Stellamara
(Copyright © 1999 Piero Scaruffi | Legal restrictions - Termini d'uso )

Star Of The Sea, 6/10
Links:

Stellamara is a San Francisco ensemble which, on Star Of The Sea (City Of Tribes, 1997), offers an odd fusion of the ethnic and classical cliche`s. Sonja Drakulich explores the vast depths of vocal music (indian, balcan, persian, turkish and arab folklore, plus the canon of ancient european music, both profane and sacred). Gary Haggerty (violin and viola) and Marika Hughes (cello) build the pseudo-classical scaffolding. Then, a plethora of eastern instruments (shared between Susu Pampanin and Jeffery Scott) paints the overall harmony with exotic innuendos. A stunning and compelling approach to poliphony allows the ensemble to take unusual approaches to collective improvisation: often, singing and playing seem to follow different routes to the same destination, meeting, almost by accident, at the terminus. The album seems to walk an allegoric path, as it brings back to life ever more ancient ghosts. Ultimately, this is a celebration of music itself, over the centuries and across the continents. Stellamara, titolare di Star Of The Sea (City Of Tribes, 1997), e` un ensemble di San Francisco che propone un'insolita fusione di musica etnica e musica classica. Sonja Drakulich sonda le vaste profondita` della musica vocale indiana, balcana, persiana, turca, araba, nonche' il canone dell'antica musica profana e religiosa europea. Gary Haggerty (violino e viola) e Marika Hughes (violoncello) erigono l'impalcatura classica. Un assortimento di strumenti orientali (spartito fra Susu Pampanin e Jeffery Scott, quest'ultimo in carica anche di dulcimer e chitarra) colora le armonie di folklore esotico. Parte vocale e parte strumentale sembrano esistere in maniera indipendente. Il canto delira struggente e nostalgico. Gli strumenti ingaggiano sofisticate sessioni di improvvisazione.
Maria, il brano piu` leggero, si erge su una cadenza da fiera medievale, mescolando liturgia gregoriana, madrigale rinascimentale e litania arabica. Le qualita` del canto e il passo di marcia conferiscono a brani come Del Mar Rojo l'aspetto di processioni cattoliche, nonostante gli infiniti riferimenti ad altre culture. L'ode addolorata di Kereshme, il salmo trasecolato di Immrama costituiscono altrettanti momenti di intensa emozione, a due passi dall'Hosianna Mantra dei Popol Vuh. E lo strumentale Karuna osa spingersi oltre, dentro i tribalismi primitivi e le fasce elettroniche, negli anfratti della musica psichica di Steve Roach. L'invocazione di Oj Jabuko chiude il disco su un ritmo febbrile, l'esatto opposto dell'inizio. Stellamara ha compiuto il proprio percorso allegorico, resuscitato fantasmi sempre piu` antichi, e puo` celebrare il trionfo della musica fine a se stessa.
What is unique about this music database
Permission is granted to download/print out/redistribute this file provided it is unaltered, including credits.
E` consentito scaricare/stampare/distribuire questo testo ma a patto che venga riportata la copyright