- Dalla pagina su Britney Spears di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Daniele Resta, modificato da Stefano Iardella)

Se vi piacciono i Beatles, allora troverete Britney Spears (McComb, 1981), teen-idol originaria della Lousiana, una pietra miliare della musica popolare. Se invece pensate che i Beatles siano stati la più grande fregatura di tutti i tempi, sappiate che in realtà sono la seconda (anche se nonce in ordine temporale).
La fregatura più grande è rappresentata da Britney Spears, cantante insignificante e ballerina ancor più insignificante, che ha fatto propria l’arte di copiare le mode, nonostante fosse un prodotto in cui l’industria musicale ha prodigato milioni di dollari allo scopo di raggiungere un immediato e strepitoso successo. E il successo arrivò quando, appena diciottenne, debuttò con Baby One More Time, un ritornello orecchiabile sospinto da marziali ritmi hip-hop (gentile concessione di Max Martin, colui che stava dietro la musica dei Backstreet Boys).
L’album Baby One More Time (Jive, 1999) venderà dieci milioni di copie in appena un anno. Il lavoro di produzione era certamente all’avanguardia, ma a vendere erano soprattutto la sua immagine di teenager maliziosa (quasi ninfomane) e il suo gutturale “oh baaaby”. La Spears diventò l'artista più giovane che avesse mai scalato le classifiche sia dei singoli sia degli album. I teenager di tutto il mondo impazzirono per lei, così come era successo ai loro nonni quando i primi Beatles urlavano “yeah yeah yeah”. I media vagliarono attentamente la sua vita privata e sui siti Internet proliferavano foto osé delle sue tette e delle sue cosce.

Non avendo lasciato molto da scoprire, la Spears ritornò con un’altra raccolta altrettanto terribile, Oops (Jive, 2000), che include la nuova hit Oops I Did It Again, altrettanto orecchiabile, romantica e ballabile. Ma i fan le restarono fedeli: l’album vendette “solo” otto milioni di copie in un anno.
Ha indossato uno smoking per la sua performance del 2000 di I Can't Get No (Satisfaction) agli MTV Video Music Awards, e all'improvviso se lo è tolto rivelando un body quasi trasparente per cantare Oops I Did It Again.
La sua stupidità praticamente illimitata è stata mostrata agli MTV Video Music Awards nel 2001 quando ha cantato I'm a Slave 4 U indossando un pitone birmano al collo.

Britney (2001) e In the Zone (2003) facevano principalmente affidamento sul suo personaggio sexy (la versione “cresciuta” di Britney, la ragazza poster). La Spears si tramutò lentamente nella copia fisica e musicale di Madonna.
I produttori svedesi Christian Karlsson e Pontus Winnberg hanno realizzato la sua Toxic (2003), uno dei singoli dance più popolari dell'epoca. Agli MTV Video Music Awards del 2003 si lasciò baciare sulle labbra da Madonna, mentre si esibivano insieme.
Poi anche il suo comportamento mutò drasticamente: dopo aver giurato che sarebbe rimasta vergine fino al matrimonio, si sposò all’età di ventidue anni e divorziò pochi giorni dopo. Poi si risposò sul serio, ebbe due bambini, e divorziò nuovamente dopo soli tre anni. Le sue scappatelle diventarono più note rispetto alla "sua" musica, sia che posasse seminuda per un settimanale sia che si facesse ritrarre senza abbigliamento intimo. Per milioni di famiglie borghesi, diventò un’icona di tutti i problemi dei ragazzini borghesi della sua generazione.

Nel 2007 ritornò, dopo tre anni di assenza, a esibirsi dal vivo e lanciò una nuova hit, Gimme more, prodotto da Floyd "Danja" Hills e Jim Beanz, ma suscitò scalpore mostrandosi (sovrappeso, fuori forma e impreparata) in uno show di MTV con un bikini ridottissimo.
Blackout (2007) potrebbe essere il suo album più musicale, grazie alle canzoni composte da Danja e Beanz, così come alle canzoni composte dal duo svedese formato da Christian "Bloodshy" Karlsson e Pontus "Avant" Winnberg, come Piece of Me; ma grazie soprattutto al fatto che la sua voce viene messa in secondo piano dagli arrangiamenti elettronici.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Dopo una serie di esaurimenti nervosi che le valsero anche un TSO, nel 2008 suo padre ha ottenuto la tutela legale per gestire il suo impero commerciale. Le nuove hit sono state: Womanizer, tratto da Circus (2008), una canzone scritta e prodotta dagli Outsyders (Dean Beresford, Kamran Main, Ervin Ward e Rapheal Akinyemi); 3, da The Singles Collection (2009), una canzone scritta e prodotta principalmente da Max Martin e Karl "Shellback" Schuster; Hold It Against Me, tratto da Femme Fatale (2011), una canzone scritta e prodotta principalmente da Max Martin e Lukasz "Dr Luke" Gottwald; e il duetto di Scream & Shout, una canzone di William "will.i.am" Adams dei Black Eyed Peas.

Il calo delle vendite divenne evidente quando Work Bitch, da Britney Jean (2013) e un'altra collaborazione con Will.i.am, e Make Me, tratto da Glory (2016) e scritto/prodotto da Matthew Burns, non è riuscito a entrare nella top 10 delle classifiche.
Nel 2020 la Spears aveva venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo, pur senza essere mai stata nulla più di una voce (e non una voce particolarmente originale) e un volto attraverso il quale produttori come Max Martin hanno incanalato la propria specie di musica pop.


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