Da Superunknown soltanto tre brani: Black Hole Sun, Spoonman,
The Day I Tried To Live. Da Down On The Upside, infine, ben quattro:
Burden In My Hand, Pretty Noose, Ty Cobb e Blow Up The Outside World.
Una nuova traccia, Bleed Together, che si difende bene.
I Soundgarden hanno inventato pochissimo, ma, sfruttando fino in fondo ogni
minima inflessione, ogni minimo evento sonoro, di un genere vecchio ed abusato
come l'hardrock,
hanno coniato uno stile inconfondibile che va incontro alle esigenze di
vibrazioni "dure" di un pubblico sempre piu' ampio senza ricorrere ai trucchi
da guitti dell'heavymetal.
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